CAPITOLO XLIII

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  E mentre l'intera platea esplodeva in un boato di applausi reclamandola sul palco, Masumi trovò la forza di raccogliere le rose scarlatte che aveva depositato ai suoi piedi quando gliele avevano consegnate all'inizio dell'ultimo atto...
Mizuki e Hijiri scrutavano la sua espressione, sperando che non si fosse arreso ai suoi timori, sperando che non lasciasse che quell'amore conquistato dopo mille peripezie, gli scivolasse tra le dita...

No, non lo avrebbe fatto, Masumi si alzò e con passo deciso si avviò verso i camerini... il cuore a mille... poi all'ultimo momento decise che era finito il tempo per nascondersi, l'aveva lanciata nel mondo dell'arcoblaeno...era su quel palco per colpa sua (o per merito...si sorprese a pensare) era il momento di consacrare la loro unione davanti a tutti, sì sarebbe salito su quel palco, non gli importava nemmeno più della reazione di Maya, se non aveva capito le sue ragioni allora era davvero finita...
Lui però, il primo fan, l'ammiratore quella sera avrebbe definitivamente tolto la maschera, quei fiori non li avrebbe consegnati nel suo camerino, li avrebbe deposti tra le sue mani davanti a tutti... non era sicuro di quello che stava per fare però...il palco era sempre più vicino, inesorabilmente... Ormai aveva preso la sua decisione, non c'era più tempo per i ripensamenti.
Gli occhi di tutti erano su di lui, su quel mazzo di rose...quel colore noto a tutti che aveva accompagnato la carriera di Maya fin dagli inizi...
Ma lui non sentiva i commenti, non si accorgeva delle occhiatine complici della platea, né del vociare degli addetti stampa che già sentivano odore di scoop.
Anche lo sguardo di Maya si posò su di lui, non senza un moto di stupore...
Stava andando da lei, non c'era più traccia nei suoi occhi del terribile presidente della Daito che aveva dovuto affrontare prima di andare in scena, nel suo sguardo solo amore, ed un malcelato senso di colpa... se non fosse stata certa che in pubblico Masumi mai si sarebbe lasciato sopraffare dalle emozioni avrebbe giurato che avesse pianto...
Maya ora capiva ... capiva il gesto di Masumi.
Aavrebbe potuto pensare egoisticamente a sé stesso, senza preoccuparsi della sua passione per il teatro, in fondo aveva ottenuto quel che voleva NON SOLO I DIRITTI DELLA DEA SCARLATTA, ma anche L'AMORE DELLA SUA ANIMA GEMELLA...e invece... invece aveva rischiato sapendo di rischiare, perché voleva dimostrarle che il teatro non li avrebbe separati, tutt'altro.
Quanto gli era costato vederla interpretare una donna innamorata? Quanto aveva sofferto, sapeva che quando era sul palco il pubblico in lei non scorgeva più nulla di Maya perché lei diventava in tutto e per tutto il suo personaggio e quella sera era stata Margherita la donna che per Armando aveva sacrificato tutto...anche la sua vita... Lo guardò ancora e sentì il suo dolore, la sua sofferenza, la sua paura? Era paura quella nel suo sguardo...
Certo temeva una scenata, ma non ci sarebbe stata...si era trattenuta dall'inveire contro di lui facilmente, ora doveva trattenersi dal gettarsi tra le sue braccia...non si addiceva alla situazione, lo avrebbe ringraziato a casa e sì, si sarebbe scusata con lui, per la sua avventatezza, per la sua sconsideratezza, per non essersi fidata di lui...
Lo amava ancora di più se fosse stato possibile...

Eccolo era davanti a lei, non una parola dalle sue labbra, solo uno sguardo tremendamente colpevole dietro quel mazzo di rose.
Masumi sapeva che non era quello il momento delle spiegazioni... ebbe paura che lei rifiutasse i suoi fiori...una paura feroce, ma lei li accettò.
Maya prese le rose e sorrise, gli offrì un sorriso etereo, tanto luminoso che lo colse alla sprovvista...ma non le rivolse la parola...lo guardava solamente...avvolta da un'aura quasi magica che attribuì al ruolo, certo Margherita era ancora in lei...
Non lo sfiorò neppure il pensiero che aveva vinto non solo la battaglia, ma anche la guerra, che sua moglie traboccava d'amore per lui, per questo quell'espressione angelica era rimasta sul suo viso, dal momento in cui mentre recitava aveva lentamente preso coscienza dei sacrifici a cui spinge l'amore, sacrifici estremi...
Solo Masumi non si era accorto che quell'espressione era mutata e divenuta se possibile ancor più reale dal momento in cui lui aveva preso il posto di Armando a fianco di Maya su quel palco: quello era il volto dell'amore di Maya per lui...

