Amore Melodico

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Adrien, come ogni sera, per passare il tempo, si stava esercitando al pianoforte, delle volte lasciando andare dei sospiri per la noia. Non che non gli piacesse suonare il piano, però era leggermente noioso suonare sempre e soltanto la stessa melodia, la stessa scala di note che ogni giorno lo stufava sempre di più.
Con quella caviglia rotta non è che avea altre opzioni, poteva solo restare nella sua stanza a fare un bel niente, solo a stufarsi di suonare sempre quella dannata melodia.

«Ma perché non ti guardi qualcosa in TV?»
«"Chloé Bourgeois ha dichiarato: 'ucciderò chiunque abbia provocato ciò al mio Adrien!'"non ci tengo a seguirlo...»
«E scusa cambia il canale...»
«È ovunque...» ripeté Adrien, sospirando di nuovo.

«Mamma mia... Che seccatura avere come migliore amica la figlia del sindaco...»
«Su 'migliore' avrei da ridire... È mia amica... Ma...»
«'Ma'... C'è qualcuna che ha preso il suo posto...» continuò Plagg, vedendo Adrien distogliere lo sguardo: «Fammi indovinare... È Marinette?»
«E da quando mi ascolti?»
«Anche se non voglio ti ascolto ragazzino... I gatti hanno un udito fine, dovresti saperlo...» gli ricordò Plagg, vedendolo roteare gli occhi.

Adrien sospirò di nuovo, sobbalzando dopo aver sentito qualcosa, un rumore proveniente dalla finestra.

«L'hai sentito anche tu?»
«No...» rispose Plagg, sentendo Adrien sbuffare pesantemente.

Si alzò con leggera fatica dallo sgabello, dirigendosi poi zoppicando verso la sua finestra. La aprì con il telecomando, affacciandosi per capire chi fosse stato l'artefice di quello strano rumore.

«C'è... Nessuno?» chiese subito dopo, immobilizzandosi dopo aver visto due occhi blu accesi comparirgli davanti: L-Ladybug...? Si chiede il ragazzo, distinguendo chiaramente anche la sua chioma mora.

«Ciao a te...» rispose la ragazza, appesa sottosopra a qualche centimetro di distanza da lui.

«Ch-che cosa... Ci fai qui?»
«Volevo assicurarmi che tu stessi bene, non ti si vede molto in giro ultimamente...»
«Ehehe... Mio padre ora non si fida a farmi uscire... Almeno finché non riuscirò di nuovo a camminare...» ridacchiò lui imbarazzato, arrossendo dopo averla vista ricambiare il suo sorriso: «Non ti ho mai vista in giro per... La città senza... Un'emergenza akuma...»
«Ti sei fatto male per salvare me, dovevo pur controllare che non avessi avuto altre complicazioni...»
«Non ti fa male la testa a stare sottosopra?» chiese lui ridacchiando.

«No, ormai sono abituata...»
«Deve essere bello essere un supereroe...»
«Beh sì... O almeno lo è fino a quando sei tu a proteggere i tuoi cittadini e non il contrario...» rispose lei, vedendolo ridacchiare di nuovo.

«Vuoi... Entrare? O devi andare via?»
«In realtà non avevo nulla da fare e sono venuta a controllarti... Se non è un problema per te posso anche entrare...»
«Ma quale problema... È un onore ospitare la supereroina di Parigi...» rispose lui, spostandosi leggermente per permettere a lei di entrare.

Con una capriola Ladybug entrò subito nella stanza, guardandosi forse per l'ennesima volta attorno, ancora sorpresa di quanto quella stanza fosse meravigliosa.

«Non è la prima volta che ci entri... Vero?»
«No, però ogni volta mi sorprendo di quanto sia... Meravigliosa...» rispose Ladybug, puntando poi lo sguardo su Adrien.

Lui le sorrise, vedendola subito ricambiare.

«Stavi facendo qualcosa?» domandò Ladybug, saltando sul divano e sedendosi a gambe incrociate.

«Niente di speciale... Mi stavo solo esercitando al piano...»
«Wow...»
«Ti piace il piano?»
«È uno degli strumenti musicali che adoro... Oltre alla chitarra elettrica...»
«Ehehe, sei un misto di rock e classico...» notò lui, arrossendo di nuovo dopo averla sentita ridacchiare.

«E quella cos'è?» chiese Ladybug, incrociando con lo sguardo un foglio ritagliato a cuore di un rosa confetto, sorridendo sotto i baffi.

«A-ah quello? È un biglietto di San Valentino...»
«Dal tuo tono posso capire che sia anonimo...»
«Wow... Sei un genio...»
«Mi limito solo ad osservare...» rispose la ragazza, chinando la testa di lato.

«Chat Noir è fortunato a vederti tutti i giorni...»
«Perché?»
«Non è permesso a tutti il posto in prima fila per uno spettacolo come te...» rispose lui sedendosi di nuovo sullo sgabello del piano, con gli occhi sognanti puntati su di lei.

Ladybug arrossì e sorrise allo stesso tempo, mentre lentamente il suo corpo l'abbandonava e cadeva giù dal divano.

«Tutto bene! Sto bene!» rispose rialzandosi subito in piedi, con entrambe le mani dietro alla schiena.

Adrien non riuscì neanche a preoccuparsi, non riusciva più a distogliere lo sguardo da lei.

«Ehi stai bene?» gli chiese superando il divano con un salto.

«Mai stato meglio...» rispose Adrien con lo sguardo perso.

Ladybug ridacchiò contro la propria mano, avvicinandosi lentamente ad Adrien.

«Puoi... Suonare qualcosa?»
«Per te?»
«No... Io volevo solo... Che suonassi qualcosa...»
«Per te posso anche suonare qualcosa... Siediti accanto a me...» le propose lui spostandosi leggermente verso sinistra.

«Non ti do fastidio?»
«No tranquilla...» rispose lui sorridendo.

Ladybug annuì e si sedette con attenzione accanto a lui, arrossendo appena dopo aver incrociato lo sguardo di lui. Adrien le sorrise di nuovo, e posò poi lo sguardo sulla tastiera del piano, iniziando con tranquillità e serenità a premere leggermente ogni tasto, creando nota dopo nota una melodia straordinaria.
Ladybug rimase all'istante colpita da quella melodia, non sapendo proprio come riuscire a non ascoltarla.
Le bastò chiudere gli occhi per perdersi completamente in quella armonia, quasi dimenticando chi lei fosse e dove si trovasse. Nel suo mondo di fantasia accedervi era semplice, le bastava ascoltare la musica, leggere un libro, o solamente chiudere gli occhi per entrare in quel suo meraviglioso mondo.
Quando quella magia finì, lei riaprì gli occhi, notando le mani di Adrien ferme sulla tastiera. Alzò lo sguardo, sgranandolo dopo aver incrociato gli occhi verdi smeraldo di Adrien.

«Stai... Bene?» le chiese subito dopo, arrossendo come lei.

Ladybug annuì appena, non riuscendo a distogliere lo sguardo. Adrien iniziò ad avvicinarsi lentamente a lei, chiudendo anche gli occhi.
Poco prima che le sue labbra sfiorassero quelle di Ladybug, lei lo allontanò come aveva sempre fatto con Chat, vedendolo subito spalancare gli occhi.

«Non credere sia così facile...» gli disse soltanto, togliendogli l'indice dal naso, facendogli l'occhiolino e rialzandosi dallo sgabello.

Si avviò velocemente verso la finestra, voltandosi verso di Adrien prima di andarsene.

«Stammi bene...» gli disse soltanto, riprendendo in mano il suo yoyo uscendo dalla finestra.

Adrien rimase per diversi secondi immobile a fissare la finestra, ma sorrise subito dopo, poggiando il viso contro il pugno chiuso poggiato sul coperchio della tastiera.

«È fantastica...»
«Fantasticamente intelligente... La prima ragazza che si rifiuta di baciarti... Devo segnarmelo sul calendario...»
«È fantastica...» ripeté Adrien, facendo roteare gli occhi a Plagg.

«E tu sei scemo...»
«Sì...» rispose lui, facendo sgranare gli occhi a Plagg, oltre a fargli comparire un sorrisetto beffardo.

«E mi darai venti scatole di camambert al giorno...»
«Assolutamente...»
«Bene, buonanotte!» lo salutò il kwami, volando su di una scatola già finita di camambert.

«Sì... ASPETTA CHE?!»

Tu Sei La Mia Luna... - Miraculous Ladybug [One Shots Collection]Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang