[10] ▪️Bambini problematici e ritardi su tutta la linea▪️

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Sasuke si svegliò con calma, come piaceva a lui. Stranamente però, la prima cosa che notò aprendo gli occhi non fu il soffitto, o il fianco del letto, bensì... Un piede?
Aggrottando la fronte, l'Alpha si alzò a sedere e si massaggiò la nuca, con un leggero sbadiglio. Alzò un sopracciglio, seguendo il continuo del piede ambrato: una caviglia, un polpaccio, un ginocchio e poi... Il resto del corpo spariva con la fine del materasso; tuttavia, un leggero russare era perfettamente percepibile sul pavimento.
Sasuke si massaggiò il viso, riassemblando gli eventi della sera precedente mentre si affacciava dal letto: lui e Naruto si erano trasformati, quella notte. E diamine, aveva ancora i brividi per ciò che aveva visto.
Una bestia enorme, che su due zampe di certo lo avrebbe superato in altezza, dal pelo arancione e nove vaporose code; il tutto condito da artigli di inusuale lunghezza, denti corti e appuntiti e due occhi di un macabro rosso sangue. Rossi come quelli di un Alpha, ma con la pupilla totalmente verticale, che luccicava in modo poco rassicurante.
Nonostante l'aspetto della kitsune nella sua forma da combattimento desse i brividi, Sasuke non provò un briciolo di paura davanti a quel colosso ferino: lì dentro c'era pur sempre quel baka di Naruto, il quale, quasi per ricordargli la cosa, aveva preso a saltellare allegramente per la radura, colto dall'euforia di essere riuscito a trasformarsi. La cosa, agli occhi del lupo, risultò ridicola e anche un po' inquietante.
Un'altra cosa che non era riuscito a fare, e ciò lo aveva tuttora lasciato perplesso, era stato comunicare con Naruto tramite il collegamento mentale. Forse le loro razze non erano compatibili alla telecinesi.
Guardando il biondo, che dalle scapole in poi era totalmente stravaccato a terra a russare, Sasuke si domandava quanto potesse essere contraddittoria la sua esistenza: prima si dimostrava un idiota su tutta la linea, con quel mezzo sorriso e l'aria sognante poco sveglia, poi cambiava maschera diventando assente e colmo di ira repressa, infine assumeva le fattezze misteriose della kitsune, il suo Guerriero dell'anima.
Davvero strano, non c'era dubbio.
«Mmh... Sei proprio bravo...» Biascicò Naruto, agitando appena le mani nel sonno. Stava sognando. «Sì, proprio così... Continua, non ti fermare...» Interdetto, Sasuke scosse appena la testa, e si decise a scendere dal letto, non prima di aver messo a dormire come si deve il compagno: questi, non appena il lupo fece per allontanarsi, lo sorprese afferrandolo debolmente per un polso. «Ehi... Se vedi Sasuke digli che è proprio un bastardo... Sì, proprio un teme...» Sbuffando, il corvino fece lasciare la presa all'altro, e aprì la porta della stanza. Le ultime parole di Naruto tuttavia, riuscì a udirle perfettamente. «Un teme, sì... Però è un bravo lupo, non c'è dubbio... Nnh.»
I

l villaggio era in fermento, e camminando tra la gente Sasuke non riusciva proprio a ricordare perché. Tutta colpa di quel dobe, lui non aveva mai avuto vuoti di memoria: sbadigliò per l'ennesima volta, era abituato anche alle notti in bianco, ma non alle notti in bianco passate a rincorrere una kitsune con evidente deficit dell'attenzione, per di più in forma da combattimento potenziata.
Una follia.
«Buongiorno, Alpha Sasuke-sama!» Lo salutò allegramente una donna, mano nella mano con una bambina sorridente.
Sasuke ricambiò debolmente, percorrendo la via principale senza curarsi di indossare solo una felpa e dei jeans scoloriti, e non il suo solito mantello nero: altro effetto Naruto. Una voce particolarmente familiare lo riscosse dai suoi pensieri.
«Ehi, morto vivente! Hai passato la notte a contare le pecore o cosa?»
"Oh no..." Pensò Sasuke, senza nascondere la sua espressione scocciata e contrita. Neji lo raggiunse a grandi passi.
«Wo, non hai una bella cera. Tuttavia non hai il suo odore addosso, non avete fatto sesso tutta la notte? Sai, perché è quello che pensano tutti.»
«Non annusarmi mai più.» Asserì l'Alpha, schifato. «E comunque la gente dovrebbe iniziare a farsi i fatti suoi, in questo villaggio. Non è successo niente di quello che credi.»
«Già, mi basta un'occhiata per capirlo.» Disse il castano, annoiato. «Dì un po', non vorrai presentarti a quelli del Sud vestito come un barbone, vero?»
Sasuke inarcò per l'ennesima volta quella mattina un sopracciglio scuro. «Quelli del Sud? Di cosa stai parlando, Hyuuga?»
Neji alzò al cielo gli occhi perlacei, scuotendo la testa. «Quell'Omega ti fa male. Non ti ricordi, davvero? Il Demone della Sabbia ha chiesto di parlare con te qualcosa come un mese fa... Indovina, viene oggi, precisamente è già nel nostro territorio. Ripeto: sei impresentabile.»
Il corvino osservò l'amico per qualche secondo, mentre i suoi neuroni connettevano ciò che le orecchie avevano udito: non appena lo fece, sgranò gli occhi. «Il Demone della Sabbia... L'Alpha del branco più forte del Sud? Viene oggi? E perché diavolo nessuno mi ha avvisato?! Dov'è Kakashi quando serve?»
«In questo momento è alla Base, che aspetta te. Mi sono scordato di dirti che sei anche in ritardo, oltre che mal vestito, ma tranquillo! L'onnipotente Neji ti ha lasciato dei vestiti decenti sulla scrivania, perciò inizia a correre.»
«Ti odio.» Fece Sasuke, lugubre, e cominciò a correre per davvero, imprecando a denti stretti contro qualsiasi cosa.
«Sì, come no!» Gli gridò dietro l'amico, divertito. «Corri, Uchiha, e non ti fermare!»
E Sasuke avrebbe voluto gridargli di andare a farsi fottere, ma era nella piazza principale del Villaggio e in un ritardo mostruoso, quindi ripiegò sul collegamento mentale.

[Sasunaru] ᎪNᏆᎷᎪ ᏩᏌᎬᎡᎡᏆᎬᎡᎪDove le storie prendono vita. Scoprilo ora