[27] ▪️Ancora di più▪️

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*cerca di non piangere per la commozione*
AHEM
ATTENZIONE: QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE ESPLICITE, CHI EVIDENTEMENTE NON HA GLI ORMONI A PALLA È PREGATO DI SPARIRE DALLA MIA VISTA.
Diamo il via alle danze, ragazzi.
Non sapevate da quanto tempo volevo dirlo, cazzo.
Un'altra piccola avvertenza: se vi aspettate che la prima volta di questi due arrapati sia dolce e densa di sentimentalismi, forse avete dimenticato di chi è la storia che state leggendo.
Non sarà una deep bondage a livelli estremi, ma di certo Naruto non dirà "fai piano" o Sasuke gli farà le coccole. Bisogna anche ricordarsi che hanno istinti animaleschi, perciò la cosa non sarà proprio all'insegna del romanticismo.
Se vi scoccia la mancanza di fluff, vi consolo dicendo che legare a questo punto è molto importante per loro, nonostante la modalità di unione.

Godetevi 'sta porcata, daje.

Fuoco.
La sensazione che il tocco di Sasuke gli provocava era paragonabile a un fuoco bramoso, che divorava la pelle e offuscava la ragione: reclinò un po' la testa all'indietro, con un gemito appagato dovuto alla lingua del lupo che si dedicava a esplorare il suo collo esposto.
- Saliamo... Saliamo su. - Ansò poco chiaramente, afferrando qualche ciocca dei capelli d'onice per ottenere l'attenzione voluta.
Gli occhi neri di Sasuke stavano luccicando, ma non di un bagliore rossastro o poco rassicurante: esprimevano pura lussuria, Naruto sentì che piano piano la sua eccitazione stava dando i primi segni di vita e ghignò stringendo la presa.
- Non sei l'unico ad avere fame, bastardo. Voglio proprio vederti quando il tuo cazzo sarà nel mio culo. -
- Spero che non ti metterai a piangere come una checca, perché non ho voglia di essere gentile. -
Si baciarono di nuovo, fu un bacio bagnato e particolarmente spinto, le loro intimità turgide frizionarono l'una contro l'altra in modo osceno.
Salirono le scale facendo più gradini alla volta, trattenendo l'istinto di farlo a quattro zampe per guadagnare tempo; non appena Naruto mise piede nel corridoio Sasuke gli saltò letteralmente addosso, sbattendolo al muro e baciandolo con una ferocia tale che il biondo provò un doloroso piacere lungo la schiena.
Le mani d'ambra si infilarono sotto la maglia nera dell'Alpha e gliela tolsero senza preoccuparsi di strapparla.
Toccò al biondo assalire il compagno, leccando e mordendo con fare bramoso ogni centimetro di pelle chiara, che in tempo zero si riempì di segni rossi e violacei; Sasuke ricambiò il trattamento di prima e lo prese per i capelli costringendolo ad alzare la testa e baciarlo, per poi spingerlo senza tanti complimenti in camera da letto.
Ogni interruzione di contatto tra di loro cominciava quasi a fare male, avevano bisogno di sentirsi come di respirare: era una sensazione incredibile, nessuno dei due aveva mai provato qualcosa del genere.
Quella foga, quegli sguardi, quei morsi, tutto esprimeva un'urgenza animalesca: ben presto gli occhi di entrambi si tinsero di vacue sfumature rossastre.
Non erano gli unici che si stavano eccitando, a quanto pare.
Sasuke, sopra Naruto, aveva preso a strusciarsi su di lui in modo violento, mentre il biondino gli ricopriva il corpo di marchi e morsi; i vestiti, come inutili sassolini sulla loro strada, vennero ben presto calciati via ed eccoli lì, nudi e ansimanti, i due ragazzi si scambiarono un altro bacio avido e disperato.
- Non è abbastanza. - La mano ambrata si chiuse intorno al membro turgido del lupo e iniziò a masturbarlo, alternando movimenti rapidi ad altri più lenti che fecero letteralmente soffrire l'altro, impegnato a sua volta a passare languidamente la lingua lungo petto definito della volpe. - Non è abbastanza... Ti voglio ancora di più... Sasuke. -
Il nome del ragazzo corvino era stato pronunciato da un'altra voce, più profonda, più rauca di quella di Naruto. Una voce che fece tremare il nominato di pura libidine.
Con un colpo di reni Naruto ribaltò le posizioni e si mise a cavalcioni su Sasuke, ansimando in modo osceno; le loro intimità pulsanti si scontrarono causando inevitabilmente altri gemiti di aspettativa.
