CAPITOLO XLV

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  Hijiri e Mizuki si erano attardati nel teatro sperando di incontrare Maya e Masumi ma di loro nessuna traccia e la sala era quasi vuota.
"Andiamo in camerino?" chiese Hijiri
"Credi che sia il caso?" disse lei
"Saeko siamo stati i testimoni di nozze ricordi? Non credo non gradiscano la nostra presenza." Sorrise
"Hai ragione"
"E poi magari potrebbero aver bisogno di un arbitro...Maya non ha un carattere facile."
"Lo so" ammise la donna

Erano quasi arrivati al camerino quando lo videro uscire di fretta dalla porta secondaria

"Dici che avranno litigato?" chiese Mizuki
"Non lo so. Ma voglio scoprirlo" bussò alla porta socchiusa, nessuna risposta
"Entriamo" disse rivolto a Mizuki

Nel camerino non c'era nessuno, solo le rose sul pavimento, pressoché intatte, un biglietto spuntava al centro del mazzo.

"Il Signor Hayami lo abbiamo visto ma Maya dov'è? E perché hanno lasciato le rose qui?" si interrogò Mizuki

"Diamo un occhiata al biglietto"
"Ma..."
"Mizuki è successo qualcosa voglio capire cosa, e tu?"
Fece un cenno di assenso con il capo mentre Hijiri apriva la busta.
"Perdonami, non avrei sopportato di vedere la luce dell'arcobaleno sparire dai tuoi occhi, solo tu mi fai volare...
Per sempre tuo M."
Lesse ad alta voce l'uomo ombra della Daito, "niente di nuovo concluse, immaginavo qualcosa del genere ma questo non spiega niente..."
"Aspetta! Dietro c'è qualcos'altro! Gira il biglietto!" esclamò Mizuki
"Hai ragione! Ecco dice:
"Grazie per avermi riportato nel mondo dell'arcobaleno, mio prezioso ammiratore.
Perdonami per non essermi fidata fino in fondo.
Ti amo più di ieri, meno di domani.
Ti aspetto a casa.
Tua per sempre Maya"
Non lo ha letto, non lo ha letto!"

"Ma che dici?" interferì Mizuki
"Ragiona. Se lo avesse letto queste rose non sarebbero qui per terra!"
"E' vero!"
"Pensavo che il nostro lavoro fosse finito invece ho paura che stasera dovremo fare gli straordinari. Provo a rintracciare il signor Hayami sul telefono dell'auto"

Hijiri non credeva alle sue orecchie, Masumi aveva rimandato a casa l'autista dicendo che sarebbe rientrato a piedi. Il cellulare squillava a vuoto.
"Accidenti!" imprecò Hijiri "Saeko, vieni, non riesco a trovarlo, prendiamo la mia macchina. Tu chiama Maya a casa"


Da quanto erano arrivati, possibile che Masumi non si fosse ancora liberato dei giornalisti?
Il telefono squillò all'improvviso, "Sarà lui che mi avverte che sta arrivando" non si era ancora cambiata, la rosa intatta fra i suoi capelli. "Pronto? Masumi sei tu?"
Mizuki trattenne il fiato, Hayami non era rientrato "Maya, sono Mizuki"
"Signorina Mizuki se cerca Masumi non è ancora tornato, lo avviso che ha chiamato quando..."
"Avete litigato?" la interruppe lei
"Scusi?"
"Maya avete litigato stasera?"
"Prima dello spettacolo abbiamo avuto una discussione"
"So tutto di questo, intendo dopo"
"No..." le rispose con un filo di voce "mi sta facendo preoccupare...cosa succede?"
"Io e Hijiri lo abbiamo visto uscire da solo dal tuo camerino, pensavamo che tu fossi ancora dentro, ma quando Hijiri ha aperto la porta abbiamo trovato le rose a terra ... l'autista dice che non ha voluto che lo portasse a casa, gli ha detto che sarebbe rientrato a piedi"
"Ma perché, io gli ho scritto...."
"Maya perdonaci abbiamo letto il biglietto, non riuscivamo a capire perché le rose erano ancora qui..."
"non importa."
"Insomma io e hijiri crediamo che lui non abbia letto il tuo messaggio
"O cielo!"
"Gli hai parlato dopo che è calato il sipario"
"Gli ho solo detto di occuparsi della stampa e di leggere il biglietto"
"Lo stiamo cercando, tu non muoverti, arriviamo appena possibile"

"Perché non ha letto il biglietto? Cosa ho sbagliato? Mi ha sempre detto di non essere troppo impulsiva in pubblico e così ho fatto, Masumi dove sei finito?"
Un tuono squarciò il silenzio, Maya guardò fuori dalla finestra, pioveva a dirotto e Masumi era sotto quel temporale, avrebbe voluto uscire a cercarlo ma dove?
Il telefono squillò di nuovo, si precipitò al telefono "Casa Hayami." Rispose agitata, non poteva essere di nuovo Mizuki
"Maya, sono Kuronuma, posso ancora chiamarti Maya o è meglio Signora Hayami"
"Signora Kuronuma...certo che può continuare a chiamarmi Maya" la sua voce era strana incerta, forse era ancora provata dall'interpretazione impegnativa e soprattutto improvvisata
"Posso sperare di rivederti alle prove? Te lo avrei chiesto in teatro ma tu e il tuo maritino vi siente letteralmente dileguati, è riuscito a farti cambiare idea!"
Maya non rispose...faticava a trattenere le lacrime
"Ci sei ancora?"
"Masumi è sparito non so dove sia..." quasi gridò
"Ma come, avete litigato?"
"No, no perché me lo chiedete tutti!" era esasperata "Abbiamo avuto una discussione prima della pièce ma dopo, lui mi ha portato le rose..." singhiozzò "io gli ho scritto un biglietto per dirgli che l'avrei aspettato a casa ma lui...lui forse non lo ha letto..." piangeva disperata "ha mandato via l'autista, e io non so dove sia, non so cosa pensa!"

