VIII - SCHRECKEN

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Schrecken significa "spavento" in tedesco.

HANYA

<<Merda Edna! Manco qualche giorno e tu adotti nuovi orfani?>> Si lamentò Alexander.
Sporsi la testa dalla spalla di Edna per guardarlo in faccia, mentre rispondevo alla sua domanda al posto di Edna.

<<Non sono un'orfana, idiota!>> Ecco, il mio caratteraccio iniziava ad uscire. Mi vergognai e cercai subito di sistemare tutto. <<Scusa Edna.>> Aggiunsi.

<<Di cosa ti stai scusando, cara?>> Ridacchiò Edna voltandosi leggermente verso di me. <<Alexander spesso è un idiota!>> Risi anch'io, mentre sul volto del ragazzo continuava ad aumentare la rabbia. <<Forza, entriamo dentro. Si gela qua fuori.>> Disse poi, prendendo un braccio del ragazzo e guidandolo verso la porta.

<<Inoltre sento l'odore della tua ferita e mi sta destabilizzando.>> Continuò Kyle, che era rimasto sulla soglia per guardare la scena. <<Sarà meglio curarla prima che ti sbrani.>>

<<Kyle! Non ho tempo per star dietro anche a te!>> Lo sgridò Edna.

<<Stavo solo scherzando, nonna.>> Sbuffò, prima di avvicinarsi al mio orecchio e bisbigliare. <<No, non stavo scherzando, fammi curare subito quella ferita!>> Mi venne da ridere al pensiero che se Edna l'avesse sentito l'avrebbe di sicuro rimproverato ancora.

<<Mi è entrata una scheggia nel dito.>> Dissi sorridendo, e lui mi prese la mano per guardare meglio.

<<Prendo un ago e te la sfilo in un secondo.>>
Inizialmente mi era sembrato sgarbato e maleducato, ma dopo la chiacchierata avuta con lui, Simon ed Edna iniziavo a ricredermi.

<<Grazie.>> Sorrisi, e lui si limitò ad un cenno della testa.

Li seguii silenziosamente dentro casa, guardando Alexander mentre camminava trascinato da Edna.
Le sue spalle erano larghe e ben fasciate dal maglione bianco e stretto.
Un brivido mi percorse notando che non aveva nessun giubbotto; io sarei congelata al suo posto.
Subito dopo il mio sguardo si posò sui suoi fianchi, dove il maglione bianco era macchiato di rosso.
Non l'avevo ancora notato, ma sobbalzai non appena si voltò per sedersi su una delle sedie attorno al tavolo, notando che quel rosso scuro si trovava su tutta la parte anteriore del maglione.
Lui si accorse che stavo fissando quelle macchie, perché alzò un angolo delle labbra, formando un mezzo sorriso davvero inquietante.
Che fosse sangue?

<<Si, è sangue.>> Disse, quasi come se mi avesse letto nel pensiero. <<E smettila di fissarmi!>>

<<Alex!>> Edna sembrava una mamma che sgridava in continuazione il suo figlio più dispettoso e cattivo, ma lui sembrava non curarsene più di tanto.

<<Tuo?>> Non lo volevo sapere davvero, ma la mia curiosità era sempre stato il mio difetto più grande.

Mio padre ripeteva sempre che la curiosità è una dote che prima o poi ti conduce alla rovina e alla morte.
Non gli ho mai creduto, ma mi ero resa conto più volte che la mia curiosità mi portava spesso e volentieri a situazioni spiacevoli o difficili.

<<No.>> Si limitò a rispondere, ma la tranquillità con cui lo disse mi lasciò di stucco.
Spalancai la bocca, ma non riuscii a rispondere.
Era davvero capace di uccidere qualcuno a sangue freddo senza provare il minimo rimorso dopo?

Santo cielo, se dovessi fare una cosa del genere il senso di colpa mi divorerebbe completamente.
Forse quel ragazzo era più simile a mio padre di quanto pensassi.

Werewolf Hanya- L'Alfa dei lupi solitari.Where stories live. Discover now