Quando Crescerai...

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Flashback...

«Mamma?... Papà?...» li chiamò Marinette, spostando di poco lo sguardo attorno a sé.

Le salirono le lacrime agli occhi, si era persa e non sapeva come tornare a casa. Quel giorno di primavera era iniziato nel peggiore dei modi, con lei completamente persa nella sua città, senza la minima idea di dove potessero essere i suoi genitori.

«Ehi Piccola... Ti sei persa?» le domandò una voce poco lontana.

Marinette si voltò verso le sue spalle, incontrando gli occhi blu accesi di una ragazza.

«E tu chi sei?» domandò subito dopo, vedendola sorridere.

«Ladybug...» rispose lei poco dopo, chinando la testa di lato e chiudendo gli occhi.

«Lady... Bug?» ripeté Marinette, facendola ridacchiare.

«Sì esatto... Vuoi che ti riaccompagno a casa, Marinette?»
«Come sai il mio nome?»
«Ci sono tante altre cose che so piccola... E tranquilla, non voglio farti niente...»
«Lo prometti?» le chiese Marinette, stringendo le sue mani.

«Te lo prometto...» rispose Ladybug, piegandosi sulle ginocchia: «Andiamo?» le chiese subito dopo, vedendola annuire.

Ladybug sorrise di nuovo, prendendola in braccio e avviandosi verso la boulangerie che nessuno conosceva meglio di lei.

«Ladybug?» la chiamò Marinette subito dopo, facendole abbassare lo sguardo.

«Sì?»
«Perchè sei vestita così?» le chiese subito dopo, indicandole la tuta rossa a pois neri che indossava.

«Lo scoprirai quando sarai più grande Marinette...» le rispose sorridendole, vedendola poi poggiare la testa contro il suo petto.

«Mi stai riportando da mamma e papà... Vero?» le chiese ancora, riprendendo a piangere.

«Marinette te l'ho promesso... Io non dico mai le bugie...» le ricordò Ladybug, poggiandole una mano sulla testa: «E stessa cosa devi fare tu... Non devi mai dire le bugie...»
«...Perché?»
«Perché è un brutto vizio... Se dici tante bugie i tuoi amici non si fideranno mai più di te. Vuoi che la tua mamma e il tuo papà perdano fiducia in te?»
«...No...»
«E allora non devi mai mentire...» ripeté Ladybug, poggiando la testa contro quella di Marinette, sentendola subito dopo annuire.

«Tu quanti anni hai?»
«Quindici...»
«Quindici? Ma parli come un'adulta...»
«Delle volte bisogna crescere in fretta, Marinette...»
«Perché?»
«Lo capirai quando sarai più grande...» ripeté stringendola più forte a sé, abbassando lo sguardo.

«Ladybug... Cosa c'è?»
«Niente Marinette... Va' tutto bene...» rispose lei dopo un po', trattenendo un singhiozzo.

«Stai dicendo una bugia...»
«Lo so... Ma non posso... Non posso dirti la verità...»
«Perché?»
«Perché tu sei ancora una bambina... E una bambina non merita di sapere cose che riguardano cosa sia davvero la vita...»
«...Sei sicura di non essere una mamma? Parli proprio come la mia...»
«Non sono una mamma, Marinette...» disse soltanto, tirando su con il naso.

Ladybug continuò a camminare per le strade, non destando alcun sospetto tra i cittadini, ma girando per la città senza che nessuno le rivolgesse qualche sguardo indiscreto. Nei minuti seguenti, lei e Marinette non scambiarono più una singola parola, Marinette perché si era addormentata tra le sue braccia Ladybug perché aveva la testa tra le nuvole, ormai confusa.
Quando arrivò di fronte alla boulangerie, si sorprese di rivedere il vecchio logo sulla porta, oltre a notare quali scritte prima non c'erano. Accarezzò lievemente la testa di Marinette, vedendola riaprire lentamente gli occhi.

Tu Sei La Mia Luna... - Miraculous Ladybug [One Shots Collection]Where stories live. Discover now