[26] ▪️Non sto piangendo, mi sudano gli occhi▪️

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«Naruto, per l'ennesima volta, vieni fuori!» Sbuffò Sakura, davanti alla porta della stanza con April al suo seguito; Hinata era rimasta accanto a Neji e Tenten, mentre Ino si trovava di turno al negozio di fiori della sua famiglia. Era triste da dire, ma in quegli ultimi due giorni aveva ricevuto molti clienti.
«No! Non esco, non potete costringermi!» Urlò lui, rintanato sotto il letto come un bambino che cercava di scappare dal pediatra. «Me ne rimarrò qui, e vivrò di polvere sotto i letti e sesso con Sasuke!»
«Tanto lo sappiamo tutti che non l'avete fatto, si sente dall'odore!» Sbraitò la rosata, esasperata. «E comunque non c'entra! Si può sapere di cosa hai paura, baka?»
La risposta non si fece attendere. «Mmh, tu che dici?» Asserì sarcastico il biondo. «Stiliamo una lista, ti va? Numero uno, sono una cazzo di kitsune; numero due, ho distrutto mezzo villaggio e ho lasciato morire delle persone; numero tre, SONO UNA CAZZO DI KITSUNE.» Terminò strillando in tono isterico, con rabbia.
April si tappò le orecchie con una smorfia, e Sakura sbattè la testa contro la porta chiusa con un gemito di sofferenza.
«

Ascoltami adesso, Bakaruto!» Toccò alla ragazzina parlare, era arrabbiata. «Io non mi sono ancora trasformata, hai idea di cosa significhi per i miei coetanei?» Strinse i pugni. «Eppure esco di casa tutti i giorni! Quindi muovi il culo e vieni fuori, o Sakura-neechan butterà giù la porta con un pugno, sappiamo entrambi che può farlo.»
«Nessuno ce l'ha con te, ci hai salvati.» Rincarò la dose il medico, benché una vena pulsasse pericolosamente sulla sua tempia. «Kiba ha messo il muso perché sputi fuoco e Ino e Hinata hanno litigato perché Hinata sapeva che eri una kitsune e non ce l'ha detto! Neji vuole parlare con te e Tenten vuole vedere come acconci i capelli alle ragazze! Choji pensa che giocare con te a calcio sia figo, e Shino non ha spiccicato nemmeno una cattiva parola sul tuo conto! Che altro vuoi, eh?!»
La porta si spalancò all'improvviso, tanto che Sakura rischiò di cadere; Naruto comparve davanti a loro, la sua espressione era scura e non stava sorridendo, anzi, aveva profonde occhiaie violacee sotto gli occhi blu.
«Che altro voglio?» Quasi ringhiò, scontroso. «Un sacco di cose. Volevo rimanere qui, ma penso che me ne andrò perché non sono il benvenuto.» Le due sgranarono gli occhi. «Voi ragazzi siete miei amici, ma la gente del villaggio che ha perso qualcuno durante la Luna di Sangue scommetto che vorrebbe vedermi mort-»
Il resto della frase fu rimpiazzato da un'imprecazione piuttosto colorita, dovuta al calcio in mezzo alle gambe che April gli tirò con tutte le sue forze, facendolo cadere a terra.
MADONNA TERGICRISTALLO.
Piagnucolando e tenendosi il cavallo Naruto rotolò avanti e indietro sul pavimento, le lacrime agli occhi. «Porca troia cosetta, che cazzo fai dattebayo?!»
È STATO COME SE UN TIR MI AVESSE PRESO NELLE PALLE.
«E spero di aver preso anche quella volpaccia che ti porti dietro, Bakayaro!» Fece, con un verso stizzito. «Non dire cazzate così, mi hai sentito? Altrimenti altro che neechan, ti prendo a calci io!»
Sakura scoppiò a ridere. «Questo è lo spirito! Su, alzati!»
La voce di Naruto si era fatta ridicolmente acuta. «Datemi qualche mese per riprendermi...»
«Niente affatto! Fatti una doccia, puzzi, e mettiti addosso qualcosa di decente perché usciamo!» Esclamò Sakura, sorridendogli dall'alto in basso. «Ti facciamo vedere quanto ti odia, questo villaggio.»
Chiama il prete, vedo la luce...

