CAPITOLO XLII

279 5 0
                                    

  Sul palco la storia aveva ormai preso corsi i dialoghi continuavano, incalzanti, Maya diventava sempre più VERA trascinando con sè tutto il pubblico in sala.

MARGHERITA
Lo sapete come mi chiamo?
VARVILLE
Margherita Gautier.
MARGHERITA
Ma come mi chiamano?
VARVILLE
La Signora della Camelie.
MARGHERITA
Perché?
VARVILLE
Perché è il solo fiore che portate.
MARGHERITA
Questo vuol dire che non mi piacciono che le camelie, e che è inutile mandarmi altri fiori. Se credete che farò un'eccezione per voi, v'ingannate. I profumi mi rovinano.

Armando non era ancora entrato in scena, nonostante tutto Masumi era pronto a tuffarsi in quella storia d'amore travagliato, le bastava guardare la sua Maya per sentire tutte le sue emozioni...finora aveva ascoltato il tono sprezzante di una donna sicura circondata da ammiratori petulanti...nonostante fossero anni che la vedeva recitare faticava ancora a capacitarsi del mondo in cui riusciva ad immedesimarsi nei personaggi.

Eccoli, Margherita e Armando, finalmente soli...il pubblico, stampa compresa totalmente rapita da loro, da lei...
Masumi era combattuto, sentimenti contrastanti dentro di lui, la gioia di aver visto rinascere Maya sul palco, la gelosia nel vederla così appassionata verso qualcuno che non era lui... Era davvero pronto a questo.
Eppure era sua, glielo aveva detto, era pronta a rinunciare a tutto per lui, anche al teatro che era stata tutta la sua vita... ma dopo, sarebbe stato ancora così...troppo gli aveva già perdonato, sarebbe riuscita, la sua ragazzina, a perdonargli anche quest'ultima sfida?

ARMANDO
Gli altri non vi amano come vi amo io.
MARGHERITA
Oh, è vero; non mi ricordavo più del vostro grande amore.
ARMANDO
Vi fa ridere?
MARGHERITA
Dio me ne guardi! Da tanto tempo mi sento dire di queste cose!... non ne rido più.

Parole di una donna che non ha mai amato...


Le parole di Armando per Margherita gli ferirono i sensi, riportando il suo sguardo su di loro, costringendolo a trattenere il respiro, quasi sperando che quell'amore restasse non riamato per tutta l'opera...illuso, conosceva anche lui "La signora delle Camelie" e sapeva perfettamente che Maya avrebbe interpretato Margherita con la sua innata e travolgente passione...Fu sul punto di uscire dalla sala.
Mizuki intuì le sue intenzioni, Masumi sentì una mano sul suo braccio a trattenerlo
"Non può farle questo, è stato lei a metterla in questa situazione." Disse con voce ferma "Se la ama davvero deve restare fino alla fine"
Masumi ebbe un sussulto, aveva detto le stesse parole a Yu alla prima di Cime Tempestose...
Non rispose a Mizuki, si limitò ad accomodarsi meglio su quella poltrona che sembrava quasi scottare, strinse le mani sui braccioli e si impose di seguire tutte le scene senza esitare...in fondo era stato lui a volerlo...d'un tratto pensò che forse Maya aveva riflettuto anche su questo prima di decidere di lasciare il teatro...
Sì ne era certo, aveva pensato anche a lui, a come si sarebbe sentito vedendola sospirare per un altro...la speranza si fece strada in lui, se lo amava fino a questo punto forse non era finita...

Sentì di nuovo la sua voce, doveva guardarla, sentirla recitare, glielo doveva, non si sarebbe più lasciato distrarre dal fiume di pensieri che gli invadeva la mente con insistenza...

MARGHERITA
[...]per eterno che sia il vostro amore, e per breve che debba essere la mia vita, vivrò sempre più del vostro amore.
ARMANDO
Margherita!...
MARGHERITA
Per il momento, lo so, siete commosso, la vostra voce è sincera, siete convinto di quel che dite. Questo merita un premio... tenete questo fiore.
ARMANDO
Che debbo fare?
MARGHERITA
Me la riporterete.
ARMANDO
Quando?
MARGHERITA
Quando sarà appassita.
ARMANDO
E quanto tempo ci metterà ad appassire?
MARGHERITA
Mio Dio; come tutti i fiori: una serata, o una mattinata.
ARMANDO
Oh, Margherita! Come sono felice!
MARGHERITA
E allora ditemi di nuovo che mi amate.
ARMANDO
Sì, vi amo!
MARGHERITA
Ora andatevene.
ARMANDO
Vado, Margherita.

