XLII - HOFFNUNG

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Breve capitolo di passaggio, perciò piuttosto privo di contenuti, ma serviva per farvi capire alcune cose.
Buona lettura ❤️❤️❤️

Hoffnung significa "Speranza" in Tedesco.

ALEXANDER


Non sono mai stata una persona troppo socievole.
Diciamo che la parola socievole non era per niente nel mio dizionario.
Il puma in me era un animale orgoglioso, possessivo e maestoso, che non si lasciava sopraffare dalle emozioni e che agiva sempre d'istinto.
L'umano in me, d'altro canto, aveva convinto il mio lato animale a lasciarsi andare alle emozioni, e ciò che mi era rimasto era uno stupido ricordo di una bellissima ragazza.
Ogni singolo momento in cui pensavo ad un modo per salvare Hanya da quella situazione, un dolore acuto ed estenuante si estendeva in tutto il corpo, alle volte arrivando persino a farmi perdere i sensi.
Il potere da Alfa che possedeva quella ragazza era talmente potente che nelle mani di Albert o Taylor era un'arma non solo pericolosa, ma eccessivamente letale.
Appartengo ad una categoria di felini che non si lascia sottomettere facilmente, ma quando lo fa è per sempre.
E' fino alla morte.

<<Ehi! Scusa!>> Corsi ancora un po', fingendo di essere stanco e ansimante. <<Scusa!>> Urlai, fingendo di accasciarmi sulle mie ginocchia.

La giovane ragazza che faceva jogging davanti a me si voltò confusamente, prima di corrermi accanto.

<<Oddio!>> Disse, posandomi una mano sulla schiena e massaggiandola leggermente. <<Tutto bene? Che succede?>>

<<Io... Credo di aver esagerato con la corsa.>> Ansimai ancora un po'. <<Sai, questo è il primo giorno che vengo.>> Sollevai gli occhi e sorrisi.

Non somigli a lei.
Non sei lei.

<<Ecco...>> Mi porse una borraccia rosa con un nome scritto maldestramente con un pennarello nero. <<Bevi dell'acqua.>>

Presi la borraccia e la rigirai nelle mani. <<Jo. E' il tuo nome?>> Alzai il busto, mostrandomi parecchi centimetri più alto di lei.

Hai gli occhi sottili e allungati, oltre che azzurri.
Lei ha gli occhi nocciola, grandi e dolci, come quelli di un cerbiatto.

<<Josephine, in realtà.>> Sorrise. <<Ma tutti mi chiamano Jo.>>

Labbra fini, denti leggermente storti.
Lei ha labbra carnose e denti bianchi ben allineati.

<<Bel nome.>> Le porsi la borraccia. <<Io sono Alex.>>

Hanya è un bel nome.
Nessun altro nome è bello quanto il suo.
Non per me, almeno.

<<Grazie, e piacere di conoscerti. Sei della zona? Non ti ho mai visto nei dintorni.>>

<<Vivo qua vicino.>> Annuii. <<Come mai fai jogging tutta sola nel bosco? Non hai paura di incontrare qualche mal intenzionato?>>

<<Beh, ho incontrato te, suppongo mi sia andata più che bene.>>

Non fingere un coraggio che non hai.
Se ti mostrassi la mia vera natura non mi daresti un pugno nel naso, ma scapperesti a gambe levate.

<<Questo non lo sai.>> Un ghigno sul mio viso stanco. <<D'altronde non mi conosci. Magari è andata meglio a me, chi può dirlo?>>

<<Beh, possiamo sempre scoprirlo. Ti va di terminare il percorso insieme? Magari è meglio farlo camminando però.>> Ridacchiò leggermente, spostandosi una ciocca dietro le orecchie e poi allungando la mano verso la mia spalla, stringendola.

Werewolf Hanya- L'Alfa dei lupi solitari.Where stories live. Discover now