💮💮

Naruto camminava a testa bassa, come se provare a nascondersi data la sua altezza e i capelli biondi in una strada non trafficata portasse a qualcosa; la verità? Non aveva il coraggio di guardare nessuno in faccia.
Né i suoi amici più stretti, a cui aveva mentito, né gli abitanti del villaggio, che non era riuscito a proteggere come si deve: aveva una paura fottuta di alzare lo sguardo e trovare odio e rancore negli occhi di chi lo circondava. Non avrebbe retto quel peso un'altra volta, non dopo avere impiegato otto anni per uscirci.
Era così concentrato nel guardare in basso che quando gli arrivò un pallone in piena fronte non riuscì a schivarlo, e cadde imprecando con il sedere a terra. Dei ragazzini poco lontano trasalirono, e poco dopo uno di loro corse verso di lui.
«Ahi.» Borbottò, tastandosi un nuovo bernoccolo da aggiungere alla collezione, e trovandolo discretamente doloroso.
Quello te lo tieni, dopo averti guarito dalle ferite dei vampiri mi sento come se avessi partorito sette gemelli, lo avvisò Kurama.
"Chi ha chiesto il tuo aiuto, pelliccia senziente?"
Il ragazzino si bloccò al suo posto, con gli occhi sbarrati, e guardò Naruto con fare intimorito. «Signora volpe, si è fatta male?»
Il biondo non rispose subito, il suo primo pensiero fu di aver capito male. Il secondo fu chiedersi se nello shampoo che aveva ingoiato per sbaglio mentre si era lavato ci fosse qualche sostanza stupefacente. «Eh?»
«Per il bernoccolo.» Spiegò, pareva imbarazzato. «Ha detto che guarirti è stato come partorire. Scusa se ti abbiamo colpito.»
Il silenzio accompagnò e seguì le sue parole. Naruto era immobile, ancora a terra, ancora sconvolto. Aprì la bocca per parlare, e poi la richiuse senza essere riuscito a formulare qualcosa di sensato.
Ho un brutto presentimento, mormorò Kurama, agitandosi dentro di lui. Ehi, moccioso, come ti chiami?
La risposta non si fece attendere. «Maki, signora.»
«Dopo la notte dei vampiri siamo tutti in grado di sentire cosa dice la tua volpe.» Gli spiegò Sakura, aiutandolo ad alzarsi.
Naruto non riusciva a spiccicare parola. «Com'è... Com'è possibile?» Balbettò, sconvolto. «Il Contatto si trasmette solo facendo sesso, eppure non mi sembra di aver partecipato a un orgia di pedofili in questo periodo.»
«Sei disgustoso.» Commentò la ragazza dai capelli rosa, tirandogli un pugno in testa.
Aspetta un attimo. Dire che il tono di Kurama era sconvolto sarebbe stato un eufemismo. Ma quello stronzetto mi ha chiamato "signora" o cosa?
Naruto grugnì per non ridere.
«Non riesco ancora a capire.» Tornò serio, guardandosi le mani con fare pensieroso. Gli sembrava che fossero ancora piene di sangue, le mise in tasca con un brivido. «Devo parlare con Kakashi-sensei.»
«Lo farai dopo.» Lo riprese Sakura. «Prima, per favore, guardati un po' intorno.»
Naruto non era più interessato (non che prima lo fosse stato particolarmente) alle reazioni del branco alla sua trasformazione, aveva un problema ben più grosso per le mani: tutto quello che credeva di sapere sul Contatto era sbagliato. E allora con che criterio si formava? Perché Gaara ce l'aveva e Sasuke che era il suo compagno no, se il sesso non c'entrava?
Sentiva il cervello che fumava.
Ancora una volta, c'era qualcosa che non riusciva a vedere.

[Sasunaru] ᎪNᏆᎷᎪ ᏩᏌᎬᎡᎡᏆᎬᎡᎪWhere stories live. Discover now