CAPITOLO XXXI

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  "Allora sto aspettando!"
Ayumi era davanti a lei, con quella sua aria di sfida dipinta sul volto, gli occhi puntati nei suoi, mentre Maya non aveva altro pensiero se non quello di non indossare mai più una maschera di vetro, aveva rotto l'ultima due giorni prima, non l'avrebbe sostituita più, non le serviva, la vita era fatta d'altro.
Maya non sapeva cosa dire, alle sue labbra affiorò flebilmente l'ultima frase che Ayumi avrebbe voluto sentire "Scusate...io dovrei parlare con Kuronuma..."
"Scusate!?! Scusate?!? Tu sparisci per giorni scatenando l'inferno e lasciandoci in balia dei tuoi colpi di testa, e facendoci preoccupare a morte e tutto quello che hai da dire è "Scusate...io dovrei parlare con Kuronuma..."? Anche noi abbiamo diritto di..."
Ayumi era furente ma Kuronuma decise di intervenire, c'era decisamente qualcosa di anomalo in Maya, appoggiò semplicemnente una mano sulla spalla di Ayumi e tanto bastò a farla tacere e a meritare uno sguardo accusatore dalla giovane attrice
"Basta così Ayumi" disse prima che lei potesse parlare, poi rivolto a Maya "Vieni Kitajima sentiamo che cosa hai da dirmi" disse in tono duro "Credo che saprai di aver creato parecchi problemi a tutti noi" Così dicendo la condusse fuori, scansando con un braccio Sakurakoji che si era precipitato da lei non appena l'aveva intravista.
"Mpf, non ha tempo per noi la diva. Rassegnati." Ayumi aveva parlato in tono piccato, poi aveva girato sui tacchi ed era tornata nel punto esatto in cui stava recitando prima del coupe de teatre di Maya, lasciando solo Yu, senza degnarlo di uno sguardo.
Yu dal canto suo non aveva capito cosa stesse succedendo, era in camerino a prepararsi quando era stato attirato dalle urla di Ayumi...avrebbe voluto parlare con Maya, scusarsi...sapere cos'era successo, come aveva fatto Hayami a trovarla... Dio quante cose avrebbe voluto chiederle e invece non poteva fare altro che osservarla allontanarsi con Kuronuma, mentre il suo cuore era ancora in tempesta per lei...

Masumi era arrivato agli studi, davanti all'ingresso, con suo grande stupore, aveva scorto la macchina di suo padre...e si era stupito ancora di più della gioia che gli aveva regalato quella vista.

Appena scese dalla macchina vide lo sportello dell'altra auto aprirsi, suo padre era lì con lui in quel momento così importante...Maya gli aveva donato il suo cuore e gli aveva fatto trovare un padre... l'espressione che vide sul volto di Eisuke era nuova, ci leggeva sostegno e...non sbagliava... affetto, amore...
Lo vide incerto sulle gambe e gli andò incontro e gli disse quello che mai avrebbe pensato di dirgli "Grazie, ti voglio bene"
Il generale millepiedi a stento contenne la commozione e col poco autocontrollo che gli restava sentenziò "Andiamo, i giornalisti aspettano, non ti lascio solo in questo momento così importante"
Entrarono insieme nell'edificio, la sala per la conferenza era già affollata, la stampa si era lanciata come un avvoltoio sull'annuncio di quella conferenza, tutti erano in fermento, dopo l'annuncio della rottura del fidanzamento tra il giovane Hayami e l'ereditiera dei Takamya e l'appello per ritrovare la Kitajima non c'erano più stati comunicati dalla famiglia.
Erano in molti a chiedersi se la conferenza riguardasse la giovane attrice, la questione Takamya anche per la stampa era definitivamente chiusa.

