XXV - EILT RICHTUNG WALD

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Eilt richtung wald significa "Di fretta verso il bosco" in tedesco.

HANYA

La corsa fu estenuante per chi, come me, non aveva la fortuna di avere quattro zampe.
Nonostante questo, però, ignorai ogni singolo sintomo di stanchezza, perché la paura che in mezzo al bosco, senza vita, ci fosse il corpo di Eris, era maggiore della fatica provata.

Alexander arrivò prima di tutti con al seguito Kyle, e poco dopo c'eravamo io e Simon.
Edna, nonostante fosse un lupo centenario, non aveva la forza di camminare avanti a qualcuno, perché era letteralmente terrorizzata da ciò che avremmo potuto vedere.
Ormai avevo capito come era fatta, e in quel momento ero certa che ci amava più di ogni altra cosa al mondo.

Non appena arrivammo io e Simon, Kyle stava indietreggiando con la bocca spalancata e le mani stese lungo i fianchi, incapace di spiccicare parola.
Alexander si era ritrasformato in un umano, e dal suo muscoloso e nudo corpo potevo chiaramente notare una tensione disumana: serrava i pugni e stringeva i denti facendo guizzare la mascella.
Non appena si accorse che noi due eravamo arrivati, allungò una mano verso di me e concentrò lo sguardo su Simon.

<<No!>> Disse con fermezza. <<Bloccate Edna! Bloccatela subito! Lei non deve vedere!>> Urlò, ma ormai era troppo tardi, e me ne resi conto quando udii un urlo strozzato nel silenzio della notte.

<<No!>> La voce di Edna era tremante come mai prima d'allora, o almeno come non lo era mai stata da quando la conoscevo io. <<Non può essere!>> Un urlo soffocato da un sussurro incessante di disperazione, che non mi fece pensare al corpo della ragazza impiccata, ma a Edna e al suo bene.

Non feci in tempo ad avanzare di un passo, che proprio quando Edna si stava lasciando andare, Alexander le cinse la vita, stringendola e mantenendola in piedi senza alcuna fatica.
Edna iniziò a singhiozzare, adagiando il viso nell'incavo del collo di Alexander, che la stringeva a sé come se fosse la cosa più cara che gli fosse mai capitata.
In quei brevi momenti, il mio cuore sapeva che lui era buono, e che tutto ciò che dimostrava il resto del tempo era solo ciò che si era abituato a diventare, anche se non sapevo il perché.

<<Andiamo, torniamo a casa.>> Disse, spingendola delicatamente all'indietro, per evitare che guardasse ancora.

Alzai lo sguardo quando un'ondata di paura mi fece tremare l'intero corpo.
Non ci avevo ancora pensato, tanto ero immobilizzata dalla figura di Edna, ma c'era una ragazza senza vita a pochi metri da me, e io non avevo il coraggio di appurare se fosse Eris o meno.
Kyle si avvicinò a me, bloccandomi la visuale, e mi posò una mano sulla spalla.

<<Non ti preoccupare, si riprenderà. Solo... Non lo senti questo odore?>> Chiese, storcendo la bocca in un'espressione disgustata.

Mi affacciai leggermente oltre la sua figura, e lo spettacolo che mi si presentò davanti fu sconcertante.
La ragazza era totalmente nuda, impiccata con una malandata fune ad un piccolo ma possente albero.
Gli occhi erano aperti, spenti e vitrei.
Nonostante fossero ormai privi di anima, riuscivano senza dubbio a trasmettere un'abissale, infinta e schiacciante paura.
Quella ragazza, anche se non la conoscevo, era morta avvolta da un'angosciosa aura di puro terrore.
Nonostante questi terribili dettagli, sospirai e sorrisi.
So che non è bello, e che sarei dovuta essere disperata per ciò che era successo a quella ragazza, ma sorrisi.

<<Non è Eris.>> Dissi a Kyle, senza riuscire a levarmi quel sorriso ebete dalla faccia. <<Non è Eris!>> E lo abbracciai.
Fu la prima volta nella mia vita che abbracciai qualcuno di mia spontanea volontà.
Fu un abbraccio goffo, in cui non sapevo esattamente dove mettere le mani, e dove mi preoccupavo in continuazione di essere troppo vicina, di puzzare, di stringerlo troppo, di essere inopportuna, ma era sincero e felice, e questo era ciò che contava per me.

Werewolf Hanya- L'Alfa dei lupi solitari.Donde viven las historias. Descúbrelo ahora