Capitolo 31

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3 SETTIMANE DOPO
《Ciao Em. È pronta la colazione.》entra in camera Davide ancora in pigiama. Mi stavo scrivendo con Helena.
《Arrivo subito.》scendo le scale e trovo Lucas sul mio divano. Adesso con il fatto che Davide e sua madre si sono trasferiti da me, papà e Syria mi ritrovo sempre Lucas per casa.  Sono ancora molto arrabbiata con mio padre solo che avevo bisogno di stare con mio fratello e questo era l'unico modo per passare più tempo assieme. Io non volevo lasciare mamma da sola da nonna, mi dispiace tantissimo ma ho deciso che faremo una settimana da papà e una da lei. Gliel'ho chiesto e mi ha detto che se io sono felice così a lei va bene. Ma è questo il punto: sono felice? Ok mi piace stare con mio fratello ma... aspetta un attimo. Su questo in 3 settimane non ci ho mai riflettuto. E credo sia arrivato il momento di farlo. Cos'è per me Davide? Teoricamente è un fratellastro ma solo a pensare questa parola un pugnale mi trafigge lo stomaco. Io lo amo da fratello. Ho avuto più avventure con lui che con chiunque altro. E questo non si può definire fratellastro. Per me è un amico, un punto di riferimento, la persona di cui mi posso fidare di più al mondo. Uno così non può essere definito altro che fratello. Sì ho deciso. Lo chiamerò così.
《Ma questo pigiama rosa?》mi risveglia dai miei pensieri Lucas.
《Ma i cazzi tuoi? Sei stravaccato sul mio divano dalla mattina alla sera sette giorni su sette e ti permetti anche di criticare la gente che hai intorno? Ma vaffanculo.》lui alza le braccia in segno di resa. Davide mi si avvicina mentre metto il caffè dentro la macchinetta e sussurrando mi chiede: 《Tutto bene?》
《Sì solo che devi dare una regolata alle sue visite.》
《Ma come viene Helena può venire anche Lucas.》
《SÌ MA NON PUÒ ESSERE PIAZZATO QUI TUTTE LE MATTINE CAZZO.》mi sono ritrovata a lanciare il cucchiaino nel lavandino gridando.
《Buongiorno.》guardo verso le scale e vedo Syria che scende l'ultimo gradino stropicciandosi gli occhi《Perché urlate?》
Vado verso di lei lasciando il caffè sul fuoco.
《Buongiorno piccolina ti preparo il latte?》
《Sì grazie.》la prendo in braccio e la porto con me dicendole di scegliere i biscotti.
《Ciao Syria.》la saluta Davide che intanto si è seduto sul divano.
《Ciao.》gli fa eco Lucas.
Lei corre da Davide e lo abbraccia e lui ricambia. Poi inizia a fare il solletico a mia sorella e questa comincia a ridere. Li vedo così felici. All'inizio quando abbiamo deciso di andare a vivere con papà pensavo l'avesse presa male ma a quanto pare no.
《Ah. Ma questo sta sempre qua?》smette di ridere Syria indicando Lucas. Lui alza gli occhi al cielo.
《Uno per Emily, zero per Davide.》dico tossicchiando.
《Vedo che in questa casa mi vogliono tutti molto bene. Ho capito. Me ne vado.》si alza e sta per uscire quando Syria si attacca alla sua gamba.
《Io non dicevo che dovresti andartene scusa. Non volevo mandarti via.》
《Tu no. Ma tua sorella sì.》risponde lui secco. Mi lascia uno sguardo afflitto e poi esce. Mi sento un po' in colpa però manca solo che si porta il letto e si trasferisce.
《ERA PROPRIO NECESSARIO?》urla Davide 《AVEVAMO DECISO CHE TUTTO QUELLO CHE ERA SUCCESSO ERA ACQUA PASSATA.》
《SÌ MA NON PER ME. CERCA DI CAPIRLO PER UNA BUONA VOLTA.》sento il sangue ribbollirmi nelle vene.
《ORA SIAMO FRATELLI QUINDI TUTTO QUELLO CHE È SUCCESSO ORMAI È ANDATO.》sento un pugno allo stomaco. Non lo doveva dire questo. Vedo Davide diventare una macchia indistinta. Non voglio piangere adesso quindi cerco di sbattere velocemente le palpebre.
《Quindi...》la mia voce è strozzata. Cerco di renderla il più normale possibile tossicchiando 《Quindi tutto quello che è stato fra di noi per te non è contato nulla?》
《Non intendevo questo Em.》cerca di scusarsi.
Non reggo più tutta questa tensione. Passo accanto a lui per andare in camera mia. Sussulto. Mi ha afferrato il polso sinistro.
《Lasciami!》provo ad urlare dimenandomi ma mi esce un suono strozzato. Mi tira verso di sè e mi abbraccia. All'inizio resto rigida perché mi ha colto di sorpresa poi capisco che non c'è motivo e mi abbandono completamente in questa stretta. Poggio la mia testa sulla sua spalla come facevo un tempo e chiudo gli occhi. Ripenso a tutti i nostri abbracci e mi scendono le lacrime che prima sono rimaste in sospeso. Mi accarezza i capelli. Inizio a singhiozzare.
《Sii forte Em. È un momento difficile per tutti ma qui siamo i più forti e dobbiamo aiutarci a vicenda.》scendono le lacrime anche a lui. Non l'ho mai visto piangere. Gli asciugo quei 2 goccioloni e lo stringo forte. Con tutta l'energia che sento nel corpo. Papà ha esagerato. Questo non lo doveva fare. È troppo.
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Mi ero dimenticata che devo dire di Davide alle ragazze. Helena mi ha chiesto se preferissi che fosse lei a dare la notizia per non farmene parlare più ma le ho detto di no. Voglio raccontarlo io.
《Ciao Emily.》mi saluta Giada un po' distratta.
《Ciao Giada. Dopo avrei una cosa da dire a tutto il gruppo.》
《Stai bene?》mi chiede guardandomi negli occhi.
《Sì.》mento《Vi dico dopo.》
Non sto per niente bene. A malapena riesco a sollevare lo sguardo da terra con la testa piena di pensieri. Guardo la corsia accanto alla nostra. C'è Lucas in acqua che si sistema la cuffia e cala gli occhialetti. Nella vasca accanto c'è Davide che è appena arrivato al bordo e riparte con la velocità di prima. Non riesco a capire vome facciano ad essere amici. Sono completamente diversi: Davide è dolce e gentile mentre Lucas è stronzo e arrogante.
Eppure pare che io sia attratta da tutti e due...
《Ragazze venite qui. Emily ha da dirci una cosa.》Giada fa avvicinare tutte le persone che fino a questo momento sono state tra le più importanti della mia vita. Prendo un respiro e comincio a raccontare.

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