XXI - OHNE KONTROLLE

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Ohne kontrolle significa "Senza controllo" in tedesco.

Volevo rubarvi due minuti per rendervi partecipi di una cosa che sta succedendo.
Qualche mese fa ho scritto entrambe le mie storie a due concorsi, uno di questi è l'Italian Writers Awards. 
Non appena sono passata in semifinale non credevo di avercela fatta, davvero non mi sembrava vero, e ora che Werewolf Hanya è arrivata adirittura in finale non so se saltare dalla gioia o se continuare a controllare e ricontrollare per accertarmi che sia realmente accaduto. Nel dubbio faccio entrambe le cose! Ahahah :D 
Sono felicissima, queste sono per me delle soddisfazioni immense!  :D
Ora vi lascio alla lettura <3 

HANYA

<<Allora...>> Dissi nel pieno imbarazzo, continuando a saettare lo sguardo ovunque tranne che sugli occhi lapislazzuli davanti a me.

<<Allora...>> La voce profonda ripeté la stessa mia parola, come era già successo con le ultime due.
Iniziavo a perdere la pazienza, non che ne avessi tanta.

Il mio sguardo cadde sopra il gesso del braccio destro di Simon, e i suoi occhi seguirono la stessa traiettoria.
Sospirò rumorosamente, prima di rivolgere di nuovo i lapislazzuli su di me.

<<Non è colpa tua.>> Disse quasi in un sussurro, ma io lo sentii forte e chiaro.

Non risposi subito.
Sapevo, in fondo a me stessa, che almeno il cinquanta per cento della colpa fosse mia, e non solo per il suo polso.
Sembrava come se insieme a me, in quel meraviglioso branco, fossero arrivati anche i problemi.
C'erano troppe cose irrisolte, troppe cose che cercavamo di scoprire, troppe domande senza risposta.
Non avevo mai avuto così tanti dubbi in vita mia, forse perché la curiosità mi aveva sempre portato alle risposte prima di dovermi concentrare troppo sulle domande, ma in quel caso il mio essere impicciona non aiutava per niente.
Non aiutava per scoprire cosa fossi in realtà, non aiutava per scoprire perché c'era un uomo impiccato con uno strano simbolo sul petto nel bosco vicino alla nostra casa, non aiutava a scoprire le strane frasi dell'uomo la sera prima e non aiutava soprattutto a Taylor, che in quel momento si trovava a lottare tra la vita e la morte sul letto di un freddo e anonimo ospedale, con Edna a piangere e pregare al suo capezzale.

L'unica cosa che potevo fare per ingannare il tempo era cercare di chiarire la mia situazione con Simon, ma quando mi trovavo con lui tutto il mio coraggio sembrava svanire, e io diventavo una timida ventunenne senza un briciolo di forza o fermezza.

<<Si invece.>> Risposi dopo qualche minuto. Lui alzò lo sguardo e corrugò le sopracciglia, come se avesse perso il filo del discorso. <<Si, è stata colpa mia, anche se tu sei troppo gentile per accusarmi.>>

<<Non credo che tu mi abbia rotto il polso. Credo che me ne sarei reso conto.>> Tentò di sdrammatizzare la situazione provando a ridere, ma sentivo chiaramente la forzatura nella voce. Era a disagio tanto quanto me, e questa cosa mi faceva stare male.

Abbassai lo sguardo sul mio pugno chiuso, in cui stringevo le due collane date da Taylor, ma in quel momento non sapevo cosa fare.
Lo schiusi delicatamente, lasciando intravedere anche a Simon ciò che racchiudeva.

<<Pensi che funzionerà?>> Chiese in un sussurro.
Edna gli aveva già spiegato tutto, ma non avevamo ancora avuto il tempo di tentare la sorte.

Mi strinsi nelle spalle, poi osservai le piccole fiammelle nel caminetto accanto a noi.
Un brivido mi attraversò vedendo il fuoco, il suo scoppiettare mi stava facendo impazzire.

<<Lo spero, ma allo stesso tempo mi fa paura.>>

<<Io spero che funzioni, sai?>> Un lato delle labbra si incurvò in un tirato sorriso, che sembrava meno forzato degli altri, meno di circostanza. <<Mi piacerebbe andare d'accordo con te. Da quando ti ho vista la prima volta ho pensato che fossi una ventata d'aria fresca. Mi faceva paura che tu fossi la figlia di Albert, ma... Lascia stare, non credo sia importante in fondo ciò che penso.>>

Werewolf Hanya- L'Alfa dei lupi solitari.Where stories live. Discover now