Masumi le baciò la mano con fare galante, continuando a chiedersi se addirittura lo sguardo di lei fosse di semplice circostanza, memore di tutte le volte che proprio lui le le aveva rimproverato i suoi modi poco consoni all'ambiente del teatro, a volte era necessario nascondere i propri sentimenti. Ebbe paura che lei avesse imparato quella lezione.
Con questi pensieri scese dal palco, spiegando a chi ne chiedeva la ragione, che quello era il momento di Maya e non il suo. Confidava in cuor suo di parlarle non appena fosse calato il sipario, la avrebbe aspettata in camerino.

Ma lo sguardo di Maya non era di circostanza, non vedeva l'ora di parlargli, di chiedergli scusa...di ringraziarlo...

Il pubblico era in visibilio, Chigusa mentre lasciava il teatro ripeteva "E' tornata! La ragazza dalle 1000 maschere è tornata!"
Rivolse uno sguardo di intesa a Masumi, che sostava ancora sotto il palco, poi fece un cenno di saluto a Utako che era scesa in platea per fare i complimenti a Maya.
Maya si accorse che la sua maestra stava lasciando il teatro e la chiamò a gran voce dal palco "Sensei!!!" sapeva di correre un rischio a chiamarla ancora così dopo il loro diverbio ma non se ne curò.
"Brava ragazza dalle mille maschere! Sei tornata!" rispose Chigusa mentre usciva
"Brava!" si unì al grido Utako che si stava avvicinando al palco... solo allora tutti si accorsero della sua presenza
"Brava!" gridò il pubblico applaudendo come impazzito

"Ho di nuovo la mia rivale, ho di nuovo la mia rivale" pensava Ayumi, non le importava nemmeno che sua madre fosse addirittura scesa in platea per complimentarsi con Maya, le importava solo che Maya fosse tornata.
Peter notò quella luce che lo sguardo di Ayumi aveva perso dopo la scomparsa di Maya...per non parlare del momento in cui lei aveva annunciato la sua volontà di lasciare le scene...
"Ora forse troverà un po' di spazio anche per me, ha ritrovato il suo equilibrio...
Ha recuperato la vista e ora ha di nuovo qualcuno da sfidare..." pensò avvicinandosi un po' di più a lei
"Sei felice?" azzardò
Lei lo fulminò con lo sguardo "Cosa ti sei messo in testa!" lo investì notando che si era fatto più vicino, troppo vicino, stava invadendo il suo spazio
Peter dal canto suo decise di non cogliere la provocazione e accennò al palco... "Intendevo se sei felice che Maya sia tornata a recitare" disse calmo
"Ah intendevi questo." Rispose calmandosi a sua volta
"Non avrei potuto intendere altro..." affermo con tono deluso
Per la prima volta Ayumi non si impose di sostenere il suo sguardo, e per la prima volta si sentì in colpa verso di lui...
Peter c'era sempre stato per lei nell'ultimo periodo nonostante lei non lo avesse certo trattato con i guanti.
"Scusami. Sono stata brusca" gli disse mentre lo prendeva sottobraccio avviandosi all'uscita "Andiamo?"
Peter era a dir poco spiazzato dalla sua reazione, ma non si fece troppe domande, assecondò Ayumi ed uscirono dal teatro. Evidentemente non aveva intenzione di parlare a Maya quella sera... "Buon per me..." pensò "un altro passo verso la cima..." d'un tratto la scalata non gli sembrò più così dura.

Poco distante un'altra 'coppia' si apprestava a lasciare il teatro...
Yu non poteva che riconoscere la bravura di Maya...accettando la sua scelta...accettando di non fare più parte del suo mondo, se non come partner sulla scena. Da quel momento in poi sarebbe stata solo una collega da eguagliare e superare, era presto per riconsiderare l'amicizia, non era pronto, non ancora, forse con il tempo...

