CAPITOLO XXIV

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Sì ormai erano arrivati nella valle dei susini...Un'emozione indescrivibile la invase, sentì le lacrime riempirle gli occhi, tornare lì con lui, dopo essersi confessati di amarsi... le sembrava un sogno.
Senza accorgersene aveva cominciato a piangere "Che stupida..." pensò tra sé e sé ma non riusciva a smettere. Un singhiozzo era sfuggito al suo controllo.

"Maya, che cos'hai piccola?" Masumi si era accorto che piangeva, si era slacciato la cintura e si era avvicinato a lei, accarezzandole il viso e asciugandole le lacrime che copiose scendevano a rigarle le gote

Piccola, come era dolce il suo tono di voce, Maya non avrebbe più provato stizza se lui l'avesse chiamata ragazzina, non se l'avesse fatto con quella voce, quella voce che le aveva negato per quella che le sembrava un'eternità, ora non avrebbe potuto più farne a meno.
Da ogni sua parola traboccava il suo amore per lei, solo ora lei lo capiva.

"Maya, perché piangi? Mi fai preoccupare..." chiese lui non ottenendo risposta
"Masumi, piango perché sono felice, e la mia gioia è così grande che non so se piangere, ridere, gridare...gridare al mondo quanto ti amo"
Masumi estasiato la strinse a se in un abbraccio protettivo "Non sai quanto mi rendi felice, mia piccola dolce ragazzina..." si interruppe...si era ripromesso di non chiamarla più così "Scusa..."
Lei si staccò dall'abbraccio per tuffarsi in quegli occhi azzurri che aveva creduto mari proibiti per lei "Perché mi chiedi scusa?" chiese con sguardo dubbioso
Masumi era stupito "Mi è sfuggito... io non ti chiamerò più così, solo Maya"
"Sciocco" disse lei "Se mi parli con questa voce puoi chiamarmi come vuoi, mio terribile presidente!" Lo baciò prima che lui potesse risponderle. Le sue labbra si posarono su quelle di Masumi stuzzicandole, ormai conosceva il suo sapore, ma non ne era mai sazia, voleva sentire il suo amore con ogni fibra del suo essere.
Masumi era totalmente in preda ad un turbine di emozioni, non si era ancora abituato alla dolcezza ed alla passione di Maya, una dolcezza ed una passione che lei stava regalando a lui.
Senza fiato dopo un bacio interminabile si guardarono negli occhi con il respiro ancora affannato...
Maya colse nello sguardo di Masumi una luce nuova, ecco cos'era cambiato nei suoi occhi, niente più freddezza, solo amore...per lei!
Fu Masumi a rompere il silenzio "Puoi aspettarmi un attimo qui?"
Lei lo guardò stranita, cosa aveva in mente?
"Tranquilla non ti lascerò sola per molto, ma devi promettermi di non seguirmi" le disse strizzandole l'occhio, poi vedendo l'espressione incuriosita di Maya continuò "Mhm non mi fido di quel tuo faccino" si sfilò la cravatta e la usò per bendarla "Masumi dai, ti prometto che starò qui buona buona ad aspettarti..."
"Così non cadrai in tentazione, su scendi, visto che non puoi vedere non ha senso che resti in macchina" la prese per mano e la fece scendere.
"Ora cerca di non muoverti e soprattutto non sbirciare" e così dicendo scomparve dietro la macchina, aprì il bagagliaio e non visto ne estrasse tutto l'occorrente per un romantico pic-nic.
Poco lontano dall'auto stese il telo cerato a terra e vi depositò il sakè ed i due Bento
Maya non riusciva a capire cosa stesse architettando Masumi ma era eccitata come un bambino la mattina di Natale.
"Masumi? Dai Masumi sii buono..."
"Con te non posso che esserlo, mi fai sentire in pace con il mondo" Si sentì sollevare da dietro, era tra le sue braccia come quel giorno di tanti anni prima... come quel giorno in cui erano andati in gita in barca... Sospirò, "Che c'è? Vuoi scendere..."
"No, è che mi chiedo come ho fatto a metterci così tanto per accorgermi che eri tu il mio ammiratore..." si strinse a lui
"Io dentro di me lo sapevo, ogni volta che mi guardavi, ogni volta che mi toccavi, io sapevo che non ti odiavo..." Masumi si irrigidì leggermente, quanto tempo avevano perso facendo finta di non capire quello che stava succedendo, scappando dalla felicità "Solo tu mi fai sentire così speciale, nel bene e nel male... ti ho ferito tante volte" gli accarezzò il viso.
"Lo meritavo" disse lui
"No... hai sempre cercato di fare il mio bene ed io, io..."
"Io mi sono nascosto da te... ma ora non ha più importanza... ora che ho trovato il coraggio di amarti"
Maya alzò il braccio per liberarsi gli occhi "Eh no ragazzina, non puoi ancora sbirciare" La fece sedere sul telo delicatamente "Resisti ancora qualche minuto"
Lo sentì allontanarsi, la tentazione di togliersi la benda era tanta ma non voleva deluderlo, lo sentì parlare in lontananza, con chi? Non riuscì a capirlo.
