VII- TREFFEN

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Treffen vuol dire "incontro" in tedesco.

HANYA 

Vi chiedo infinitamente scusa per il capitolo troppo lungo, ma non mi piaceva l'idea di dividerlo in due :/

<<Ecco a te, cara.>> Edna mi porse una tazza di cioccolata calda, avvertendomi che di lì a poco ci sarebbe stata la cena. <<Mi dispiace davvero per quello che hai dovuto passare.>> Il suo tono divenne triste <<Ora capisco perché non hai i capelli rossi che simboleggiano il tuo branco.>>

<<Non è il mio branco.>> Precisai aspra, accorgendomi solo poco dopo di aver usato un tono sgarbato. <<Scusa Edna, non volevo risponderti male.>>

<<Non devi preoccuparti, tesoro.>> Posò una mano sulla mia, stringendola leggermente. <<Qua sei la benvenuta fin quando vorrai, anche per sempre.>> Sorrise dolcemente, facendomi sentire stranamente a casa.

<<Penso che Alexander avrà da ridire.>> Commentò Kyle, sedendosi accanto a Edna e poggiando la schiena nella spalliera della sedia, assumendo una postura storta e malandata.

<<Alexander ha da ridire sempre su tutto, ma se ne farà una ragione.>> Posò una mano su quella del nipote e la strinse amorevolmente, sorridendogli. <<Come se l'è fatta anche con voi.>>

<<Veramente a me e ad Eris ci tratta ancora come se fossimo delle merde, e anche se con Simon spesso si trattiene dal rispondergli male... Beh, gli risponde male ugualmente.>> Sbuffò, adagiandosi ancora di più nello schienale.

<<Gli ci vuole del tempo per fidarsi delle persone.>> Edna continuava a mantenere un tono di voce dolce e delicato, così come lo erano tutte le movenze del suo corpo. <<Non ascoltare Kyle, cara. Alex è un po' una testa dura ma vedrai che si abituerà anche a te. Sempre se... Oh è ovvio, sempre se vuoi rimanere qua con noi.>> Disse poi, quasi come se ci sperasse con tutto il cuore.

Presi qualche secondo per pensarci.
In fondo quella gentile e premurosa donna mi piaceva, mi faceva sentire a casa e, cosa più importante di tutte, mi aveva salvato la vita.
Un brivido intenso e gelido percorse tutto il mio corpo al pensiero che in quel momento sarei potuta essere morta, invece grazie a quella donna ero ancora lì, con una tazza di cioccolata calda fumante tra le mani ed una vita intera davanti.
Dopo qualche secondo che parve eterno, la risposta sembrò banale e quasi scontata.

<<Certo.>> Annuii con il capo insieme alla mia conferma verbale, vedendo in Edna i lineamenti rilassarsi di colpo. <<Mi va di restare con voi.>> Sorrisi, poi i miei pensieri vagarono nonostante non volessi, arrivando nuovamente a mio padre e a ciò che pensava di me.
Era strano che nonostante avessi la possibilità di ricominciare una nuova vita e fare ciò che più mi rendeva felice, me ne stavo lì ad escogitare un modo per dimostrare che non avessero ragione su ciò che pensavano di me.
Beh, avrei voluto essere una forza della natura, ma non lo ero.
La parola nullità continuava a risuonare nella mia mente, e la mia testa immaginava un mondo in cui io riuscivo a trasformarmi in un lupo meraviglioso e potente.

<<Edna...>> La mia voce uscì tremante e incerta, ma scossi la testa cacciando via tutti i pensieri che affollavano la mia testa, concentrandomi solo su uno. <<...Tu... Tu sai qualcosa sul kristall der wahrheit?>> Chiesi, mentre Edna si irrigidì nuovamente e Kyle drizzò la schiena.

<<Il cristallo?>> Chiese Edna.

<<Perché ti interessa?>> Si intromise Kyle con voce dura.

<<Io...>> Sbuffai. L'idea mi sembrava geniale, ma dirla a voce alta mi faceva dubitare della mia intelligenza. <<... Vorrei fare qualcosa per dimostrare che anch'io valgo qualcosa e che mio padre non ha mai avuto ragione.>>

Werewolf Hanya- L'Alfa dei lupi solitari.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora