Capitolo 39

3.2K 145 17
                                    

Sono sveglia già da parecchio tempo non so che ore siano, so solo che ho una gran fame e sto scoppiando di andare in bagno devo fare forse due litri di pipì, mi sono quasi decisa a farla in un angolino di questa stanza.

Ho provato ad urlare, ho bussato ripetutamente a questa maledetta porta, l'ho presa persino a calci facendomi anche male alle dita dei piedi, ma non è servito a nulla di Peter nessuna traccia.
Adesso sono seduta sul letto con questo stupido vestito troppo corto ieri mi piaceva ora invece lo odio, odio questo letto, odio questa stanza ed odio me stessa per aver dato retta a questo stronzo, mi odio per esserci uscita insieme sono solo una stupida ingenua.

Ho paura, una paura tremenda di morire credo proprio che voglia uccidermi.
Ho paura che mi abbia lasciata qui a morire lentamente e mi passa per la testa tutta la mia vita.
Ricordo quando correvo dietro a Bernard il mio San Bernardo coccolone, ero molto piccola avevo all'incirca quattro anni e lui era già abbastanza vecchio i miei genitori lo avevano adottato parecchi anni prima che io nascessi. Io e Lee giocavamo sempre con lui, io lo utilizzavo come un cavallo e lui mi riempiva sempre di baci, o meglio mi leccava tutto il viso.
Adoravo quel cane.
Poi una mattina non si svegliò più e mi si spezzò il cuore. Lee per farmi felice mi raccontava sempre che era finito nel paradiso dei cani e che si era trovato pure la fidanzata che però era un Dalmata e si chiamava proprio Peggy come la protagonista di uno dei miei  cartoni preferiti.

Ricordo quando quel giorno di Maggio io, Cristel e Noemi  giocavamo al parco giochi avevamo nove anni ed io ebbi la straordinaria idea di salire sullo scivolo al contrario scivolando rovinosamente a terra rompendomi un braccio. In compenso ci siamo divertite parecchio a colorare il mio gesso.

Ricordo il periodo adolescenziale di Lee che non voleva uscire con me perché mi riteneva troppo piccola, ma cominciai a ricattarlo dopo averlo trovato nel garage di casa nostra a fare sesso nell'auto di papà con Amber la figlia del vicino e pur di farmi fare zitta faceva tutto quello che dicevo. Mi ha pulito persino la stanza per una settimana, ogni volta che ci penso sorrido.

Mi viene in mente anche quando nacque Jonathan. Stava per nascere in casa sul mio divano preferito siamo riusciti a mala pena ad arrivare all'ospedale, nemmeno un minuto in sala parte ed era già fuori aveva parecchia fretta di nascere a quanto pare. Era bellissimo così tenero e piccolo tutto rosa rosa e buffo. Dopo qualche mese iniziò a regalarmi i primi sorrisi ed io adoravo quelle gengive, ebbene sì lo facevo ridere per vedere quelle splendide gengive, lo so sembra strano, ma avevo proprio una fissa per quelle gengive. Poi spuntarono i primi dentini e persero il loro fascino, ma resta sempre il bambino più bello del mondo.

Forse questa è la mia fine. Morirò in questa stanza e chissà se mi troveranno mai.
Cara mamma vorrei poterti vedere di nuovo ridere, tu che quando ridi tanto ti viene il singhiozzo e ti lacrimano gli occhi.
Caro papà tu che quando ridi mostri quella dentatura perfetta, anche se ultimamente non ridi tanto per colpa mia e di Kevin.
Kevin amore mio chissà se mi starai pensando come io penso te. Mi manchi da morire.

All'improvviso sento dei rumori che non sono nei miei pensieri, ma sono reali ed infatti Peter irrompe nella stanza
《 Buon giorno mia principessa》
《 Peter ti supplico fammi andare in bagno》
Scoppia a ridere,questo è scemo fatto sta che mi porta in bagno ed io mi sento meravigliosamente bene.
Ho letto su internet che tenere troppo tempo la pipí non fa bene per niente, mi manca una cistite e siamo a posto.

Esco dal bagno e trovo Peter con solo gli slip addosso. O no!
《Piccola sei bellissima con questo vestito》
Si avvicina ed inizia ad accarezzarmi la coscia salendo sempre piú sú e prontamente lo fermo
《Ho fame》
《Vieni pranziamo insieme》

Mi porta in cucina
《Tadá solo per te cucina italiana, so che ti piace e sono andato in un ristorante italiano per questo ci ho messo tanto tempo é molto lontano da qui, ma fa nulla sono solo le 16:00》
Le 16:00? Un altro giorno sta passando ed io sono ancora qui
《Gr- grazie》
decido di essere gentile  non sembra ben intenzionato.
Mangio la parmigiana gustandola fino in fondo é ottima, un vero capolavoro.
《Amore ho comprato anche il dolce ti piace il tiramisú》
In realtá no, ma lo mangio lo stesso ho ancora fame e poi non voglio farlo arrabbiare.

Voglio solo te #wattys2019Where stories live. Discover now