CAPITOLO XIII

480 6 0
                                    

Maya non era riuscita a cambiare canale, figuriamoci a spegnere il televisore, tutto il telegiornale sembrava dedicato a lei! Poi finalmente il servizio finì.
Ma quando verso la fine entì di nuovo il nome di Masumi con una scusa si alzò da tavola, uscì sul terrazzo a prendere aria. Se fosse rimasta lo avrebbe sentito annunciare l'annullamento delle sue nozze...
Aika era stupita, ma anche sollevata dalla notizia, quella Takamya proprio non le piaceva... d'un tratto si accorse di essere rimasta da sola in casa "Jane?" chiamò incerta
"Sono qui, sul terrazzo" rispose Maya da fuori.
Aika la raggiunse "Qualcosa non va?" si sentì in colpa per aver dato più importanza alle ultime notizie su Hayami e la Daito trascurandola...
"No, mi è solo venuta voglia di guardare le stelle" rispose vaga
"Dai torniamo in casa, sembra che stia per piovere, non vorrai prenderti un malanno dopo solo un giorno di lavoro?" scherzò
"Certo che no! Rientriamo ti aiuto a sparecchiare" Maya sperò in cuor suo che Aika avesse spento il televisore ma non era così.

La Tv era ancora inesorabilmente accesa, un incubo, ma perché non si parlava d'altro? "Ancora nessuna notizia sulla scomparsa di Maya Kitajima, nessuna richiesta di riscatto. I colleghi, la signora Tsukikage e lo stesso Presidente della Daito, non hanno rilasciato dichiarazioni, l'attrice però è sparita da due giorni e ormai si teme per la sua vita."

Ma come "si teme per la sua vita", possibile che la credessero morta? Si sorprese a pensare che forse era la soluzione migliore, all'inizio magari avrebbero sofferto ma l'avrebbero dimenticata in fetta "La vita continua anche se le persone muoiono..." pensò ed il pensiero andò a sua madre, il suo sguardo si incupì ancora di più.
No lei non voleva questo, non voleva far soffrire i suoi amici, doveva almeno far sapere loro che stava bene.
"Aika esco...a comprare le sigarette."
"Non mi hai detto che fumavi..."
"Perché non fumo" pensò Maya "ma stasera inizio di certo" poi parlò "Scusa, non ci ho pensato, è un problema?"
"No, no... solo non credevo che fumassi"
"A dopo allora" disse Maya e uscì dalla cucina
Al telegiornale stavano annunciando che a causa di un improvviso malore la signora Tsukikage era stata ricoverata in ospedale. Ma Maya non sentì nemmeno questa notizia, era già fuori dall'asilo.

Uscì e si ritrovò effettivamente a comprare un pacchetto di sigarette ed un accendino, ne accese una svogliatamente e la aspirò, una sensazione tutt'altro che piacevole, pensò che il signor Hayami fumava così tanto... ecco nonostante tutto lo pensava ancora, tanto, troppo.

[Cammino e ripenso a te, a questa notte come se fossi qui, a cosa mai io salverei, meglio niente o forse tutto.. ]

Sotto quel cielo stellato, la sigaretta in bocca, si sentì dolorosamente vicina a lui, forse perché anche lui fumava passeggiando per le strade di Tokyo in quello stesso momento, disperato perché nonostante lo scalpore scatenato in TV e sui giornali, nonostante anche gli uomini di suo padre la stessero cercando, di Maya nessuna traccia. Anche la Tsukikage ne aveva risentito, tanto che era stato necessario un nuovo ricovero...

Maya aveva riflettuto molto, sapeva che rischiava di mandare tutto all'aria, ma almeno questo lo doveva ai suoi amici, a chi la aveva conosciuta, non avrebbe permesso che piangessero la sua morte senza motivo... entrò in una cabina telefonica e compose il numero di Rei, il telefono suonò a lungo ma nessuno rispose, Maya non poteva sapere che le amiche erano tutte in ospedale dalla sua maestra.
Non poteva chiamare Yu, né tantomeno il signor Hayami, sperò con tutto il cuore che Mizuki fosse ancora alla Daito.
Compose il numero e sperò che fosse Mizuki a rispondere "Daito Production, sono Mizuki"
"Signorina Mizuki, sono Maya..."
"Maya per l'amor del cielo, dove sei? Stai bene? Hai idea di cosa hai scatenato con la tua scomparsa? Sono tutti in pena per te!"
"Sto bene non si preoccupi..."
In quel momento Masumi rientrava sconsolato in ufficio, si stupì di trovare ancora Mizuki, si stupì ancora di più vedendola al telefono, era tardi per chiamate di lavoro che non fossero le sue, e sapeva che Mizuki teneva il lavoro ben distinto dalla vita privata. Ma allora con chi stava parlando...
"Ma come non si preoccupi?..." Mizuki era fuori di sé... Masumi ascoltava non visto, era raro che Mizuki perdesse la calma "Ti rendi conto che sei sparita senza dir niente a nessuno? Temevamo per la tua vita! Dimmi subito dove sei!"

