Poco dopo Yurika si trovava su una poltrona della stanza a sfogliare un nuovo libro. "Non c'è che dire Yurika. Con tutto questo materiale riuscirai a risolvere i tuoi dubbi." "Sì. Lo penso anch'io. Poi col tuo aiuto." "Ma potresti anche dedicarti ad altro... Con tutto quello che c'è qui." Kurena si girò verso l'ingresso della biblioteca e sorrise. "Arriva qualcuno. Il nostro Ferid." "Nostro?" Chiese la ragazza confusa. "Pensavi veramente che avrei lasciato cadere l'argomento così facilmente?" Chiese. "Hai stufato con questa storia!" Sbottò Yurika nell'esatto istante in cui Ferid varcò la soglia. Il vampiro puntò lo sguardo cremisi in quello della ragazza mentre Kurena sparì. La ragazza fissava Ferid con gli occhi sgranati, poi cercò di riprendersi. "I-io... N-non..." Farfugliò. "Yurika di quale storia stai parlando?" "Non era rivolto a te, Ferid." Sussurrò con la testa bassa, rossa per l'imbarazzo. Ferid continuò a fissarla, possibile che la ragazza stesse parlando col suo demone? Evidentemente sì. "Lo spero." Constatò il vampiro. Yurika si morse un labbro pensando di averlo indisposto. Ferid si accomodò sul divano. "Non mi aspettavo di trovarti in biblioteca. Non così presto." "Cos'avrei dovuto fare in camera?" Il vampiro rise. "Hai ragione. Da soli ci si puo' facilmente annoiare, ma, pensavo che..." "Abbiamo preferito la biblioteca." Sussurrò Yurika. Ferid pensò un attimo, poi decise di azzardarsi a fare la sua proposta a Yurika. "Sai, è passato un po' di tempo dall'ultima volta che ho avuto il piacere di ballare, quindi pensavo... Potrei usarti come mia partner per le danze." Prima che Yurika potesse protestare Ferid riprese il suo discorso. "Lo so che non sei capace, ma ti posso insegnare." E le sorrise. Yurika ci pensò un attimo. Non le sembrava un'idea malvagia. "Penso che per me va bene." "Perfetto! Allora possiamo andare giù. Il libro tornerai a prenderlo più tardi." La ragazza seguì il vampiro. Ferid continuava a sorridere, era felice che la ragazza avesse accettato la proposta. "Bene Yurika, ora dovresti avvicinarti a me." La ragazza obbedì con riluttanza, ma mantenne ancora una certa distanza col vampiro. Ferid sospirò. "Se vogliamo veramente ballare penso che dovremmo essere un po' più vicini." E si avvicinò maggiormente alla ragazza. "Ora veniamo alla posizione delle mani: metti la tua mano sinistra sulla mia spalla." La ragazza posò la mano sulla spalla di Ferid e il vampiro tese il braccio sinistro. "Ora metti l'altra mano nella mia." Lentamente Yurika posò la mano in quella del vampiro e, mentre lo fece, Ferid portò la sua mano destra sulla vita della ragazza. Yurika fu attraversata da un brivido, mentre il suo cuore iniziò a battere più forte. Possibile che il vampiro le facesse quest'effetto? "Adesso cerca di stare attenta, iniziano le danze." "Okay." Sussurrò Yurika cercando di evitare di guardare Ferid negli occhi. Dopo circa un'oretta di prove Yurika era in grado di ballare, certo, non era perfetta e più di una volta aveva pestato i piedi al vampiro, ma non se la cavava male. "Se continui così Yurika potremmo iniziare a ballare seriamente. Certo, sei ancora troppo inesperta, ma penso che presto diventerai bravissima." "Speriamo." Sentì il vampiro stringere la sua mano nella sua prima di lasciarla andare. Era stato un movimento quasi impercettibile, ma l'aveva percepito. "Sarà meglio che io torni ai miei affari." "C-certo Ferid, ma..." "Ma cosa?" "Il mio sangue..." "Abbiamo detto domani Yurika, così ti sarai ripresa almeno un po'." La ragazza annuì e Ferid se ne andò. "Potresti mostrarmi dal vivo come suoni questo." Yurika si girò e vide Kurena seduta sul pianoforte. "Bé, non è che sia così brava..." Poi Yurika notò lo sguardo che il suo demone le stava riservando. "Kurena...?" Chiese. Il demone sbuffò. "Non è stato bello imparare a ballare?" Yurika abbassò la testa, capendo perfettamente dove volesse puntare. "Andiamo Yurika, non fare così. Non raccontare bugie." Yurika si arrabbiò. "Kurena piantala! A che cosa stai cercando di alludere?" Kurena le si avvicinò. "Yurika... Sei veramente sicura che non ti piaccia? Neanche un pochetto?" La ragazza deglutì. "Come potrebbe piacermi un mostro Kurena? Stiamo pur sempre parlando di un vampiro, non di un principe azzurro. E ora andiamocene." Kurena si guardò intorno e sparì, chiedendosi se anche lei, durante la sua vita da vampiro, avesse vissuto situazioni simili. Qualcosa le diceva di sì, ma non poteva esserne certa.

