[16] ▪️La più bella del mondo▪️

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ATTENZIONE
CONTENUTO PER ADULTI, SCENE ESPLICITE YAOI, OVVERO BOY X BOY, SE SIETE PARTICOLARMENTE SENSIBILI O CONTRARI ALL'ARGOMENTO SALTATE IL CAPITOLO.


























Nah, è un troll. Godetevi il flashback, perché il capitolo è tutto qui <3

«Secondo me dovresti provarci con lei.» Commentò Yuri, con un sonoro sbadiglio, e insieme a Naruto osservò la sottile figura femminile della coetanea confondersi con gli abitanti del villaggio, e sparire tra la folla.
Naruto arrossì vistosamente, guardandolo come se fosse fuori di testa. Cosa non troppo distante dalla realtà, in effetti. «Eh?!»
«Insomma,» Borbottò il ragazzino dagli insoliti capelli violacei, «Se ne sono accorti tutti, che ti piace Shion, tranne lei ovviamente. E lascia che te lo dica, è molto carina. Perciò vedi di darti da fare, perché qualcuno l'ha già puntata.»
Non c'era bisogno di specificare chi fosse quel qualcuno: si trattava ovviamente di Meon, il figlio del fabbro. Un ragazzino insopportabile ed arrogante, nonché egocentrico, rissoso e... Dannatamente bravo in qualsiasi cosa facesse. Gli riusciva bene tutto, non che questo giustificasse il suo atteggiamento pomposo.
«Non vorrai mica permettere a quella testa vuota di fregarti la compagna, spero!»
Sarebbe imbarazzante, convenne Kuuma, la Volpe Interiore di Yuri, e annuì insieme al partner.
Naruto sbuffò, mettendosi le mani in tasca. «La fai facile tu. Trova una ragazza che ti piaccia davvero e poi ne riparliamo.»
«Queste cose non fanno per me... Grazie per avermi tradito, a proposito. Sarò il testimone sfigato e single al vostro matrimonio.»
«Viaggi troppo con la mente.»
Naruto ci pensò su, mentre percorreva le vie erbose di Konoha, il suo villaggio natale: doveva davvero dichiararsi a Shion?
D'accordo, la conosceva da sempre (come tutti gli abitanti del posto) ed erano praticamente cresciuti insieme, però... Però qualcosa lo bloccava. Forse il timore di essere rifiutato, non per forza in malo modo, lo spingeva a tacere: meglio tenere i propri sentimenti per sé, piuttosto che mostrarli a cuore aperto e rischiare di farli calpestare senza alcuna pietà.
«Uffa...» Bofonchiò, saltando su un piccolo rialzo di roccia e giocando a fare il funambolo, con le braccia a novanta gradi rispetto ai fianchi e le gambe appena tremolanti in cerca di equilibrio: pietra dopo pietra percorse la Via degli Antenati, luogo pieno di vecchie case e dalla parte opposta rispetto alla Via del Mercato, ovvero il sentiero preso da Shion.
Continuò così per un po', e quando gli passò la voglia scese e riprese a camminare fischiettando le note di una canzone che non ricordava bene.
Arrivò a casa sua in tempo straordinariamente breve, un largo sorriso comparve sul suo volto quando la vide: una piccola villetta in legno d'acero, dall'aria vecchia ma curata, con un bel giardino e persino un altalena, memore dell'infanzia più lontana. Naruto si fece strada nel vialetto, superò la piccola veranda ed entrò in casa, calciando le scarpe in un angolo.
«Sono a casa!» Gridò, stiracchiandosi.
«Bentornato, tesoro!» Una chioma di fuoco fece capolino dall'arco che conduceva in cucina: apparteneva a una giovane donna con gli occhi blu e un gran sorriso, che rivolse tutto al figlio. «Com'è andata a scuola?»
Naruto sbadigliò. «Come al solito, dopo le lezioni mi sono fermato con Yuri e Shion
Kushina ridacchiò, ritornando ai fornelli. «Ti piace proprio quella ragazza, piccolo mio...»
Il ragazzino arrossì nuovamente, e mise su una smorfia epocale. «Mamma! Non chiamarmi così, ho undici anni ormai!» Si ribellò, ricavando solo una risata da parte della donna, e prese posto a capotavola. «Quando torna papà?»
«Tra poco, è appena rientrato al Villaggio e sta andando a fare rapporto.»
Al ragazzino brillarono gli occhi, appoggiò i gomiti sul tavolo e si resse le guance con le mani. «Mamma, tu sai sempre dove si trova papà e cosa sta facendo... È perché siete compagni?»
Kushina sorrise radiosamente, voltatasi verso il figlio per servire il pranzo, e annuì. «Il legame tra noi kitsune è diverso da quello delle altre razze, sai?»
«Sì, l'ho fatto oggi a scuola!» Quasi saltò in piedi, desideroso di condividere alla madre quello che aveva imparato dal maestro Iruka. «Nelle altre razze il compagno non si può scegliere, perché è la luna a decidere! Mentre noi, che siamo spiritualmente legati al sole, decidiamo da soli con chi passare la vita. Ovviamente se abbiamo il consenso dell'altra persona.»
«Sai un sacco di cose, eh?» Gli scompigliò amorevolmente i capelli, poi si sedette accanto a lui: il pranzo era pronto, mancava solo il capofamiglia. «Ma sai, non è solo questo. Un compagno è qualcuno con cui condividi il tuo cuore, Naruto.»
Lui inclinò appena la testa da un lato, confuso. «Il mio... cuore?»
«Esatto. Non importa se lo decidi tu oppure no, quando lo incontri per la prima volta, percepisci una scossa speciale.»
Lo capisci subito, se qualcuno è destinato a te, spiegò Katsue, in tono amorevole, Principalmente per due motivi. Il primo è la scossa a cui ha accennato tua madre, mentre il secondo...
«Il secondo è che pensi subito che quella persona sia la più bella del mondo.» Un uomo biondo, dagli affilati occhi azzurri, sopraggiunse in cucina e terminò la frase della kitsune con un sorriso gentile. Sorriso che divenne risata quando gli altri componenti della famiglia gli saltarono letteralmente addosso, in un abbraccio spacca ossa marca Uzumaki. «Ehi, ehi, piano! Non vorrete rompermi qualche costola, eh?»
«Sei a casa, papà!» Esclamò Naruto, con un sorriso a trentadue denti, e si staccò dalla stretta. «La mamma e Katsue mi stavano spiegando come funziona tra compagni.»
«Oh?» Minato, tale papà, parve incuriosito. «Come mai? C'è una ragazza che ti interessa?»
Perdonalo, marmocchio. Sai che quando torna dalle missioni è sempre un po' rintronato, Scherzò Kyou, alzando al cielo gli occhi scarlatti, e facendo arrossire appena il partner umano, con il principio di una smorfia tale e quale a quella del figlio.
Il ragazzino distolse lo sguardo, le gote rosse per l'ennesima volta in quella giornata. «Ero solo curioso...»
«Gli piace ShionBisbiglió Kushina in tono complice e con un sorriso malizioso.
«MAMMA!»

...

...

...

«MAMMA!» Lo stesso, medesimo, grido, detto con voce graffiante di chi aveva già urlato fino a farsi male.
Lo stesso, medesimo, grido, mescolato a sangue e lacrime sul volto innocente di un bambino che, in poco tempo, dovette diventare un uomo e abbandonare la sua innocenza.
«Mamma...» Sillabò, tra i singhiozzi, e resse il corpo inerme della donna dai capelli color del fuoco, stringendolo a sé come sperando che il contatto umano potesse ridarle la vita.
«Mamma... Apri gli occhi, mamma... Katsue... Katsue, svegliati anche tu!»
Nessuna risposta. Gli occhi blu della donna erano opachi, la volpe taceva e il petto era fermo, immobile come qualsiasi altra cosa priva di vita.
Naruto chinò il capo, piangendo rumorosamente e bagnando il viso della madre con lacrime di speranze distrutte.
Chi sei tu? Una voce innocente interruppe la sua cantilena fatta di nomi sussurrati e singhiozzi strozzati, il ragazzino alzò lo sguardo ma non vide nessuno.
Chi sei tu?
E in quel momento, Naruto capì che non era più solo. Ma non gli importò, perché non aveva ugualmente più nulla.
«Voglio... Voglio che mi uccidi.» Balbettò, tirando su col naso. «Uccidimi.» Ringhiò, i suoi occhi per un momento divennero rossi. «UCCIDIMI!»
La Volpe non rispose, tantomeno fece nulla, un altro grido di dolore squarciò la quiete notturna insieme a degli ululati; stavano venendo a prenderli.
Naruto non si curò nemmeno di questo, scosse la testa e crollò nuovamente in ginocchio, vegliando sul corpo di Kushina, che sembrava guardarlo con occhi spenti: ignorò i lupi, lo scalpiccio di zampe sul terreno, i pianti, le urla e i ruggiti. Ignorò lo squarcio nel ventre della madre, quello che aveva segnato la sua fine, così come ignorò la luna in cielo, in procinto di essere coperta dal sole.
Nulla aveva più importanza. Nessuno aveva più importanza.
Naruto si ingobbì, da solo a crogiolarsi nel suo dolore e nella sua rabbia dovuta all'impotenza: impotenza che, a sua insaputa, stava per finire per essere rimpiazzata da qualcosa di ben più mostruoso, degli aggressori che gli avevano portato via i genitori.















Scusate il ritardo :D

Kuuma= Amico, alleato.
Katsue= Prima benedizione.
Kyou= Cooperazione, villaggio.

[Sasunaru] ᎪNᏆᎷᎪ ᏩᏌᎬᎡᎡᏆᎬᎡᎪDove le storie prendono vita. Scoprilo ora