Mai sapeva tutto, del suo amore non corrisposto, del suo dolore quando si era trovato davanti all'evidenza dei fatti...lo avrebbe aspettato, sapeva che non la avrebbe usata come un ripiego...adesso aveva tempo solo per il teatro, il teatro sarebbe stato la sua cura...forse con il tempo la avrebbe guardata con occhi diversi...
Con il tempo...

"Vuoi aspettare che scenda dal palco?" aveva chiesto timidamente Mai
"No, non me la sento di parlarle...non saprei cosa dire alla signora Hayami..." una nota di amarezza nella voce che non sfuggì a Mai
"Ma sapresti cosa dire a Maya." Concluse la ragazza
"Ti sbagli e comunque non avrei da dirle niente di più di quello che gli ha già detto il pubblico, solo Brava e Bentornata"
"Ma sarebbe importante che glielo dicessi tu...anche per lei" aggiunse tristemente "Sei il suo migliore amico quasi un fratello"
Yu trattenne il respiro "Non sono pronto a questo..." poi tagliò corto "Andiamo, Peter e Ayumi ci staranno aspettando" Le porse il braccio ed uscirono dal teatro
"Anche io ti aspetterò per tutto il tempo che sarà necessario" pensava Mai mentre le porte a vetri del teatro si richiudevano alle loro spalle.

Il sipario si era finalmente chiuso, il corridoio che portava ai camerini era invaso dai giornalisti, Masumi dovete sgomitare non poco per arrivare soltanto nei pressi del camerino di Maya, lei non era ancora arrivata...

Poi d'un tratto la folla di fotografi e giornalisti si aprì ed apparve lei, sorridente e serena, piena di una gioia non terrena, ancora l'espressione di prima, possibile che sapesse fingere così bene anche giù dal palco? Masumi maledisse il giorno in cui le aveva chiesto di controllarsi in pubblico, ora lui aveva bisogno di un segnale... non capì che quello era il segnale, l'unico che lei avrebbe potuto mandarle.

Anche i fotografi avevano notato quell'espressione... "Signora Hayami, da questa parte, una foto!"
Le voci si sovrapponevano, era una gara a catturare la magia del momento, una sfida all'ultimo scatto.

Maya ripensava ancora alle parole lette sul biglietto. Mentre il sipario si chiudeva l'aveva cercato febbrilmente tra le rose, sapeva che doveva esserci e c'era
"Perdonami, non avrei sopportato di vedere la luce dell'arcobaleno sparire dai tuoi occhi, solo tu mi fai volare...
Per sempre tuo M."
Il suo Masumi, ancora una volta le aveva dato tutto senza pretendere niente, solo la sua fiducia e lei non gliela aveva concessa, non subito per lo meno... il suo sguardo era diventato triste ma solo per un momento, aveva chiesto una penna prima di scendere in camerino e sul retro del biglietto aveva scritto poche parole per lui, sapeva che sarebbero state sufficienti come sapeva che l'avrebbe trovato ad attenderla giù dal palco.

Sfilò una rosa dal mazzo e la mise tra i capelli ancora acconciati, no lei non era la Signora delle camelie, ma la Signora delle Rose.
Eccolo, la stava aspettando, ma troppi fotografi, troppi giornalisti, non voleva rilasciare interviste a nessuno, quella serata doveva essere solo per loro.
Doveva pensare in fretta, lei non era così abile da divincolarsi dalla stampa, ma lui sì, spero solo che capisse il suo intento.

Avanzò verso di lui sorridente, tra le mani il mazzo di rose che le aveva dato poco prima, si avvicinò a lui e gliele porse "Vado a cambiarmi. Puoi occuparti tu della stampa? Grazie"
Gli aveva ridato le rose, cosa voleva dire, il panico lo invase, si stava materializzando il peggiore dei suoi incubi... si sentiva SOLO... per un attimo i suoi sensi si annebbiarono... era finita?
Non sentì Maya sussurargli mentre passava "Leggi il biglietto."

Dove si volaWhere stories live. Discover now