C'era qualcuno lì con loro, no non era possibile, l'avrebbe notato... La curiosità stava crescendo in lei, sì era curiosità, non ansia, lei si fidava di lui, ora più che mai, ma se non fosse tornato presto... beh era sicura che non avrebbe resistito molto con quella benda sugli occhi...
Si beò per un istante che le sembrò eterno del contatto di quella sottile e delicata striscia di stoffa che era stata al collo del suo amore fino a qualche minuto prima, scostò i capelli dalle spalle e prese tra le mani le due estremità della cravatta che scendevano dalla sua nuca, ascoltando attenta il fruscio del tessuto fra le mani.
Fu così che la vide Masumi mentre si avvicinava a lei, con un sorriso beato sulle labbra, un sorriso che la illuminava tutta...
"Perché ti sei fermato" chiese lei che l'aveva sentito avvicinarsi
"Ti guardavo"
"Oh..." disse lei imbarazzata "anch'io vorrei guardarti...Masumi"
Si emozionava ancora quando lo chiamava per nome, ogni volta un vuoto nello stomaco, dentro di sé sperava di non abituarsi mai... stava provando le prime emozioni vere della sua vita.
Si avvicinò a lei senza una parola, e, inginocchiandosi al suo fianco schiuse le labbra sulle sue, disegnandone il contorno con la lingua, la sentì fremere, schiudere le labbra a sua volta per accogliere il bacio... giocare con lui.
Poi sentì le sue mani sul viso... non avrebbe voluto essere in nessun altro luogo in quel momento.
Mentre si baciavano Masumi le tolse la sua cravatta dagli occhi e la lasciò scivolare sul telo "Amore mio..." le sussurrò all'orecchio.
Restarono così abbracciati, ad occhi chiusi, persi nell'oceano dei loro sentimenti.
Maya li riaprì per prima, si guardò intorno, gli occhi si stavano lentamente riabituando alla luce.
"Masumi... hai organizzato un pic nic?" disse gioiosa "Amore, come sei dolce" gli schioccò un bacio sulla guancia, gli occhi di lei ridevano, era felice.
Masumi le sfiorò con l'indice la guancia, poi disse serio "Non avrei mai osato sperare di riuscire a regalarti uno sguardo come quello che ti sto vedendo ora..."
"Ti amo..." le disse lei semplicemente "Anch'io" rispose lui "Sempre..."
Poi Masumi le porse uno dei Bento, "Su mangiamo!" disse lui ridendo
"Hai fretta?" chiese lei un po' delusa "devi tornare alla Daito? Prima ho sentito che parlavi con qualcuno..."
"Ma sei proprio incorreggibile! Meno male che mi avevi promesso di non spiare! AhAhAhAhAh!" Scoppiò in una fragorosa risata
"Ma io non l'ho fatto apposta, solo che... uffa ti ho sentito e basta! Anche se non ho capito una parola... ora sei contento?" Mise il broncio come i bambini
"Dai stavo scherzando, tieni il tuo Bento e mangia...e non preoccuparti, niente Daito per oggi!" Aprì il cestino di Maya e lo fece scorrere sul telo fin davanti a lei.
"Avrei voluto preparartelo io..." si fermò "non sono molto brava in cucina..."
"Guarda che nemmeno io mi sono messo dietro i fornelli AhAhAhAh, lo ha preparato la cuoca, su assaggia" e così dicendo la imboccò, lei fece lo stesso con lui...
Poi Masumi prese il tokkuri, i due guinomi e cominciò a versare il sakè per sé, poi rivolto a Maya "Ne Vuoi un po' anche tu? Oggi è un giorno speciale..."
"Masumi Hayami stai cercando di portarmi sulla cattiva strada" disse con finto tono accusatore
"Precisamente" le rispose porgendole il sakè "Non guardarmi con quella faccia, non ti farò ubriacare AhAhAh voglio solo fare un brindisi ALL'AMORE"
Maya sorrise, un brindisi all'amore...
"Kanpai!" dissero insieme alzando al cielo i loro guinomi.
Masumi aveva bevuto tutto d'un fiato e si stava godendo la strana espressione di Maya che, ovviamente non era abituata a bere alcolici, un sorriso gli sorse alle labbra.
"Masumi non ridere di me..."
"Scusa ma avevi un'espressione così buffa che non ho resistito!"
"Facciamo due passi?" chiese lei ansiosa di tornare con Masumi sulla riva di quel fiume che non avevano avuto il coraggio di attraversare.
"Va bene" disse lui non sospettando che i pensieri di Maya si sposavano perfettamente con i suoi, il fiume era anche la sua meta... "Prima riporto tutto in macchina"
"Ti aiuto" propose lei
"Non sia mai! Oggi sei mia ospite."
Masumi raccolse i resti del loro romantico pasto, scrutò rapidamente l'orologio e si avviò a passo veloce verso la macchina, posò il tutto, prese la giacca e ritornò da Maya.
Lei, che contrariamente a lui, si era già abituata al nuovo Masumi, si aspettava che lui le chiedesse come preferiva trascorrere il pomeriggio, ma lui non lo fece "Vieni ti porto in un posto" la prese per mano e lei schiava del calore di lui, lo seguì ancora una volta, incantata dalla sua voce.
Poi capì, le loro anime li richiamavano al luogo in cui per la prima volta si erano sfiorate.
Erano di nuovo sulla riva di quel fiume, ed erano insieme.  

Dove si volaWhere stories live. Discover now