XLVII - KRISTALL DER WAHRHEIT (Seconda parte)

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Kristall der wahrheit significa "Cristallo della verità" in Tedesco.

ALEXANDER


<<Io non...>> Tentennai prima di continuare la frase.

Il cristallo aveva parlato di un sentimento a me sconosciuto.
Aveva detto chiaramente che io ed Hanya ci amavamo, ma a me quelle parole sembravano... Prive di senso.

<<E' il Band Der Seelen, Christofer. Non si crea senza dei validi motivi, senza dei validi sentimenti e senza dei validi cuori.>>

<<Io non...>> Sembrava che dalle mie labbra non riuscisse ad uscire nient'altro.

<<Christofer, senti. Ascolta con molta attenzione. Io resterò ancora per pochi minuti, vuoi davvero perdere del tempo a rimuginare su una cosa così chiara? Voi vi amate, anche se siete troppo testardi entrambi per ammetterlo. Ora, porgimi le tue domande e non perdere ulteriore tempo, o avrai solo sprecato questa grande opportunità.>>

Posai Eris sul terreno caldo e confortante, e riportai l'attenzione sul cristallo.
Non avevo mai pensato ad Hanya se non all'unica persona che avevo sentito veramente mia e di nessun altro.
Avevo pensato a lei in tanti modi, ma non avevo mai pensato di amarla.

Non so nemmeno cosa vuol dire amare una persona, pensai, figuriamoci provare io stesso un sentimento di questo genere.

<<Le tue domande, Christofer, o terminerà il tempo.>>

Scossi la testa e ritornai alla realtà di quel momento.
Avrei potuto pensare più avanti a quelle cose, ma ora dovevo pensare alle domande giuste da porre.
La prima era certamente la più bramata. <<Come possiamo salvare Hanya?>> Alzai un dito in aria con fare autoritario. <<E mi chamo Alexander, non è che hai un foglio e una penna? Così magari ti mostro le grosse differenze tra come mi chiami tu e come in realtà mi chiamo io.>>

<<Se fossi davvero cattiva, ti segnerei la battuta del foglio e della penna come seconda domanda, così che tu non possa farne altre.>>

Il fumo grigio e pallido brillava più di qualunque altro diamante esistente al mondo.
La figura di una bella donna si vedeva a malapena, illuminata dal bagliore e sfumata dal grigio e dal vento.

<<Scusa.>> Sorrisi. <<E' solo che...>>

<<E' solo che quel nome te l'ha donato la tua madre biologica. Lo so bene. Ma pensi davvero che solo per questo motivo non ti appartenga?>> Colsi la piccola traccia di un sorriso, che subito scomparve con una leggera folata di vento caldo. <<Ed ora. La cosa che più ti è a cuore in questo momento è salvare Hanya, non è così? La persona con cui sei legato in due modi, entrambi potenti, questo è ovvio, ma anche molto diversi tra loro: la sottomissione, e il Band Der Seelen.>>

Annuii, mentre Eris iniziava a dare segni di svegliarsi.
La osservai e sorrisi, felice che stesse bene.
Strizzò gli occhi e si girò dall'altra parte, divenendo nuovamente immobile e con il respiro regolare.
Riportai l'attenzione al cristallo, e per un momento mi resi conto che stava diventando fastidioso e quasi insopportabile fissare quel bagliore sfocato.

<<La sottomissione è stato un atto di puro coraggio da parte tua, Christofer. Sai bene cosa ti accadrà tra due giorni se non riuscirai a ricongiungerti a lei, e sai anche bene che è ben protetta da tre potenze: una strega, un Alfa, e un'altra creatura che, permettimi di dirtelo, siete stati così stupidi da non curarvi di che cosa si trattasse.>>

<<Taylor?>>

<<Dobbiamo mantenerci sulla tua prima domanda, Christofer.>> Ridacchiò debolmente, poi riprese. <<Ad ogni modo, la sottomissione è un qualcosa che tu, e solo tu, puoi accettare. Il Band Der Seelen no. Si crea da sé. E' un legame che si forma a prescindere dalle persone, a prescindere dal sesso e a prescindere da qualunque pensiero umano. E' un legame d'anime. La chiave è proprio questa: voi eravate già legati molto tempo prima della sottomissione. Ma non perdiamoci in chiacchiere e torniamo a noi. Tu vuoi sapere come salvarla.>>

Werewolf Hanya- L'Alfa dei lupi solitari.Where stories live. Discover now