CAPITOLO XXVIII

461 5 0
                                    

Hijiri e Mizuki stavano tornando a Tokyo, nell'abitacolo regnava uno strano silenzio...ancora una volta fu Mizuki a romperlo.
"Ancora non riesco a crederci..." disse con un lieve sorriso
"Nemmeno io... e c'ero quando la ha ritrovata..." aveva risposto Hijiri "Credo di non aver mai visto due persone così spaventate dall'amore, tanto da non vederlo...soprattutto il signor Hayami..." si fermò ancora "Non so cosa sia successo stanotte, ma ieri sera ho temuto che non avessero più speranze...poi...io credo che..."
"SIA STATA MAYA A CAMBIARE TUTTO!" avevano detto all'unisono, non c'erano dubbi, ne erano certi, nonostante le sue paure, la sua scarsa autostima, si era lanciata nel vuoto convinta di precipitare e si era ritrovata tra le sue braccia.
Sì non c'erano dubbi, alla fine Maya era riuscita ad abbattere quel muro che sembrava invalicabile, senza contare che a quanto pare aveva redento anche Eisuke, incredibile.
"Lo dicevo io che il semaforo non poteva restare rosso per sempre?" disse d'un tratto Mizuki scoppiando in una fragorosa risata
"Scusi? Quale semaforo?" chiese confuso Hijiri
"E' una lunga storia, magari un giorno gliela racconterò, ma non oggi... ho lasciato l'ufficio in un momento cruciale ...e domani, con la conferenza stampa che ha indetto il signor Hayami, si scatenerà l'inferno...e..."
"E non è tranquilla per la faccenda dell'autista dei Takamiya, giusto?" azzardò Hijiri
"Accidenti lei è molto perspicace...dovrò stare attenta..."
"A cosa?"
"Non lo so ancora...ma posso farle io una domanda?"
"Certo." Le aveva concesso tranquillamente
"E' stato lei a trovare Maya?"
"No, l'ha trovata il signor Hayami...io l'ho solo smascherata..."
"Credo di non capire"
"Ecco...lei aveva 'cambiato identità' e lui non l'aveva riconosciuta...ma anche questa è una lunga storia, gliela racconterò quando lei mi spiegherà la faccenda del semaforo..." le rivolse un sorriso, poi tornò a guardare la strada.

Tokyo era vicina, la bufera sul matrimonio del secolo anche...

Incrociarono un'auto, Mizuki scorse il sguardo gelido che gli rivolse la donna seduta sul sedile posteriore...Shiori Takamiya.

"Ci avrà visti?" chiese a Hijiri, sicura di non dovergli fornire ulteriori indicazioni, sicuramente quell'auto non era sfuggita alla sua attenzione.
"Di sicuro. La domanda è un'altra...cosa farà adesso...sa dove eravamo prima, sa dove siamo ora...seguirà noi o tornerà alla valle?"

"Chiamo Hayami."
"Buona idea"
Compose rapidamente il numero, ma il telefono suonò a lungo inutilmente... possibile che il cinico Hayami avesse dimenticato il cellulare da qualche parte? Poi ricordò che quello di quel giorno non era il solito Hayami...era solo Masumi...e tutto poteva accadere...sperò solo che si accorgesse presto della sua chiamata.


Maya e Masumi si erano appena cambiati, avevano riposto gli abiti da cerimonia nelle scatole e si stavano dirigendo verso la macchina...
Non appena Masumi aprì la portiera posteriore notò il display del cellulare...cinque chiamate senza risposta...
Che fosse ancora Shiori, l'istinto gli suggerì che non era così...ripose le scatole e prese il telefonino... le prime quattro telefonate erano di Shiori ma non l'ultima, l'ultima era della signorina Mizuki.
Perché lo aveva chiamato? Salì in macchina, Maya era già seduta nel posto del passeggero, gli occhi sognanti sulla fede nuziale, stentava ancora a credere a quello che era successo.

Shiori era indecisa se proseguire per la valle dei susini o inseguire i collaboratori di Masumi, l'incerto per il certo...
E pensare che stava per avvisare suo nonno dei suoi piani...basta non c'era più tempo... "Torniamo indietro!"
Aveva deciso, doveva sapere dove si trovava Masumi in quel momento, avrebbe costretto quei due ad informarla! In fondo era assurdo precipitarsi nella valle senza avere la certezza di trovarlo ancora là.
"Mi scusi?" chiese stupito l'autista
"Insomma, le ho detto di tornare indietro, abbiamo appena incrociato una macchina della Daito, la SEGUA! ORA!!!"