Maya! Era Maya all'altro capo del telefono? Strappò praticamente la cornetta dalle mani di Mizuki, "Ragazzina!" urlò "Mi dica immediatamente dove si è cacciata! Mi deve spiegare parecchie cose!"
Click Tu Tu Tu Tu

[Parlo con te, ora non c'è da gridare quanta rabbia hai]

Aveva riattaccato... non voleva parlare con lui. Aveva fatto ciò che doveva, aveva fatto sapere che stava bene... basta, ora aveva davvero chiuso col passato.

"Ha riattaccato..."
"Signor Hayami..."
"Ha riattaccato... non ho nemmeno sentito la sua voce..."
"Ha perso il controllo e anche io..." disse Mizuki "Ha detto che sta bene, ma non dove si trova..."

[Forse serve un po' di tempo
Credo, spero, penso, sento ]

Masumi entrò nel suo ufficio e si abbandonò su una poltrona "Però è viva, almeno so che è viva ora devo solo trovarla... La troverò fosse l'ultima cosa che faccio, e quando l'avrò trovata mi dovrà dare un sacco di spiegazioni..."

"Mizuki, le ha detto della Tsukikage?"
"Stavo per farlo..."
"Ho rovinato tutto ancora una volta"
"Lo sentirà alla TV, non posso credere che non venga a trovare la sua maestra malata"
"Ora vada è tardi..."
"E' tardi anche per lei."
"Sì, andiamocene"
Uscirono insieme dall'ufficio senza più parlare, si salutarono ed ognuno salì sulla sua auto.

Masumi durante il tragitto verso casa informò Hijjiri dell'accaduto, ora dovevano solo scoprire dove si trovava la sua ragazzina. Entrò nella casa deserta, nessuna traccia di suo padre e della servitù, era troppo tardi, stavano già dormendo tutti.
Solo, nella sua stanza, dopo giorni da incubo, tirò un sospiro di sollievo pensando che la sua Maya era viva, e si addormentò con un peso in meno sul cuore, ma fu un sonno breve...
[Anche se non respiro e non mi vedo più
In un giorno qualunque dove non ci sei tu]

Maya era rimasta sconvolta sentendo la sua voce, perché non era in viaggio di nozze? Perché era in ufficio a quell'ora? Perché era così in collera?
In fondo gli aveva dato quello che lui voleva! Doveva lasciarla in pace! E se l'avesse cercata? D'un tratto si pentì di aver fatto quella chiamata... forse sarebbe stato meglio se tutti l'avessero creduta morta.

[Il tempo poi ci lascerà solo quello che di noi vorrà]

Si sorprese a fumare un'altra sigaretta, le dava una certa sicurezza, il bruciore alla gola non la infastidiva più, si sedette su una panchina e ancora una volta guardò il cielo...D'un tratto si rese conto che si era fatto tardi, Aika si sarebbe preoccupata per lei, era ora di rientrare.

"Jane! Credevo ti fosse successo qualcosa!" Aika la aveva aspettata...
"Scusami, ho fatto un giretto nei dintorni e non mi sono resa conto dell'ora" si scusò Maya
"Cerchi sempre di ricordare?" chiese preoccupata Aika
"Di dimenticare...semmai" pensò poi rispose calma"Credo che ormai sia inutile..."
Aika notò il suo sguardo triste... "Scusami..."
"Non scusarti, è grazie a te se posso ricominciare a vivere... ora vado a dormire, sono stanca"
"Va bene Jane. A domani"
"A domani"
Maya entrò nella sua camera, sapeva che non avrebbe dormito, aprì la finestra e si accese un'altra sigaretta, fumò guardando le stelle...

[Quello che c'è fuori e dentro di me non lo voglio perdere]

A Tokyo un'altra persona fumava affacciata alla finestra...

[Lo so che ormai non la rivedrò
Però vorrei fosse in viaggio verso me
Sta notte mi dormisse accanto ]

Il suo sonno era durato poco... Masumi si era soloo illuso di riuscire a dormire... anche se aveva scoperto che lei stava bene, non riusciva ad essere tranquillo "Mi devi delle spiegazioni ragazzina, e me le darai, eccome se me le darai"

Dove si volaWhere stories live. Discover now