Gli occhi della kitsune brillavano nell'oscurità della camera, alternando quel celestiale blu a un rosso che sapeva di lussuria, i capelli di grano erano spettinati e indomabili come il loro padrone, il petto segnato di cicatrici si alzava e si abbassava senza dare segno di fermarsi. E il suo cuore... Oh, grazie all'udito del suo Guerriero dell'Anima Sasuke riusciva a sentire ogni battito, ogni spasmo di piacere che pervadeva quel corpo che a lui pareva cosi perfetto.
Era uno spettacolo inimmaginabile.
- Naruto... - Rantolò, conficcando le unghie nei suoi fianchi. - Non ho mai desiderato nessuno come te. Sei la creatura più affascinante che abbia mai incontrato. -
Il ragazzo si abbassò su di lui, a pochi centimetri dalle sue labbra, e gli fece sentire quanto fosse pesante il suo respiro, e dura la sua eccitazione. - Vale lo stesso per me. Voglio divorarti, Sasuke, con ogni fibra del mio corpo. -
E guidando il pene del corvino con una mano lo fece entrare dentro di lui, mordendosi il labbro.
Era molto tempo che non aveva un rapporto con qualcuno, ma il dolore che sentì era come un rumore di sottofondo per lui: non doveva nemmeno sforzarsi di ignorarlo, non con Sasuke che mentre usava una mano per masturbarlo teneva l'altra ancorata sul suo fianco, spingendo il suo membro sempre più a fondo.
Naruto appoggiò le mani sul petto del corvino per rimanere stabile e, quando fu tutto dentro, inarcò la schiena con un gemito.
- Ti avevo detto che non sarei stato gentile. - Gracchiò il lupo, ricordandogli il suo precedente avvertimento.
La kitsune si leccò il labbro, con un ghigno che rese il corpo di Sasuke tutto uno spasmo. - Fammi vedere cosa sai fare, bastardo. -
E venne subito accontentato, con una spinta che lo fece tremare fin dentro le membra; boccheggiò, stordito, e rovesciò la testa all'indietro alle prime spinte, feroci e sconnesse.
Sasuke non si stava certo risparmiando, e andava bene così: quel piacere così intenso non poteva essere legale. Ora capiva tutti i discorsi che aveva passivamente ascoltato da altri riguardo il sesso con il proprio compagno... Che poi, quello non era sesso, né amore.
Era qualcosa di molto più profondo, più vivo, più tutto. Era distruttivo, il lupo sentiva che sarebbe potuto venire a ogni stoccata, a ogni gemito, a ogni parola sporca che Naruto soffiava al suo orecchio quando ogni tanto si chinava su di lui per intrecciare la lingua alla sua.
E, puntualmente, si stupiva di non essere ancora al massimo, al culmine di quell'amplesso che anche da incompiuto era mille volte meglio di quelli che aveva avuto in precedenza.
Naruto provava lo stesso: gli sembrava di trovarsi nel centro di una stella. Tutto bruciava, tutto appariva così nitido da offuscargli la vista. Nessuno gli aveva mai detto che il paradiso prende spesso in prestito le fiamme dell'inferno.
Mani e labbra viaggiavano rapidamente sulle pelli in collisione, ambra e alabastro si scontravano con ferocia, causando invisibili scintille di libidine. Versi, sussurri e schiocchi rieccheggiavano per la stanza buia.
E se quei momenti erano stati come argento vivo nelle vene, l'orgasmo fu paragonabile all'eruzione di un vulcano: li scosse entrambi, uno a poca distanza dall'altro, come uno sporco terremoto interiore.
Li fece gridare, imprecare, gemere oscenità che sarebbero sempre rimaste lì con loro, nelle loro anime da Guerrieri.
Il tatuaggio di Naruto iniziò a muoversi, vorticosamente, mentre Sasuke accompagnava con le ultime spinte il post coito: le Rune Arcaiche impresse sulla pelle lucida di sudore mutarono, componendo un nuovo significato che marchiò il ragazzo della volpe a nove code.
Dopodiché si lasciarono entrambi cadere, con il fiatone, uno accanto all'altro, sporchi di sperma e sudore.
Avrebbero voluto parlare, commentare ciò che era appena successo e magari anche ripeterlo, ma l'orgasmo era stato talmente distruttivo che i due ragazzi crollarono all'istante, iniziando a russare con ancora il respiro irregolare e affaticato.
Nel mentre, un piccolo simbolo a spirale comparve sulla spalla segnata di graffi di Sasuke, che profondamente addormentato corrugò la fronte percependo a malapena un'altra presenza farsi strada nel suo subconscio.

[Sasunaru] ᎪNᏆᎷᎪ ᏩᏌᎬᎡᎡᏆᎬᎡᎪWhere stories live. Discover now