Masumi non accese subito il motore... "Devo chiamare la signorina Mizuki?"
"Hai scordato di dirle qualcosa?"
"No, è che...mi ha chiamato lei, e se mi ha chiamato DEVE essere importante, lo sa che oggi non ci sono per nessuno" le accarezzò il viso.
Lei sorrise senza parlare.
"Ci metto un attimo" compose il numero
"Signor Hayami finalmente, spero di non averla disturbata..."
"Certo che mi ha disturbato" rise lui "ma sono sicuro che c'è un buon motivo."
Mizuki non si era ancora abituata al nuovo Hayami
"Signorina Mizuki, c'è ancora?"
"Sì mi scusi...è che abbiamo appena incrociato quell'auto dei Takamiya e questa volta c'era anche la signorina Shiori...non so se verrà alla valle o seguirà noi... pensavo che fosse il caso di avvertirla."
"La ringrazio, lei è efficiente come sempre. Comunque se Shiori verrà alla valle, non ci troverà...abbiamo altri programmi." Disse sorridendo a Maya che lo guardava preoccupata, dopo aver capito l'oggetto della conversazione, "Se invece segue voi, beh, non ditele nulla, tanto domani terrò la conferenza stampa e anche lei scoprirà tutto... nel frattempo rimandatela a casa dal suo caro nonno!"


Mizuki era assolutamente sconcertata...come poteva essere così tranquillo...aveva forse scordato chi erano i Takamiya? Poi si disse che in fondo nessuno, nemmeno lei ed Hijiri, sapeva dove stesse portando Maya quindi per il momento erano al sicuro...

Hijiri stava parcheggiando l'auto nel parcheggio sotterraneo della Daito, erano appena scesi, quando un'altra auto si accostò a loro.
Shiori Takamiya aveva scelto lo "scontro diretto"
Nel totale silenzio, solo il rumore del finestrino elettrico che si abbassava...Shiori Senza preamboli aveva sibilato semplicemente "Esigo che mi diciate dove si trova il Signor Hayami in questo momento"

"Non è qui, se è questo che vuole sapere, non posso dirle altro" aveva detto Mizuki in tono secco
"Si ricorda con chi sta parlando? Io sono la fidanzata del..."
"Non mi risulta" la aveva interrotta Mizuki
"Ma come si permette? Mi dica subito dov'è Masumi! E' ancora nella valle dei susini? Io devo assolutamente parlargli!"
Shiori era fuori di sé
"Non ho la più pallida idea di dove si trovi il 'Signor Hayami' al momento"
Hijiri era esterrefatto dal tono che Mizuki stava rivolgendo alla Takamiya
Mizuki continuò "E francamente se anche lo sapessi non glielo direi."
Shiori era letteralmente volata fuori dalla macchina e aveva minacciosamente alzato un braccio verso la donna, Hijiri l'aveva bloccata prontamente "Non credo che questo comportamento si addica ad una donna del suo rango. Le consiglio di tornare a casa e di attendere pazientemente che il signor Hayami si metta in contatto con lei"
Le parole di Hijiri la avevano stranamente calmata, era vero aveva riflettuto, Shiori Takamiya non poteva abbassarsi a certi livelli. Doveva tornare a casa, parlare con suo nonno, riposarsi... L'indomani avrebbe parlato con Masumi, non poteva negarsi ancora. Dare in escandescenze con i suoi collaboratori non era la soluzione migliore.
Chiuse la portiera, Hijiri si rivolse all'autista "La riporti a casa, la signorina ha bisogno di riposo"
La macchina partì lasciandoli soli nel parcheggio.
"Grazie" disse Mizuki
"Forse aveva davvero scordato con chi stava parlando... ne ha del fegato signorina Mizuki."
La donna sorrise
"Avviseremo domani il signor Hayami di questo spiacevole inconveniente, non vorremo rovinargli la prima notte di nozze?"
"Ma certo che no!" rispose Mizuki
" Venga le offro un drink, una giornata così va festeggiata!"



Masumi aveva lo sguardo concentrato sulla strada.
Maya non riuscì a zittire la sua curiosità "Dove stiamo andando?"
"Signora Hayami" la canzonò lui, Maya non riusciva ancora a realizzare di essere la Signora Hayami, faticava ad identificarsi in quell'appellativo, ma la felicità era tale da stordirla e riuscì a malapena a seguire il filo logico di quello che le stava dicendo Masumi "mi delude profondamente, credevo che avesse già capito..." le strizzò l'occhio.
Solo allora Maya si preoccupò di scrutare con più attenzione il paesaggio fuori dal finestrino e finalmente lo vide...il mare...

"Siamo a ... Nagano?" Chiese incerta
"Sì mia cara siamo a Nagano." Sorrise lui "Allora non hai perso tutto il tuo spirito di osservazione! Mi stavo seriamente preoccupando!" Rise
"Beh, è colpa tua che mi distrai" disse lei accarezzandogli la mano che aveva sul cambio
Masumi arrossì lievemente, non si era ancora abituato a questi slanci di dolcezza di Maya...
Lei accorgendosi del suo rossore aveva riso sommessamente e Masumi aveva riso con lei del suo strano imbarazzo. Era vivo, era felice, era sereno, era con lei.
Le risa riempirono l'abitacolo dell'automobile mentre Nagano era sempre più vicino.  

Dove si volaWhere stories live. Discover now