Parole di una donna che desidera essere amata...
Ecco lei si stava innamorando di Armando, tutto in lei parlava d'amore, la voce, i gesti, gli occhi, quegli occhi che solo poche ore prima erano stati solo per lui. Sentì il sudore scendergli dalla fronte, lei era così vera, dannazione troppo vera!

MARGHERITA
Quando il mio piano sarà pronto, allora potrò dirtelo. Ti dico soltanto che riguarda te.
ARMANDO
Riguarda me?
MARGHERITA
Si, te, che amo troppo.
[...]
MARGHERITA
Saresti contento di passare l'estate in campagna, solo con me?
ARMANDO
C'è da domandarlo.
MARGHERITA
Ebbene, se il mio sistema riesce, e certo che riesce, tra quindici giorni sarò libera, non avrò più debiti, e andremo insieme a passare l'estate in campagna
[...]
MARGHERITA
Allora, amico mio, lasciati amare e non lamentarti.
ARMANDO
Perdonami, te ne prego, perdonami.
MARGHERITA
Andando avanti di questo passo, passerò la vita a perdonarti.

Parole di una donna che scopre l'amore...

MARGHERITA
Chi m'avesse detto, otto giorni sono, che quest'uomo, di cui non immaginavo l'esistenza doveva impadronirsi a questo modo e così rapidamente del mio cuore e del mio pensiero! Mi ama davvero? Oh, non so neppure se lo amo davvero io, io che non avevo mai amato! Ma perché rinunciare a una gioia? Perché non lasciarsi andare ai capricci del cuore? Che cosa sono io? Una creatura del caso! Lasciamo dunque che il caso faccia di me quel che gli pare. – Mi sembra di essere felice come non sono mai stata. Forse è di cattivo augurio. Noi donne prevediamo sempre che saremo amate, non sospettiamo mai che ameremo; così, ai primi sintomi di questa malattia imprevista ci troviamo disorientate.

Parole di una donna che teme l'amore...lo teme... come si teme ciò che non si conosce...

MARGHERITA
(malinconicamente) E' vero. Avevo pensato: "un po' di riposo mi farà bene. A lui sta a cuore la mia salute. Se ci fosse il modo di passare in calma l'estate con lui, in campagna, in fondo a qualche bosco, sarebbe un po' di felicità presa ai cattivi giorni avvenire". Dopo tre o quattro mesi saremmo tornati a Parigi, ci saremmo fabbricati un'amicizia. Era molto, perché l'amore che si può sentire per me, per violento che sia, non sempre ha in sé di che farne più tardi un po' d'amicizia. Tu non hai voluto. Il tuo cuore è un gran signore, non accetta niente! Non parliamone più. Vieni a trovarmi da quattro giorni, sei rimasto qualche volta a cena; mandami un regalo con un biglietto di visita, e saremo pari.
ARMANDO
Margherita, sei pazza! Ti amo! Questo non si chiama trovarti bella e star bene tre o quattro mesi con te. Tu sei tutta la mia speranza, tutto il mio pensiero, tutta la mia vita. Ti amo, ti amo: che cosa posso dirti di più?
MARGHERITA
Allora hai ragione: è meglio rinunciare fin d'ora a vederci più.
[...]
MARGHERITA
Non ingannarmi, Armando; pensa che una commozione troppo forte può uccidermi. Ricordati chi sono, che cosa sono.
ARMANDO
Sei un angelo, e ti amo!

Parole di una donna che ama con tale passione da essere disposta a tutto

Parole che preludono ad una tragica fine...
Il destino contro questo giovane amore, la famiglia di lui...la società... e lei lo amò a tal punto da lasciarlo per il suo bene...anche Maya l'aveva lasciato pensando di fare il suo bene, pensò Masumi, contravvenendo ai buoni propositi di non pensare che alla rappresentazione.
Anche lei lo aveva abbandonato e lui era quasi impazzito, ma l'aveva cercata, non era scappato come Armando, ma come lui le aveva gridato in faccia la sua rabbia quando l'aveva rivista...Quante ne avevano passate...avrebbero superato anche questa?

