Capitolo 33

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《Ti dovevi stare zitta stupida》mi rimprovera Davide alludendo al fatto di passare la notte in spiaggia.
《Pensavo che te ne fossi dimenticato》mi scuso io alzando le braccia. Sto finendo di fare colazione e tutti dormono. Stranamente Lucas non è qui.
《Come faccio a dimenticarmi di un'occasione del genere》.
《Occasione per fare cosa?》domando scettica.
《Mmm... non lo so. Però ho un bel presentimento》cerca di dare una giustificazione alla sua affermazione.
《Ma come ci vai? In macchinetta con Lucas?》
《No. Lui non sa e non deve sapere nulla di questa storia.》
《Perché?》domando incuriosita.
《È il compleanno di Lorenzo e ultimamente hanno litigato seriamente quindi non si parlano più》dice mordendo il suo sesto biscotto. Ancora non ho capito come fa a non ingrassare.《Comunque avrai casa libera stasera. Io non ci sono e ho sentito mamma e papà parlare del fatto che vogliono andare a cena fuori con loro amici e si portano Syria. Così puoi organizzare tutte quelle festicciole per mettervi lo smalto, farvi i capelli e schifezze varie che fate voi ragazze》continua Davide.
《Fantastico!》sono troppo entusiasta dell'idea per fare caso a come ha definito le nostre serate. Voglio scrivere subito ad Helena. Prendo il cellulare e mi ritrovo 6 chiamate perse da lei più un messaggio: "Quando puoi chiamami."
Non scrive mai così diretta ma quando lo fa è un'emergenza.

"Helena! Che succede?"

"Ho lasciato Marco!"

"Mi dispiace. Stavate un sacco bene insieme."

"Si lo so. Ma è meglio così."

"Perché? Che ha fatto?"

"No. Lui non c'entra nulla. Sono io. Ma non mi va di dirtelo al telefono. Tanto domani abbiamo allenamento. Ti racconto lì."

"Ma mi avevi detto di chiamarti... Comunque vieni stasera da me. Ho casa libera."

"Aspetta. Non ti sento bene."

"Forse so..."
Mi ha attaccato. Non ci posso credere. Mi sentiva benissimo. Sta combinando qualcosa. Ne sono certa. Salgo il primo gradino e suonano al citofono.
《Hey! Ciao Emi ti ho portato dei biscotti. Li ha fatti mamma ovviamente.》è Gaia. Da quanto tempo non veniva a casa mia.
《Oiii. Come stai?》le butto le braccia al collo e le schiocco un bacio sulla guancia.
《Bene bene. Tu?》
《Diciamo che mi sto ancora ambientando》cerco di sviare velocemente l'argomento. Non ho voglia di parlarne.
《Domani abbiamo l'allenamento. Sei pronta che spacchiamo?》
《Ovviamente》le rispondo battendole il cinque. Lei è una delle persone a cui tengo di più. Mi ha sempre sostenuta e voluto bene come una sorella. Le devo tutto per questo. È una di quelle amiche che per me significano tutto e abbiamo un fantastico rapporto. A volte penso che Helena sia gelosa.
《Io stasera ho casa libera. Vieni da me?》le chiedo speranzosa che almeno lei non mi lasci da sola.
《Nooo. Stasera no. Ho la festa di Lorenzo. Anche Davide viene.》
《Pure tu ci vai? Che noia. Vabbè più tardi scriverò alle altre. Entra.》
Mi sorride e si siede sul divano.
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Tutte le altre ragazze hanno detto che vanno alla festa di Lorenzo e mi sta dando un po' fastidio questa cosa. Perché ha invitato tutta la squadra tranne me? E forse anche Helena? Non mi ricordo di avergli fatto nulla di "sgarbato". Boh. Mi tocco il sopracciglio sinistro quando penso intensamente. AH. Ho capito. Forse mi ha sentito parlare con Helena del fatto che fosse brutto. Ops.
Voglio sentire un po' di musica. Anzi l'ascolto e nel frattempo mi faccio una doccia così perdo tempo.
Entro in bagno e apro l'acqua. Ci mette un po' a riscaldarsi quindi intanto prendo il pigiama e l'accappatoio. Collego il telefono all'amplificatore. Riproduzione casuale.
All of me. Fantastica. La amo. Inizio a canticchiarla.
M'insapono i capelli con lo shampoo mentre continuo a cantare.
No. Hanno suonato al citofono. Non ci posso credere. Io non esco. Mi sciaquo i capelli e questo qualcuno ha deciso che non se ne vuole andare. Si è attaccato al campanello. Ok esco. Spengo la musica e mi metto l'accappatoio. Scendo giù e apro la porta di casa. LUCAS.
《Che ci fai qui?》gli domando sorpresa. Lui mi squadra dalla testa ai piedi e a me viene istintivo chiudermi meglio l'accappatoio sul petto.
《Eri impegnata?》mi chiede senza rispondere e passando sotto al mio braccio per entrare in casa.
《Mi stavo facendo la doccia.》
《Ok bene finisci. Aspetto qui.》esclama sedendosi sul divano e accendendo la televisione.
Gli vorrei dire di no ma l'altra volta l'ho trattato molto male quindi anche se mi dà fastidio non lo butto fuori di casa. Non voglio lasciarlo tanto tempo da solo nel mio salone quindi ho deciso che mi asciugo i capelli e mi vesto.
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Quando finisco di mettermi i leggings scendo le scale. Ha apparecchiato la tavola e ha preparato la pasta alla carbonara. Wow. È stato molto gentile.
《Hai preparato tutto?》gli chiedo. E rifletto solo dopo sulla stupidità di questa domanda.
《Sì e fai veloce perché sennò si raffredda.》
Mi siedo davanti a lui e mi mette la pasta nel piatto. È anche buona!
《Ma come mai sei qui?》 chiedo incuriosita di capire il motivo della sua presenza. In fondo sono felice che è venuto a farmi compagnia.
《Che c'è? Non mi vuoi?》domanda con aria di sfida.
《Sì che ti voglio scemo!》gli dico non riuscendo a trattenere un piccolo sorriso.
《Stai sorridendo》esclama alzando le sopracciglia.
《No. Non è vero》mormoro abbassando lo sguardo e mettendo un boccone in bocca. E lui intanto cambia canale della televisione.
《Titanic! Lascia questo》urlo appena riconosco la colonna sonora.
《Ok ok tranquilla》poggia il telecomando vicino al piatto e continua a mangiare.
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Ci sediamo sul divano. C'è troppo imbarazzo e poca distanza. Se fossi stata da sola mi sarei sdraiata ma non lo posso fare. Mi comincio a strofinare le mani un po' nervosa e a tamburellare le dita sulle mie gambe. Vedo la sua mano avvicinarsi alla mia spalla. La fa scivolare dietro la mia schiena e la mette sul mi fianco e mi tira a sé. Mi accascio sulla sua spalla e la mia testa rimane lì. Il cuore mi batte veloce. Sono appena uscita da una storia non nel migliore dei modi. Non sono sicura che sia giusto nei confronti di Davide ricominciare una relazione adesso. Mi comincia ad arricciolare i capelli. Dovrei scansarmi. Oppure no. E Davide? È finita ormai tra noi due. E allora non importa. Credo che sto per fare una cavolata. Ma l'importante è essere felici.
Mi giro verso di lui. Lo guardo in quegli scuri occhi che infondono sicurezza e chiudendo i miei lo bacio.
《Ti amo Emily!》
《Anch'io.》

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