Quando si svegliò il giorno seguente una delle prime cose alle quali la ragazza pensò fu che, quando avrebbe visto il vampiro, quest'ultimo l'avrebbe morsa. La cosa che la preoccupava maggiormente era il dolore che avrebbe provato; poi, l'atto in sé, in fin dei conti, non le causava troppi problemi.

Ferid sospirò sulla porta della ragazza, impaziente come non mai di andare da lei. Il pensiero di poter bere il sangue di Yurika lo eccitava parecchio. Più di quanto avrebbe dovuto. Decise di andare, tanto non sarebbe riuscito a resistere ancora. Yurika si alzò sentendo la porta aprirsi, ma rimase perfettamente immobile, lasciando il vampiro libero di avvicinarsi a lei. "È giunta l'ora, mia cara." Sussurrò Ferid. Yurika deglutì. Il vampiro le prese una mano e fece avvicinare la ragazza a lui lentamente, senza smettere di guardarla negli occhi. "O hai per caso cambiato idea?" Yurika fece cenno di no con la testa. "Perfetto." Mise l'altra mano dietro la schiena della ragazza e l'avvicinò al suo petto. "Rilassati." Sussurrò dolcemente Ferid e abbassò il viso sul suo collo. Le sfiorò la pelle con la punta del naso. Yurika rabbrividì a quel contatto e fremette sentendo la lingua del vampiro leccarle il collo. Poi chiuse gli occhi e strinse la mano in un pugno, preparandosi all'imminente dolore. Con suo immenso sollievo notò come questo fosse meno intenso rispetto alla prima volta. Sollevò una mano e intrecciò le dita nei capelli silverini del vampiro. Ferid si sorprese a quell'improvviso tocco della ragazza, così leggero e delicato. Ma quello che lo sorprese di più fu constatare che la ragazza non stesse cercando di respingerlo, anzi. Le accarezzò la schiena. Quanto avrebbe desiderato toccare la sua pelle e sentirne il calore. Cercò di avvicinare il corpo della ragazza maggiormente. Poi prese la mano di Yurika allontanandola dai suoi capelli e, mentre lo fece, intrecciò le sue dita con quelle della ragazza. Yurika si fece sfuggire un gemito sentendo la lingua del vampiro leccarle la ferita e arrossì. Il vampiro rise e sollevò il suo viso, tenendolo comunque molto vicino a quello di lei. "Ti ho fatto molto male questa volta?" "No." Sussurrò Yurika. Ferid sorrise. "Meglio, ci facilita le cose, non trovi?" E le accarezzò una guancia col dorso della mano. La ragazza non rispose. "Comunque il tuo sangue è delizioso... Divino." Le sussurrò facendo scendere la mano lungo il suo collo. "Spero che ora me l'offrirai più spesso." "Certo." Rispose Yurika. Ferid restò ancora un attimo ad osservare la ragazza chiedendosi per l'ennesima volta come avesse potuto cercare di farle del male e di come fosse riuscito ad aggredirla. Come aveva potuto farle una cosa simile? Gli sarebbe piaciuto sapere cosa pensasse di lui. Forse che era un mostro. O forse no. Si riscosse dai suoi pensieri. "Più tardi ti va di fare qualcosa?" Le chiese. "Ballare. Vorrei imparare seriamente." "Perfetto. Passo più tardi, così se ti vuoi riposare..." "Va bene, a dopo Ferid."

Yurika si sedette sul letto e Kurena fu subito di fronte a lei. "Ammettilo." Disse Kurena. "Cosa?" Chiese la ragazza. "Che ti è piaciuto, mia cara. Il suo morso ti è piaciuto." E sparì. Yurika lasciò cadere la schiena sul letto. Chiuse gli occhi e si passò una mano sul collo dove i canini del vampiro erano affondati. Ripensò alla mano del vampiro dietro la sua schiena, alla sensazione che le dava il tocco del vampiro sul suo corpo e alle loro dita intrecciate. Dai suoi occhi iniziarono a sgorgare delle lacrime. Che cosa le prendeva? Perché quel vampiro le faceva quell'effetto? Possibile che fosse veramente interessata a Ferid, un vampiro, un mostro? No, non era possibile. Era solo confusa. Eppure... Eppure non vedeva l'ora di rivedere Ferid e stringersi a lui in un altro ballo, stringere la sua fredda mano e lasciarsi trasportare da lui. Sentire i loro corpi così vicini. Perché lo desiderava così tanto?

20/08/2017

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