[...]
ARMANDO
Che cosa v'importa che io viva o muoia? Quando m'avete scritto "Armando, dimenticatemi, sono amante d'un altro", ci avete pensato, allora, alla mia vita? Se non sono morto dopo quella lettera, è perché dovevo vendicarmi. Ah, credevate che la cosa finisse così? Che io mi lasciassi frantumare il cuore, senza prendermela né con voi né con il vostro complice? No, no. Per questo sono tornato a Parigi. Tra me e il Barone di Varville c'è una partita di sangue. Se anche doveste morirne voi pure, lo ucciderò: ve lo giuro.
MARGHERITA
Varville non ci ha nessuna colpa.
ARMANDO
Voi lo amate! Questo basta perché io lo odii.
[...]
MARGHERITA
(esaurita) Darei la mia vita per un'ora sola della felicità che mi offri. Ma questa felicità è impossibile.
ARMANDO
Ancora!
MARGHERITA
Un abisso ci separa. Saremmo troppo infelici. Non possiamo più amarci. Parti. Dimenticami. E' necessario: l'ho giurato.
[...]
ARMANDO
A Varville?
MARGHERITA
Sì.
ARMANDO
(afferrandole il braccio) A Varville; lo ami? Dì che lo ami, e me ne vado.
MARGHERITA
Ebbene, sì; amo Varville.
ARMANDO
Venite tutti!
MARGHERITA
Che cosa fai?
ARMANDO
Vedete quella donna?
Sì, Margherita, Margherita Gautier. Sapete che cosa ha fatto un giorno? Ha venduto tutto quello che possedeva per vivere con me, tanto mi amava. Bello: non è vero? E sapete che cosa ho fatto io? Sono stato un miserabile. Ho accettato il sacrifizio senza ricambiarlo. Ma sono a tempo ancora: mi pento, sono tornato per riparare. Siete tutti testimoni che non debbo più niente a quella donna. (le getta una manciata di biglietti di banca)
MARGHERITA
(getta un grido e cade rovescia) Ah!...

Una fine sempre più vicina...le menzogne non daranno scampo, anche se dette per una buona causa... Masumi allentò ancora il nodo della cravatta e slacciò il primo bottone della camicia...si stava avvicinado l'epilogo...ed in cuor suo sperò che quella parola si accostasse solo alla piece e non al suo matrimonio...

MARGHERITA
Armando! Hai visto Armando?... Armando viene qua?... (Nannina fa segno di sì e corre all'uscio) Armando!... (Armando compare, lei si getta al collo) No!... sei tu?... Non è possibile che Dio sia così buono verso di me!
[...]
MARGHERITA
Parlami, parlami. Sento la mia anima tornare insieme con ognuna delle tue parole. La mia salute rinasce per la tua presenza. Lo dicevo questa mattina, che una solo cosa poteva salvarmi. Non lo speravo più. Invece, eccoti qui... Non perdiamo tempo: la vita mi passa davanti, voglio afferrarla al volo... [...]... Ma dimmi, dimmi ancora che mi vuoi bene!...
ARMANDO
Sì, ti voglio bene, Margherita: tutta la mia vita è per te.
[...]
MARGHERITA
Non soffro più. Mi pare che rientri la vita... sento un benessere, che non avevo mai provato... Ma vivrò ancora! Come mi sento bene!
GASTONE
Dorme...
ARMANDO
Margherita!... Margherita!... Margherita!..............
Ma è morta!............Dio!.... Dio!.... Che sarà di me?...
GUSTAVO
Come ti amava!... povera creatura!...
MICIA
Dormi in pace, Margherita!... Ti sarà molto perdonato, perché hai tanto amato.....

Una donna che ha tanto amato da dimenticare sé stessa per l'uomo che ha amato.

Un attimo di silenzio, Masumi trattenne il respiro, mentre lacrime scendevano copiose dai suoi occhi, non solo per l'emozione che sentiva dentro di sé ma anche per la paura di aver distrutto la cosa più bella della sua vita ... l'amore di Maya per lui...

Ma come sempre si sarebbe giocato il tutto per tutto, ancora una volta.
Lei doveva aver capito, doveva... giurò a sé stesso che se non fosse tornata sui suoi passi non avrebbe più fatto nulla per farle cambiare idea...glielo aveva promesso...

Cercò la penna nella tasca interna della giacca e con grafia incerta scrisse poche parole sul biglietto
"Perdonami, non avrei sopportato di vedere la luce dell'arcobaleno sparire dai tuoi occhi, solo tu mi fai volare...
Per sempre tuo M."  

Dove si volaजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें