Capitolo 17

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Sento qualcosa di morbido, ruvido e bagnato allo stesso tempo che mi accarezza la faccia. Sarà Syria che è andata a lavarsi le mani e poi come al solito non se l'è asciugate.
《Mhhh. Syria ho sonno.》sento ancora quelle carezze《Dai Syria vai a svegliare mamma.》ma non smette di rompere mai eh? 《Ok mi alzo. Hai vinto.》apro gli occhi.
《Ahhhhhhhh》urlo. Ma dove sono? E perché c'è un cane sul letto? Questa non è casa mia.
《Aiutoooo. C'è qualcuno?》grido.
《Emily posso entrare?》
《Davide? Si certo entra.》
《Ciao Emi.》disse con dolcezza. Mi ha portato un'abbondante colazione a letto. Si siede vicino a me e mi schiocca un bacio sulle labbra. Io m'irrigidisco.
《Ehm... scusa. Ieri sera...》lo interrompo.
《No non ti devi scusare. È solo che... io... non sono abituata. Tutte queste attenzioni solo per me.》
《Emily.》parla a voce bassa un po' imbarazzato《Ti volevo chiedere una cosa.》
《No aspetta. Io ti devo chiedere una cosa. Ma che ci faccio qui? Perché sono a casa tua? Sempre che sia casa tua questa. Sono confusa.》
《Sì è casa mia. Ieri sera dopo... beh... hai capito, siamo tornati dentro e hai bevuto un po'. Ho deciso che fosse meglio che tu non tornassi a casa ridotta in quello stato anche perché conosco i genitori.》ridiamo insieme. Ha un bel sorriso. Non ci avevo mai fatto troppo caso. Ha i denti sempre bianchi e il suo alito profuma di caffè.
《Mangia, altrimenti si raffredda.》
《Sissignor capitano.》dissi portandomi la mano destra sulla fronte.
《Perfetto mia piratessa.》che scemi che siamo. Ma finalmente ho trovato una persona della quale sento che mi posso fidare.
È sorridente, semplice, non è di quelli che se la tirano. Come Lucas.
Non è stronzo. Come Lucas.
Non fa battutine stupide. Indovinate un po'? Come Lucas.
Credo proprio che mi piaccia.
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《Emily ti sei divertita da Helena ieri sera dopo la festa.》credo che Davide abbia pensato ad avvisare mia madre con un messaggio.
《Sì mamma. Mi sono molto divertita ma sono crollata subito. Avevo troppo sonno.》
《Ma il messaggio me lo hai mandato alle due di notte.》e mo che m'invento?
《Infatti le due sono presto per me.》
《Ma se ti addormenti sempre a mezzanotte?》
《Mamma erano le due e basta. Fattene una ragione.》
《Se continui così salterai anche la prossima gara.》
《No mamma scusa, scusa, scusa.》dico tutto d'un fiato unendo le mani come stessi pregando. Una gara saltata già è tanto ma due sono troppe.
《Mamma vado a mettere apposto la camera, chiamami quando è pronta la a cena.》
《Parolina magica?》
《Syncro.》le dico correndo al piano di sopra.
《La tua porzione la do al cane.》
《Ma se non abbiamo un cane!》
《Lo prendo canile e lo ingozzo di pasta alla carbonara.》
《No ti prego la pasta alla carbonara no! È la mia preferita!》
《Allora ti conviene ricordarti al più presto la parola magica.》
《Ma dai mica ho tre anni.》
《Appunto te la dovevi ricordare da sola.》
《Dai!》
《La vuoi la pasta?》
《Per favore.》le dico sbuffando.
《Brava bimba e adesso vai a mettere a posto.》mi prende in giro facendo la voce che si fa ai bambini di due anni.
Gli faccio il verso ma non ad alta voce perché altrimenti avrei dovuto discutere anche sullo 'scusa'.
Adesso mi è venuta in mente una cosa. Ma Lucas non doveva venire alla festa? Non l'ho visto. O forse l'ho visto ma non me lo ricordo perché ero ubriaca. Dopo il bacio non mi ricordo più nulla. Che cosa sarà successo? Poi me lo faccio raccontare da Davide. A proposito ma io e Davide adesso cosa siamo? Cioè siamo amici o più che amici o addirittura fidanzati? Mi piace davvero ma non so se mi metterei con lui. Mi arriva un messaggio da Helena: Hey non mi hai più raccontato di ieri sera vengo a casa tua fra cinque minuti.
Io: No ma fai come vuoi eh! Comunque ti aspetto così mi aiuti a mettere apposto la camera.
Helena: Ci ho ripensato.
Io: Ahahahah anche tu hai paura di mia madre quando devo mettere a posto la camera eh?
Helena: Io in realtà ho più paura della tua camera. Non so cosa potrei trovare se ti aiutassi a mettere apposto quel casino.

Nel frattempo mi arriva un messaggio da un'altra chat.
Lucas: Eri ubriaca ieri sera?
Io: No avevo solo bevuto tutta la notte. Ma tu che ne sai?
Lucas: Ops scusa. Mi ero dimenticato che sei sbronza di natura. Secondo te che ne so? Forse ti ho visto?
Io: Se mi hai scritto per rovinarmi la giornata vedi di andartene a...
Lucas: Hey tranquilla eh.
Io:  1) Tu non mi dici tranquilla e 2) faccio quello che mi pare e ora devo uscire.
O mio Dio quanto rompe! Ma io stavo bene anche senza i suoi messaggi. Ed ecco che me ne arriva un altro. Ma io non lo sopporto più adesso gli sbrocco.
Accendo il telefono e vedo che Davide mi ha invitato a cena stasera. Ups. Un fraintendimento.
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Ho finito di mettere a posto la camera, ho parlato con Helena e ho mangiato la pasta alla carbonara. Credo di non aver mai fatto così tante cose in un'ora e mezza. È stata davvero una giornata faticosa e mi devo preparare anche per andare a cena da Davide stasera. Mi vesto semplice. Non voglio essere troppo elegante. Neanche oggi ci sono i suoi genitori a casa. Vorrei tanto sapere che lavoro fanno. Mia madre e mio padre ci stanno sempre a casa.
Apro l'armadio. Jeans, maglietta, felpa e Stan Smith verdi. Perfetto. Mi disegno una linea di eyeliner nero un po' più lunga rispetto a come me la faccio di solito. E poi ci sono il rimmel, il rossetto carne e il fondotinta. Prendo la borsa ed esco. Sono un po' agitata. Ho paura di fare una brutta figura davanti a Davide e non mi va. Prima di scendere dalla macchina controllo se il trucco e i capelli sono apposto. Ok, perfetto puoi scendere. Suono al citofono.
《Ciao. Entra.》
Mi ricordo poco com'è fatta la sua casa. La veranda, la camera degli ospiti e... no credo di ricordarmi solo questo.
《Come stai?》mi bacia. Stavolta sulla guancia. Ho paura di avergli fatto capire una cosa sbagliata stamattina. Non voglio che abbia pensato che non mi piace.
《Bene grazie.》lo bacio anch'io.
《La cena è nel forno dobbiamo ancora apettare un po'. Intanto se vuoi ti porto a vedere una cosa.》
《Che cosa?》
《È una sorpresa.》
《Mmm... non mi piacciono molto le sorprese ma se prometti che mi piacerà vengo.》
《Credo proprio che l'adorerai.》
《Ok mi fido andiamo.》
Saliamo le scale e giriamo a destra. C'è un lungo corridoio con delle porte. Arriviamo all'ultima stanza e lui si mette davanti come se non mi volesse far entrare.
《Ti metto una benda sugli occhi e quando siamo arrivati te la levo.》
《Va bene.》
Mi mette questa benda nera. Non mi va molto a genio l'idea. Mi porta per una mano dentro una stanza buia. M'inclina la testa all'insù.
《Al mio tre ti slego la fascia e apri gli occhi. Uno, due, tre...》
Sono senza fiato. Una stanza con il tetto di vetro a forma di cupola.
《È... è bellissima.》
《Sono un appassionato di astronomia e per il mio compleanno dei 16 anni mi hanno regalato questa stanza.》
《Ma tu dormi qui?》
《Sì. Ogni sera vedo l'orsa minore e quella maggiore con...》
《La stella polare.》finiamo in coro la frase. Ci sdraiamo sul suo puff guardando il cielo. Metto la testa sulla sua spalla. Mi fa sentire protetta. Mi abbraccia.
《Anch'io adoro le stelle. Mio padre me ne parlava fin da quando ero piccola. Purtroppo non abbiamo mai avuto disponibilità economiche tali per permetterci questo ma non hai idea di quanto mi piacerebbe.》
《Emily io ti devo chiedere una cosa.》
《Ah si è vero anche stamattina me la volevi dire ma ti ho interrotto.》
《Beh... io... ti volevo chiedere se... Emily ti vuoi mettere con me?》

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