37. Ritornare a casa

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Finalmente dopo tre interminabili giorni mi hanno dimessa da quell'ospedale. Ho fatto una visita di controllo prima di uscire con tutte le mie cose.
Prendo il mio borsone e saluto Melinda la mia infermiera in questi tre giorni. Melinda è una donna di mezza età, una signora molto carina ed educata con i suoi pazienti, in questi giorni si è assicurata che il mio corpo non rifiutasse i miei medicinali.
<<Mi raccomando, non voglio più vederti qui.>>, ridacchia pur sapendo che la motivazione del mio ricovero non era stata a causa mia. Mi stringe in un rapido e caloroso abbraccio prima di parlare: <<Il tuo ragazzo ti sta aspettando in sala d'attesa.>>. Indica il corridoio che porta alla sala d'attesa. <<Anche io avrei voluto avere un ragazzo come il tuo alla tua età.>>, dice sognate. Ridacchio mettendomi la mano davanti alla bocca. <<Non siamo fidanzati Melinda.>>, affermo ricevendo un'occhiata di ghiaccio da parte sua. <<Vi ho visti in questi giorni.>>, ribatte puntandomi un dito contro. Alzo le mani in segno di resa e la saluto con la mano prima di entrare in sala d'attesa.
Vado verso Tyler sorridendogli, mi prende per i fianchi e mi da un bacio a stampo. <<Pronta ad uscire?>>, chiede prendendo il mio borsone, se lo sistema in spalla ed usciamo dall'ospedale. Finalmente respiro aria pulita. Fuori è nuvolo, un venticello gelido viene a contatto con la mia pelle facendomi venire la pelle d'oca. Dicembre è alle porte e non vedo l'ora che il giorno di Natale ed il ringraziamento passino, odio quelle festività per il semplice fatto che mia madre lavora, Daniel è al college, quindi il giorno in cui le famiglie si riuniscono ci siamo solo io e Christian.
<<Ti accompagno a casa.>>, dice Tyler lanciando il mio borsone nei sedili posteriori della sua macchina. Non dico nulla e faccio il giro della macchina per sedermi al posto del passeggero. Tyler chiude la portiera e si strofina le mani per riscaldarsele. Accendo io il riscaldamento e mi metto comoda. Dopo un paio di minuti siamo già in strada verso casa mia. <<Come ti senti oggi?>>, chiede Tyler poggiandomi una mano sopra la coscia, gli sorrido leggermente e poso la mia mano sopra la sua. <<Bene.>>. Sospiro mentre guardo il suo profilo. <<Hanno fatto effetto gli antibiotici?>>, chiede senza smettere di guardare la strada.
Annuisco in risposta mentre giocherello col suo anello. Ci ho fatto caso solo in questi giorni, è un anello d'argento con una striscia nera in mezzo, è semplice ed è per questo che è bello. <<Grazie per essere stato con me in questi giorni, molto probabilmente sarei morta dalla noia.>>, esclamo strappandogli un sorriso. Resta zitto per un paio di minuti mentre il suo pollice mi accarezza l'interno coscia. <<Ti ricordi che per tutta la settimana non puoi mangiare cibi solidi? Niente cibo italiano per questa settimana.>>, dice preoccupato, gli faccio una smorfia e la sua risata rimbomba nella sua audi.
Amo stare con lui, mi fa stare bene come nessuno c'è mai riuscito. E' arrivato e mi ha fatto capire cosa vuol dire essere felici, mi ha fatto capire che io sono meglio di quello che crede la gente e non ho bisogno che qualcuno mi ricordi chi sono, perchè io più di altri so di cosa sono capace di fare e loro parlano giusto per dare aria alla bocca. Passa alla radio una canzone dei Queen e alzo il volume al massimo. <<Allora ascolti altre band oltre i The Fray.>>, urla Tyler cercando di sovrastare la musica. Gli faccio la linguaccia e canto a squarcia gola Somebody to love.
Immagino che quando tornerò a casa Chrstian vorrà delle spiegazioni e mia madre vorrà essere rassicurata, il mio livello di sopportazione si sta esaurendo, ho bisogno di stare bene alemeno un po' e Tyler riesce a non farmi pensare a tutte le paranoie che rimuginano nella mia mente.
La canzone finisce e Tyler accosta davanti a casa mia. Abbasso la musica e intreccio la mia mano con la sua girandomi per guardarlo meglio. <<Ci vediamo domani a scuola.>>, affermo grattandomi il sopracciglio con la mano libera. <<Non venire se non ti senti bene.>>, ribatte Tyler.
Ovvio che non sarei andata se non mi fossi sentita bene, ma ho bisogno di tornare alla mia vita quotidiana, di vedermi con Emily e Alexander e di passare i pomeriggi con loro a discutere su cosa fare, ho bisogno di prendere una matita e di disegnare tutto ciò che non mi piace, di togliermelo dalla mente e di riportarlo sul foglio.
Chiudo gli occhi e faccio un leggero sorriso notando una ciocca ricciolina cadere sulla fronte di Tyler. Precedo il suo gesto e gliela sposto io, gli lascio un leggero bacio sulla tempia. <<Okay.>>, sussurro abbassando il volto per guardarlo negli occhi.
<<Grazie.>>, dice. Mi prende il volto tra le mani e unisce le nostre labbra in un casto bacio.
Non c'è malizia in questo bacio, solo un forte desiderio di essere capito, solo il sentimento di un ragazzo che ha bisogno di stringere una mano per sopravvivere in questo Mondo.

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SPAZIO AUTRICE

Ciao ragazzi, finalmente sono tornata con un nuovo capitolo, che non è un grachè, ma che dovevo fare per mettere in chiaro alcune cose.

Scusate per la mia lunga assenza, mi siete mancati molto, è come stare lontani dalla propria famiglia per quasi un mese. Spero di essere stata perdonata, vedrò di aggiornare più spesso.

Scusate per gli errori.
Alla prossima.
By M.

Il Ragazzo Dagli Occhi Verdi [Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora