Capitolo 46

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NIKOLAJ

- Potresti fare finta di essere meno al settimo cielo? – Borbottò irritato il mio coinquilino seduto in cucina, tutto intento a leggere il giornale e a tenere il broncio.

- E perché dovrei? – Risi mescolando le verdure nella padella – il mio ragazzo viene a cena ... -

- Oh, ma sentilo! – Mi derise – se non smetterai di fare risplendere quel sorrisetto sornione dovrò mettere degli occhiali da sole. –

- Scusami tanto. – Dissi allora ancora troppo divertito – farò come te, metterò il broncio facendo finta di non essere felice che il ragazzo che mi piace venga a cena ... anzi farò in modo di assumere proprio quell'aria scocciata e annoiata. –


Lui sollevò il sopracciglio, se non fosse ad entrambi dannatamente evidente il suo interesse per Juri, probabilmente avrebbe ancora negato.

Ultimamente Scott era nervoso e mi era chiaro il motivo, Max e la sua presenza fra i corridoi del College rendeva quell'ambiente teso. Per Scott il campus era sempre stato un posto in cui trascorreva del tempo volentieri, era uno studioso e amava il suo lavoro, persino stare dietro alle stupide lezioni o a correggere i compiti di quelle capre, come diceva sempre, lo entusiasmava. All'arrivo di Max , tutto stava diventando tossico, non facevo che pregare che quel seminario finisse presto e che potessimo tornare alla nostra vita regolare, speravo che Juri fosse l'unico per cui Scott dovesse avere pensieri.

Il campanello suonò, vidi Scott spostare furtivamente lo sguardo verso la porta, risi di nuovo e scossi la testa, spensi il fornello e mi diressi ad aprire.


- Finisci di apparecchiare la tavola Scott – gli intimai, lo sentii brontolare senza capire cosa avesse da ridire.

Arrivato alla porta non potei impedire al mio cuore di accelerare i battiti, non riuscivo a credere a quel momento nonostante lo stessi vivendo. Aprii e lo vidi, sulla soglia di casa mia, il volto magro e longilineo di Matt mi fronteggiava, i suoi occhi luminosi guardavano i miei ed io avrei tranquillamente trascorso tutto il tempo del mondo a ricambiare quello sguardo, incantato.


- Nikky! – Juri mi costrinse a tornare alla realtà, mi voltai notandolo solo in quel momento, sventolava la bottiglia di vino sotto il mio naso – restiamo qui a contemplare Matty tutta la sera? –


Entrambi arrossimmo, io mi spostai e li lasciai passare. Matt si avvicinò a me e mi posò un bacio sulle labbra, rabbrividii lo strinsi a me leggermente. Poi si accomodarono e andarono in cucina dove li aspettava la cena e Scott che adesso riusciva a malapena a mantenere la sua espressione scocciata. Aprii il vino e ci sedemmo a tavola.



- Dio, questa roba è buonissima. – Disse Juri infilando in bocca un altro boccone di carne – sei un cuoco fantastico Nik! –

Sorrisi – Grazie ... sono felice che vi piaccia. –

- Forse hai cucinato tanto bene in onore di qualcuno. – Continuò quello – si sa che le cose fatte con amore sono le più buone ... quanto ti invidio Matty! –

Matt scosse la testa divertito – Piantala Juri, lo metti in imbarazzo. – Disse vedendo chiaramente la mia espressione incerta.

- Che c'è di male? Dopo tutto quello che avete passato voi due. – Rincarò la dose – ma sai che vi invidio da morire? Guardatevi! Siete la prova che lottare per amore da i suoi frutti! –

- Perché non stai zitto e mangi, Juri? – Chiese ad un tratto Scott uscendo dal suo mutismo.

- Oh, ma guarda ... ciao Scott, allora sei qui? Mi era sembrata che la tua figura fosse un cartonato messo per fare numero .– Rispose prontamente il ragazzo.

Il piede di Matt sfiorò la mia scarpa e quando sollevai lo sguardo verso di lui lo trovai intento a trattenere una risata, poi fece una strana espressione con il labbro come a dirmi : si metterà male.


- Beh, questa doveva essere una cena per Nik e Matt, cosa cavolo ci fai qui? Mi sembra sia tu quello messo lì per fare numero! – Aggiunse il mio coinquilino, erano entrambi due idioti infantili, probabilmente non saremmo arrivati al dolce interi.

- Beh, se questa era una serata per due, tu che avresti fatto? Il terzo incomodo? Ammettilo che senza di me alla tua vita mancherebbe brio ... - Esclamò Juri adesso con un sorriso sadico in volto.

Scott scosse la testa ed io ero pronto a tentare di cambiare argomento, certo, se solo lui non fosse stato tanto idiota – Guarda che io non ho bisogno di te per divertirmi! Qui sono particolarmente gettonato, se non lo sapessi ... la metà dei miei studenti vorrebbe passare una serata con me!–

Dalla faccia di Scott dedussi che fosse certo di aver vinto quella discussione, ma io sapevo che non era così, era arrivato esattamente dove Juri voleva, ed infatti il piccolo non perse tempo.

- Studenti? Non solo, insomma mi risulta che ben altri individui mirino a tale onore. – Buttò lì – com'erano gli hamburger dell'altra sera, Nik? Il tuo ospite ne è rimasto contento? –

Gelo, gli occhi di Scott si fecero due fessure irritate mentre io mi ritrovavo addosso lo sguardo di entrambi, fu Matt a tentare di salvare la situazione.

- Smettila, Juri. – Disse – cerchiamo di passare una serata tranquilla ... -

- Oh, ma io sono tranquillo ... ed anche la serata lo è. – Esclamò l'amico con un enorme sorriso – sono tranquillo e curioso, come sempre! –

- Piantala di fare il curioso .– Tentò un'altra volta Matt – ne abbiamo parlato ... -

Juri ignorò completamente quell'ultima frase – Allora Nikky, sei diventato tu il terzo incomodo l'altra sera? Li hai lasciati soli a parlare del loro amore rinnovato ? –

Sospirai e mi sollevai per cambiare i piatti come se tutto quello non stesse davvero succedendo, il mio coinquilino non era altrettanto calmo.

- Vedi perché non voglio avere a che fare con i mocciosi, Nik? I mocciosi sono mocciosi e fanno i capricci, strepitano e danno aria alla bocca, non li trovi anche tu insopportabili? – Scattò Scott, furioso.


Io fissai Matt incerto .– Datti una calmata dai, Juri sta solo scherzando ... fra Scott e Max non c'è nulla, quindi stiamo tutti tranquilli e cerchiamo di goderci la serata. –


- Non c'è niente perché non voglio che ci sia .– Ci tenne a chiarire Scott – si da il caso che io abbia un ragazzo, questo devi ficcartelo bene in testa ... molla la presa sono stanco di averti sempre intorno ... - Poi si sollevò – vado in bagno. –

Scott uscì dalla cucina proprio mentre avevo portato la crostata a tavola, come previsto, niente dolce, Juri seguì i suoi movimenti in silenzio senza dire una parola, visibilmente risentito. Aveva una strana espressione, come se quelle parole lo avessero ferito davvero, un'espressione arrabbiata e triste.

- Vado ... anche io in bagno un attimo ... - Bisbigliò prima di lasciare la stanza a testa bassa.

Matt si sollevò e mi venne vicino, poi si sedette sulle mie gambe. – Comunque la cena era ottima, sono davvero fortunato, Juri ha ragione .–

Scoppiammo a ridere entrambi e la tensione scemò leggermente.

- Che situazione .– dissi – insomma, non mi aspettavo che Scott fosse così rude con lui ... mi era sembrato tutto sommato contento di vedere Juri ... -

- Anche Juri era teso .– Confessò Matt – mentre venivamo qui era pensieroso ... credo che possa temere un nuovo avversario ... uno come Max ... mi ha riferito che è molto bello. –

Annuii – Sì, posso capirlo ... quel tipo ha fascino, ma fidati se lo conosci con gli occhi di Scott ... è davvero mostruoso, è una persona capace di tutto e che non si fa scrupoli, Scott non ci ricascherebbe .–

- E tu? – Buttò lì Matt spostando lo sguardo lungo la cucina – insomma ... è molto attraente, tu che ne pensi? – Con tono velato da una strana tensione.

Scossi la testa, trovavo la gelosia di Matt adorabile ed inquietante allo stesso tempo, chissà se alla base c'era la paura che io potessi tradirlo con chiunque oppure la convinzione che tutto il mondo mi trovasse irresistibile. Forse credeva che tutti mi vedessero come lui vedeva me, lo strinsi di più e lui si accoccolò sul mio petto.

- Matt, lo sai che io ti amo e che mi importa solo di te .– Chiarii – credi che manderei tutto all'aria dopo che finalmente stiamo insieme? –

- Ma no! – Replicò prontamente – dico solo che sei bello ... e che quello potrebbe provarci con te sai ... per farlo apposta a Scott ... insomma, se non si fa scrupoli ... - Cominciò, si era decisamente la seconda ipotesi.

- Non devi temere niente, Matt ... - Sussurrai – sono solo tuo, non ho altri in testa che il mio adorabile e geloso ragazzo ... -

Lui unì le nostre labbra in un bacio repentino e travolgente, sentivo la sua lingua ed i suoi denti mordicchiarmi le labbra, le sue meni si intrecciavano dietro la mia nuca. Ad un tratto si sollevò e si sedette a cavalcioni sulle mie gambe, la mia schiena era totalmente abbandonata sulla sedia ed il mio corpo in balia dei suoi baci e della sensazione che ne seguiva.


Si staccò con lo sguardo ancora perso e le labbra rosse, si voltò verso la porta della cucina da dove erano usciti gli altri due e dalla quale nessuno era rientrato.


- Secondo te cos'è successo? – Domandai – perché non stanno ancora tornando? –

Matt rimase in silenzio per un momento, poi rise, io cercai di parlare per chiedergli cosa pensasse ma lui portò un dito alla mia bocca e mi fece tacere, poi fece segno di ascoltare ed io rimasi in attesa. Prima non sentii nulla, poi invece mi arrivò all'orecchio un suono intenso di passi, lenti e poi veloci, si sentiva il suono di alcune parole ma non riuscii a capire cosa fossero ed infine un rumore sordo ed inequivocabile proprio sopra le nostre teste, la porta della camera di Scott sbatté violentemente.

Matt scoppiò a ridere e mi prese di nuovo il viso fra le mani, si avvicinò quasi a far toccare le nostre labbra – Nik .... Credo che quei due non torneranno a pretendere il dolce adesso ... -

Quel tono sussurrato e seducente fece subito breccia nel mio cervello ed anche in altri posti, mi incatenava con gli occhi ai suoi ed il peso del suo corpo sul mio stava cominciando a darmi alla testa.


- Non credo che li rivedremo per un bel po' ... - Sussurrai mentre le mie guance cominciavano ad accaldarsi visibilmente.

Sentii le dita di Matt accarezzarmi il collo mentre i suoi occhi avevano lasciato i miei e correvano lungo il mio corpo, in basso, alla mia cintura dove la situazione aveva smesso di essere tranquilla.

- Nik ... - Disse di nuovo.

- Sì? – Il mio cervello cominciava a connettere a stento.

- Vuoi che sia più chiaro? – Mi domandò sorridendo malizioso e reclinando la testa di lato, poi mosse appena il bacino contro il mio, strusciandosi abilmente.

Fu allora che smisi di dire cose senza senso e mi sollevai, reggendo il peso di Matt, che prontamente serro le braccia dietro le mie spalle e le gambe strette alla mia vita. Lo volevo da morire e lo baciai selvaggiamente, sospirava e mugolava, come se non fosse abbastanza, come se non fossimo sufficientemente stretti l'uno all'altro.

Venne giù ed io lo trascinai lungo le scale verso il piano di sopra, si mise a ridere e quando aprii la porta della mia camera fu lui il primo ad intrufolarsi, con un espressione divertita ed eccitata che lo rendeva la visione più bella che mi fosse capitata di vedere nella mia vita. Non smetteva di ridere e il rossore gli ricopriva le guance, cominciò a togliersi i vestiti di fretta e con le dita tremanti per il desiderio, Matt era l'ottava meraviglia del mondo, ne ero certo.

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