21. Una dolce discussione

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La pioggia cade fitta sui miei capelli castani, ormai zuppi, scivola come olio sulle mie braccia scoperte. La ferita che ho sul ginocchio continua a bruciare e a sanguinare, nonostante la pioggia sciacqua il sangue che esce costantemente dalla ferita.
Sono scivolata nel marciapiede. Ero a casa di Emily e si è fatto tardi, così mi sono incamminata verso casa, ma a metà strada sono inciampata, poi ha iniziato a piovere e adesso sono bagnata dalla testa ai piedi.
Fortuna, vero?
<<Cooper?>>. Sento qualcuno chiamarmi da dietro. Ma non è qualcuno, è lui. Riconoscerei la sua voce ovunque. Mi giro nella sua direzione e lo vedo correre sotto la pioggia con il cappuccio in testa.
Lo aspetto e mi incammino quando mi raggiunge. <<Che ci fai da sola?>>, chiede sistemandosi il cappuccio. <<Torno a casa.>>, rispondo. Tyler mi spinge a destra in modo da stare sotto al portico per non bagnarci di più. Si toglie il cappuccio e si passa una mano tra i capelli umidi.
<<Tu che ci fai qua?>>, chiedo mentre lo guardo togliersi la felpa. Corrugo la fronte, ci saranno dieci gradi e lui si toglie la felpa? Distolgo lo sguardo quando la sua maglia si alza mostrandomi i suoi addominali ben scolpiti. Ma la sua felpa mi arriva in faccia. <<Puoi anche guardare, Cooper.>>,dice ridendo. Sento le mie guance colorarsi di rosa e mi mordo il labbro, meno male che fuori è buio e non si vede il mio imbarazzo.
<<Non la voglio la tua felpa.>> dico lanciandogliela di nuovo. <<E invece la metti.>>, ordina. Mi metto la sua felpa e il suo odore pervade le mie narici, mi riscaldo nel sentire il suo profumo, è come se il suo calore riscaldasse il mio fragile corpo infreddolito.
<<Sto ritornando a casa. Ero a casa di Alexander.>>, risponde. Solo dopo collego che ha risposto alla mia domanda di minuti fa. Annuisco e cammino con la sua felpa addosso.
Tira fuori dalla tasca dei suoi jeans un pacco di sigarette. <<Non pensavo fumassi.>>, dico sorpresa.
Non l'ho mai visto con una sigaretta in bocca. Odio il fumo. Non riesco a sopportare l'odore, non riesco a vedere la gente che si uccide piano piano.
<<Non è un'abitudine.>>, risponde. Mi lancia uno sguardo e rimette la sigaretta nel pacchetto. <<Se ti da fastidio posso anche non fumare.>>, afferma rimettendosi in tasca il pacchetto delle Marlboro. Alzo lo sguardo verso di lui e accenno un sorriso.
<<Come mai, non ti piace il fumo?>>, chiede avvicinandosi di più a me. <<Ti uccidi da solo.>>, affermo. Scrolla le spalle, come se togliersi anni di vita non gliene fregasse proprio nulla.
Parliamo del più e del meno, fin quando non sentiamo un ragazzo chiamarci. Mi giro e afferro il polso di Tyler per farlo fermare. Si gira pure lui, alza lo sguardo per squadrare il ragazzo e fa scivolare la sua mano nella mia, intreccia le nostre dita e si avvicina al gruppetto di ragazzi.
<<Avete per caso una sigaretta?>>, chiede il ragazzo seduto sul muretto. Due ragazzi sono in piedi, mentre altri due sono seduti affianco al ragazzo che ci ha chiesto la sigaretta.
Scuoto la testa e noto il suo sguardo posarsi sulle nostre mani intrecciate. Tyler, mi lascia la mano per prendere la sigaretta e il ragazzo si gira verso di me. <<Ci siamo già visti, bellezza?>>, chiede squadrandomi da capo a piedi. Quando sto per rispondere sento la mano di Tyler afferrarmi la mano e lo sento rispondere al posto mio; <<Non credo proprio.>> Nel suo tono c'è freddezza e se non sbaglio sembra anche irritato da quella domanda.
Mi mordo il labbro per non ribattere davanti a loro e mi avvicino di più a Tyler. <<Grazie,amico.>>, dice prendendo la sigaretta dalle mani di Tyler. <<Sei sicura? A me sembra di averti già vista.>>, insiste il ragazzo scendendo dal muretto. Faccio un passo indietro e scuoto la testa. <<Potresti smetterla di importunare la mia ragazza?>>, sbotta Tyler mettendosi davanti a me. Sgrano gli occhi e stringo la sua maglia. <<Andiamocene.>>, sussurro. Si scosta dal mio tocco e si avvicina al ragazzo. Chiudo gli occhi quando vedo i suoi amici circondarci. Decido di mettermi in mezzo. <<No, non ci siamo mai visti. Adesso se me lo permettete, vorrei andare a casa. Grazie.>>, dico tutto d'un fiato. Tyler mette le sue mani sui miei fianchi e mi porta indietro, poi esce dal gruppetto incenerendo uno per uno con lo sguardo.
Ci allontaniamo e quando siamo abbastanza lontani sciolgo le nostre mani che ha intrecciato di nuovo. <<Si può sapere che ti è preso?>>, sbotto.
<<Stava approcciando con te! Ti stavi cagando sotto e loro ne avrebbero approfittato.>>, alzo gli occhi al cielo. "
<<Non ti capisco, veramente.>>, sbotto. <<Non c'è niente da capire. Sei tu che ti sforzi, ma non troverai nient'altro.>>, ribatte innervosito, ma i suoi occhi si addolciscono appena incrociano i miei.
I nostri corpi sono vicini, i nostri sguardi cercano l'uscita dell'oblio dei nostri occhi, la pioggia scorre su di noi, il mio cuore batte a mille, come se avessi appena corso quattro chilometri.
Le sue labbra sfiorano le mie, mi alzo in punta di piedi e lascio che le sue mani mi avvicinino di più a lui.
Mi lascio trasportare dalla melodia degli schiocchi delle nostre labbra, della pioggia che si schianta sull'asfalto e dei tuoni che rimbombano sulla città.


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SPAZIO AUTRICE

SCUSATE. Non mi uccidete.

-Avete già iniziato la scuola?

Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo!!
Grazie a tutti lettori.
Scusate per gli errori.

Alla prossima.
-M

Il Ragazzo Dagli Occhi Verdi [Wattys2017]Where stories live. Discover now