7. Alcool.

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SPAZIO AUTRICE

Hello! Allora, spero che questo capitolo vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate tramite i commenti.
La foto in copertina è il look di Allison.
-Come state?
-Come procede la vostra vita?

Grazie a tutti.
Alla prossima!
-M

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Emily entra in camera mia e si lancia nel pouf giallo. <<Andiamo in discoteca con Ale.>> Dice la mia migliore amica masticando la cicca alla menta. La  guardo male, ma si giustifica subito.
<<O con lui o non ci andiamo, sai com'è fatto...>> borbotta prendendo in mano un mio disegno che le strappo subito di mano.
Sa che odio quando la gente tocca i miei disegni.
Sono circa le nove di sera e io non mi voglio muovere da casa, soprattutto per andare in discoteca.
Scuoto la testa.
<<Non ci sono.>> Rispondo. <<Andiamo! Non puoi stare rinchiusa in questa stanza a disegnare e a studiare.>> Brontola. <<Invece è proprio quello che sto facendo.>> Rispondo piccata.
Non ci penso nemmeno ad andare in discoteca con Alexander. Se vado in discoteca mi voglio divertire, non stare su un divanetto a guardare la gente che balla. <<Dai Alexander ci sta venendo a prendere prorpio adesso. Metti qualcosa di provocante che oggi andiamo a fare conquiste.>> Afferma come se Alexander ce lo rendesse possibile.
Si alza dal pouf e si dirige verso il mio armadio. Tira fuori un top di pizzo con una scollatura profonda e un paio di skinny corti e leggermente strappati. Tira fuori un cardingan color rosa chiaro e lancia tutto sul letto. <<Vestiti.>> Ordina indicando i vestiti sul letto. <<E mettiti gli anfibi.>> Dice. <<Quelli bianchi.>> Continua.
Oh no. Quelli bianchi no, si sporcheranno.
<<Neri.>> Ribatto. <<Bianchi, chiuso il discorso.>>
Se ne va echeggiando verso le scale. Dopo essermi assicura che sia scesa prendo le robe e me le infilo.
Lascio i miei capelli castano chiaro sciolti, in modo che ricadano sulla mie schiena. Metto un po' di correttore in modo da coprire le occhiaie. Accetto il consiglio di Emy ed a malincuore prendo le mie adorate Dr. Martens bianche. So che verranno calpestate e mi preparo ad una nottata con bruciori per le vesciche. Non uso quasi mai questi anfibi, sono come nuovi. Questi anfibi li tratto come dei figli.
Scendo le scale e raggiungo mia mamma ed Emily che parlano tranquillamente sedute nel divano.
<<Ale?>> Chiedo. Mi siedo sulla poltrona e aspetto impazziente la risposta di Emily. Nel frattempo Christian e Dan escono dalla cucina parlando, come sempre, su quale squadra vincerà sta sera.
<<Dove pensi di andare vestita così, signorina?>> Mi riprende Dan, ma Christian lo ammonisce con una gomitata. <<Sei bellissima sorellona.>> Sorride Christian.
Quanto posso amare Christian?
<<Grazie Chri.>> Rispondo ignorando il borbottio di Dan.
Suonano al campanello di casa e Dan va ad aprire. Si sente la voce di Alexander che parla con Dan e quando si avicinano capisco che stanno parlando della partita.
Non fanno altro che parlare di partite.
<<Signorine ora possiamo andare.>> Afferma Alexander, entrando in salotto. Sia io che Emy ci alziamo e andiamo verso il nostro migliore amico.
<<Stai lontana da ogni ragazzo che vedi.>> Afferma Dan puntandomi con l'indice. <<Divertiti, chiama se hai bisogno.>>, dice Christian.
Ora li uccido.
<<Dan è ora che io mi trovi un ragazzo, vero mamma?>> Scherzo, mia mamma mi regge il gioco e annuisce. <<E tu chiamami se hai bisogno, sono io la sorella maggiore.>> indico Christian e arriccio le labbra. <<Io non ho mai bisogno.>> Ribatte Christian socchiudendo gli occhi. <<Neanche io.>> Rispondo a mia volta.
Dopo aver scherzato per un po' usciamo da casa mia e andiamo in discoteca.