Shiori non si era ancora ripresa dagli eventi del giorno precedente, non era possibile che lei avesse perso, e che suo nonno non stesse muovendo un dito per cambiare le cose. Scese nel salone per fare colazione...Suo nonno era già lì, lo sguardo indagatore su di lei, non aveva dimenticato come l'aveva trattata il giorno prima, come una delle tante trattative d'affari, non era disposta ad accettarlo.
Non lo degnò di uno sguardo e sedette in attesa della colazione
"Shiori, non fare la bambina" infierì "è finito il tempo dei capricci"
Non credeva alle sue orecchie, non gli importava che fosse a terra, pensava solo ai suoi maledetti affari, avrebbe calpestato chiunque per denaro...invece lei avrebbe calpestato chiunque per amore...per amore di Masumi!
La rabbia le si leggeva in volto "Shiori, ti avverto non fare sciocchezze, io non ti coprirò"
Sciocchezze, lei voleva solo riprendersi ciò che era suo di diritto, Maya era scappata non voleva saperne di Masumi e lei lo amava così tanto! Lei era destinata a diventare sua moglie! Come poteva suo nonno non capire una cosa così semplice. Si impose di non parlare, non servivano parole, ma fatti e se non aveva il sostegno della famiglia, beh per una volta avrebbe agito da sola!!!

Non sapeva che i suoi piani erano già inesorabilmente falliti, la voce di Masumi la richiamò improvvisamente alla realtà, interrompendo il flusso confuso delle sue idee sul come, dove, quando riconquistarlo...

Suo nonno aveva acceso il televisore proprio nel momento in cui iniziava la conferenza stampa indetta da Hayami, se non fosse stato per lo sguardo stranito dipinto sul volto del vecchio, Shiori avrebbe giurato che fosse solo una delle ennesime macchinazioni e sperò che fosse a suo favore, in fondo suo nonno era sempre stato dalla sua parte. Ma quello sguardo, no, l'uomo era sorpreso quanto lei, non ne sapeva nulla dunque.

Si concentrò sulle parole di Masumi, finchè una frase la fece letteralmente schizzare in piedi "La legittima interprete della Dea Scarlatta è di nuovo in città! L'ho trovata e riportata a Tokyo!" l'espressione di Masumi così raggiante, dunque non si era arreso, possibile che l'amasse nonostante lei non provasse che disprezzo per lui?
"Dunque Maya Kitajima è tornata?" aveva azzardato un giornalista
"No..." un lieve sorriso sulle sue labbra
Silenzio nella sala
Masumi aveva parlato sotto lo sguardo compiaciuto del padre, certo che suo figlio era maestro nei COLPI DI SCENA, Eisuke pregustava già il coupe de teatre, ecco, riconosceva quello sguardo, era il momento...
Masumi continuò "Non è tornata Maya Kitajima, è tornata Maya Hayami, mia moglie"
Un coro di stupore invase la sala.
Shiori ricadde rovinosamente sulla sedia, senza forze, se non l'avesse sostenuta la cameriera sarebbe crollata a terra.
Quelle parole Maya Hayami... mia moglie... non poteva essere vero, eppure avevano segnato impietosamente la sua fine, non trovò consolazione negli occhi di suo nonno, che già stava chiamando qualcuno dei suoi soci per studiare come approfittare della situazione.
Shiori Takamiya era definitivamente sconfitta, non avrebbe più potuto vivere a Tokyo, l'umiliazione era tale che avrebbe voluto scomparire dal Giappone e forse l'avrebbe fatto.
Sconfitta da una scialba ragazzetta, non avrebbe potuto sopportare gli sguardi pietosi della gente, o peggio i sorrisetti malcelati, suo nonno non l'aveva aiutata a vivere il suo amore, l'avrebbe aiutata ad allontanarsene per sempre, almeno questo glielo doveva...eppure non si era nemmeno accorto del suo malore, quando riuscì ad aprire gli occhi nel salone c'era solo la servitù insieme a lei. Di suo nonno nessuna traccia...
Si accorse che la conferenza non era finita, qualcuno aveva chiesto a Masumi se Maya era il motivo della rottura con Shiori "Certo! Non potevo sposare una donna che non amavo." La spiazzante semplicità con cui aveva risposto Masumi erano l'ennesimo colpo di quei giorni. Un grido spezzò il silenzio gelido che aleggiava nella stanza. Spense la tv e scagliò il telecomando lontano, riducendolo in mille pezzi. Sapeva che le lacrime non sarebbero servite ma non le restava altro. Sperò stupidamente che quel pianto liberatorio lavasse via il suo dolore. Illusa, non c'era più spazio nemmeno per il desiderio di rivalsa...solo la voglia di scappare lontano.

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