I Need You, Now And Forever

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Era da una decina di minuti seduto su quel tetto, uno dei tanti che appartenevano alle case dei cittadini che lui stesso doveva proteggere. Ogni tanto era piacevole per lui uscire da casa sua per rilassarsi, senza avere qualcuno alle spalle che lo seguiva o che doveva sempre dirgli cosa fare. Essere diventato Chat Noir era stato come una liberazione per lui, riuscendo così a poter essere sé stesso quando indossava quella maschera nera.
Sembrava non essere più intenzionato a spostare altrove lo sguardo, amava cosa diventava Parigi durante la notte, e non poteva mai dimenticare cosa la notte gli ricordasse.

«Non mi aspettavo di trovare anche te in giro...»

Si girò verso le proprie spalle, sorridendo appena dopo aver incrociato gli occhi blu di lei.

«Una notte così non potevo osservarla a pieno da una semplice finestra...» rispose lui prima di ripuntare lo sguardo di fronte a sé.

Ladybug si sedette accanto a lui, si portò le gambe a petto e iniziò anche lei ad osservare quel tramonto che ormai spariva all'orizzonte, facendo spazio alla sera.

«Tu perché sei in giro?»
«Avevo bisogno di prendere un po' d'aria...»
«Trasformata?»
«Ognuno ha i suoi mezzi...» rispose la ragazza, poggiando il mento contro le proprie ginocchia.

Chat sorrise alla sua risposta, permettendo così al silenzio di farsi largo tra loro, mentre gli sguardi di entrambi erano puntati dove stava calando il sole. Non era mai capitato che si trovassero senza dire una parola all'altro, era la prima volta che nessuno dei due sapeva come iniziare un discorso.

«...Sei silenzioso... Devo segnarmelo sul calendario...» disse ad un tratto Ladybug, sorridendo all'udire la leggere risata di Chat.

«Molto spesso non esistono parole che possano descrivere a pieno ciò che provi...» rispose lui continuando a sorridere, ma con un'immensa tristezza nello sguardo.

«Stai bene Chat?»
«Meravigliosamente...» rispose lui senza voltarsi.

No, non sta bene... Si disse Ladybug, avendo sentito benissimo che non aveva detto 'Meow-ravigliosamente', lo conosceva fin troppo ormai.

Non riuscì però a domandarglielo ad alta voce. Non le piaceva ficcanasare nella vita privata del suo partner, e soprattutto non voleva essere etichettata come una curiosona ficcanaso che non fa altro che porti domande. Il loro rapporto non era quello di un tempo, quello era certo, però lei non si sentiva ancora nella posizione di fargli certe domande, era la sua vita privata dopotutto.

«Perché quello sguardo perso?»

Lei in risposta scosse solo la testa, puntando di nuovo gli occhi d'innanzi a sé, notando come il sole fosse sparito così all'improvviso dal cielo, lasciando il cielo scuro.

«È tramontato...» disse subito dopo, poggiando la guancia contro un ginocchio.
«Già...»

Si sentiva a disagio in quella situazione: Chat non sembrava intenzionato a parlare, oppure aveva solo paura a farlo?

Uffa perché deve essere tutto così complicato?! Si domandò poggiando la fronte contro le ginocchia.

Chat spostò velocemente lo sguardo verso di lei, guardandola lasciarsi andare all'indietro e sdraiarsi a pancia in su sul tetto, tenendo però gli occhi fissi sul cielo.

«Posso sdraiarmi accanto a te?»
«Se vuoi...» rispose lei mettendosi entrambe le braccia sotto alla testa.

Passarono diversi secondi l'uno sdraiato accanto a l'altra, entrambi con lo sguardo rivolto su ciò che nel cielo potevano vedere ancora con difficoltà.
Alzarono di poco lo sguardo, incrociarono entrambi la luna, quella sera era calante. La dimostrazione che la notte dopo sarebbe mancata.

Tu Sei La Mia Luna... - Miraculous Ladybug [One Shots Collection]Where stories live. Discover now