Dopo minimo 3 ore di fila riusciamo ad entrare in discoteca. Quando varchiamo la soglia l'odore d'alcool e la puzza di fumo invadono le mie narici. Nella pista da ballo gente si struscia addosso, altri si scambiano saliva, alcuni bevono, altri fanno cose sui divanetti e altri ballano normalmente.
<<Andiamo a sederci.>> Urla Alexander, per sovrastare la musica. Io ed Emily annuiamo e lo seguiamo in un divanetto libero. <<Vado a prendere qualcosa da bere, voi cosa prendete?>> Chiede.
<<Vodka alla menta.>> Rispondo. Emily prende la vodka liscia, per me è troppo forte. La musica è altissima e la gente che fa cose sporche sui divanetti mi fa venire la nausea. Come fanno a farlo in pubblico, io mi vergogno anche solo con questo top. Emily mi scuote per un braccio attirando la mia attenzione.
<<Andiamo a ballare o vuoi restare seduta qua per tutto il tempo?>> Chiede Emily alzandosi dal divanetto.
Lascio giù il cardigan e corro come un pinguino verso Emily che sta già andando verso la pista.
Inziamo a ballare e sento già le vesciche aprirsi, ignoro il bruciore e continuo a ballare. Vedo Alexander passare affianco a noi con i nostri drink, gli prendo il mio drink e quello di Emily dalle mani e passo la vodka liscia ad Emily. Ne bevo un lungo sorso; la gola pizzica leggermente al primo sorso ma dopo si abitua dando un senso di libertà dentro me.
Dopo aver bevuto diversi sorsi mi lascio andare a poggio il bicchiere vuoto su un tavolino.
Alexander ritorna in pista dopo un po' ed Emily gli si lancia addosso. Mi giro per non vedere i miei amici che si strusciano e vado verso il bancone per ordinare un altro drink.
Mi siedo e aspetto che il barman si accorga di me. <<Vodka alla ciliegia.>> ordino e subito mi viene servita. Amo la vodka. Ordino il terzo e subito arriva il quarto e per ultimo il quinto. La testa mi fa un male cane, sembra che si stia schiacciando. <<Un altro, per favore!>> Biascico e sorrido quando lo fa strisciare sul bancone, ma purtroppo una mano lo prende al posto mio. <<Questo lo prendo io.>> Cantilena una voce familiare. Lo riescono solo quando i miei occhi incrociando le sue pozze verdi. <<Ei, quello è mio. Imbecille ridammelo.>> Mi lamento come una bambina. <<Quanti ne hai presi?>> Sorride. Arriccio le labbra e poi scrollò le spalle. <<Forse due, no tre... o forse sei.>> Rispondo.
Metto su il broncio quando si porta alle labbra il mio drink. La vista mi si annebbia e se prima mi faceva male la testa adesso inizia girarmi tutto in torno. <<E' normale.... n-non vedere?>> Balbetto. Scendo dallo sgabello e corro verso le scale, senza aspettare una sua risposta, in cerca di un bagno, ma inciampo sui miei stessi piedi.
<<Oh, cavolo.>> Tossisco cercando di alzarmi e di trattenermi il vomito. Vengo tirata su improvvisamente di peso e mi ritrovo a vedere tutto storto.

Tyler pov's
E' ridotta uno schifo. Si è ubriacata parecchio. Non riesco a vedere questo lato di lei, io vedo solo Allison la secchiona, non Allison l'ubriacona. La prendo per un braccio e cerco l'uscita di sta merda di posto. Incrocio Alexander e lo liquido dicendo che la sua migliore amica è troppo ubriaca, che deve portare già Emily a casa e lei non è messa meglio di Allison.
Alexander ha una cotta colossale per Emily da sempre, ma non ha le palle per dirglielo. Trascino Allison fuori da quella merda e ispiro un po' d'aria fresca. Sento la sua pelle d'oca, ha solo un top e dei pantaloncini corti, non ha pensato che potesse fare giusto un po' di freddo?
Improvvisamente sembra svegliarsi da quella sensazione di vomito e inizia ad urlare. Mi giro di scatto pensando che avesse visto qualcosa ma si scosta dalla presa e scivola giù dalla mia spalla. <<Non mi picchiare!>>Urla.
<<Allison.>> La chiamo. Ma è come se non ci fosse con la testa. Nessuno si gira per vedere cosa sta succedendo, uno perchè sono troppo ubriachi e due perchè ci sono io e quindi pensano che tutto sia sotto controllo.
<<Non ho fatto niente. Non mi fare male!>> Urla di nuovo. Ha una voce stridula quando urla e mi fa male si timpani. <<Allison, ti sto solo portando a casa.>> Sbuffo spazientito. La prendo per un braccio e sotto le sue urla la chiudo in macchina. Faccio il giro e mi siedo al posto del guidatore. <<Mi picchierai?>> Chiede improvvisamente calma. Sembra una bambina.
L'alcol non lo regge proprio.
<<Dove abiti?>> chiedo brusco anche se immagino non se lo ricordi neanche.
Non sopporto l'idea di sapere che è questo che pensa di me, certo non abbiamo avuto le meglio conversazioni in questi anni ma non ho mai provato e ne pensato di picchiarla. Accendo il motore e imbocco l'autostrada.
<<Nononono.>>Biascica muovendo l'indice. <<Non p-posso t-tornare a casa c-così.>> Si indica. <<Vado a dormire in un panca...>, continua. <<Le panche sono belle>>borbotta.
Sterzo a destra verso il mio appartamento. Vivo in un appartamento non poco distante dalla scuola, è un tre locali, prima lo condividevo, ma poi il mio coinquilino è partito in Italia. Dopo qualche minuto la vedo addormentarsi piano piano appoggiata al finestrino della mia macchina quasi come se si fosse dimenticata della nostra conversazione.
La sto portando davvero a casa mia? Alexander mi ucciderà.

Il Ragazzo Dagli Occhi Verdi [Wattys2017]Where stories live. Discover now