"Calmati, hai provato a chiamarlo sul cellulare?"
"No" realizzò all'improvviso "Mizuki e Hijiri lo stanno già cercando, mi hanno avvisato della cosa solo pochi minuti fa..."
"Chiamalo, io sono ancora in auto, lo cercherò anche io, tu stai tranquilla, ci vediamo domani alle prove"
Non le aveva dato il tempo di contestare, le prove erano il suo ultimo pensiero in quel momento, anche se quando il sipario era calato aveva deciso di tornare ai Kids Studios, ora pensava solo a Masumi.

Il campanello suonò, non poteva essere Masumi, lui aveva le chiavi...per un attimo ebbe paura. Quando aprì la porta si trovò di fronte Mizuki "E' tornato?" Le chiese la donna
"No...anche Kuronuma lo sta cercando, mi ha chiamato per sapere se avevo intenzione di tornare alle prove e gli ho detto tutto..."
"Hai fatto bene... tieni ti ho ri portato le rose..."
"Perché non ha letto il biglietto come gli ho chiesto? Io ho fatto tutto come voleva lui, perché non torna? Gli sarà successo qualcosa? Voglio andare a cercarlo!"
"Il tuo posto è qui!" disse perentoria Saeko "Io torno da Hijiri, continueremo noi a cercarlo, tu non devi muoverti, devi aspettarlo a casa, non oso immaginare cosa farebbe se non ti trovasse."

Mizuki aveva ragione, Maya fece un cenno di assenso senza aggiungere altro.
La porta si richiuse alle spalle di Mizuki lasciandola sola con i suoi pensieri. Sentì dei passi dietro di lei, si voltò, gli occhi pieni di lacrime, sapeva chi si sarebbe trovata di fronte.

"Maya, cosa succede? Ho sentito la voce di Mizuki..."
Gli corse incontro piangendo, lo abbracciò in cerca di un sostegno che non aveva ancora osato chiedere a nessuno "Masumi non è ancora tornato, lo hanno visto andarsene a piedi dal teatro, ha mandato via l'autista!!! E' sparito! Non riusciamo a trovarlo!"

Piangeva disperata tra le sue braccia
"Maya stai calma, vedrai che è solo questione di tempo..." le disse, ma tra se pensava "dove diavolo sei finito, possibile che tu abbia così paura di essere felice? Hai tutto, hai il suo amore che hai desiderato da tempo e sparisci così... Anche questo è colpa mia..." ammise amaramente.
Maya si era aggrappata a lui in modo disperato "Non vuole più tornare da me...io ho fatto come voleva...perché non ha letto il mio biglietto..."
"Lo hai cercato sul cellulare?"
"Stavo per farlo quando è arrivata Mizuki"
"Chiamalo, io intanto vedo di scoprire che fine ha fatto, se hai bisogno di me sono nel mio studio"
"Grazie, non sa cosa significa per me" gli poso un bacio sulla guancia
Nessuno avrebbe creduto che Eisuke Hayami, un mastino a dir poco, si sarebbe commosso per il semplice gesto di gratitudine che la nuora gli aveva rivolto...

Maya sollevò la cornetta e compose il numero...libero...il cellulare stava suonando...

Masumi stava camminando per le strade di Tokio, incurante della pioggia torrenziale, il suono del telefono non lo risvegliò dalla catalessi in cui sembrava piombato. La mano lo estrasse automaticamente dalla tasca interna della giacca, osservò solo per inerzia il numero sul display...
Non era pronto a parlare con suo padre, a raccontargli tutto, a piangere sulla sua spalla, non ancora, domani...forse...
Non avrebbe risposto...spense il telefono, fino alla mattina dopo non aveva intenzione di parlare con nessuno.

Maya attese invano il suono della sua voce, riattaccò, ricompose il numero in preda alla più totale angoscia "L'utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile..."

"Prima era acceso... perché non risponde?"

Kuronuma stava setacciando le strade di Tokio, lo stesso stavano facendo Karato e Saeko, ma era come cercare un ago in un pagliaio, dove poteva essere finito Hayami?

Masumi aveva deciso di passare la notte in ufficio, era entrato nella hall...un cenno di saluto alla guardia notturna che aveva notato i suoi abiti fradici...ma poi aveva cambiato idea, quello sarebbe stato il primo e unico posto in cui avrebbero cercato il cinico affarista Masumi Hayami...
Il suo rifugio era sempre stato l'ufficio...sì prima di incontrare lei...
Lei...lei che era sparita dalla sua vita...non aveva nemmeno provato a cercarla, non di nuovo, non ora che sapeva che non avrebbe perdonato...ne sarebbe morto.
Dal giorno successivo sarebbe tornato Masumi Hayami, il tremendo presidente della Daito e niente più... l'uomo era definitivamente sepolto con tutte le sue debolezze, restava solo la maschera, non l'avrebbe più tolta, faceva troppo male.

Uscì con non chalance così come era entrato, sotto lo sguardo sempre più stupito della guardia, e tornò a vagare sotto la pioggia, che continuava a scendere, seppur meno intensamente, su Tokio.
Svuotò per quanto possibile la mente da tutti i pensieri e camminò senza meta con la morte nel cuore.  

Dove si volaWhere stories live. Discover now