Capitolo 52

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TYLER

Quella stanza somigliava sempre di più ad uno dei camerini di un grosso centro commerciale, Juri lasciava la sua numerosa roba di dubbio gusto ovunque, camminare tra quel ciarpame stava diventando sempre più difficile. Il pavimento era ricoperto di borsoni, scarpe, pennelli ed altra roba da pittore, libri e anche qualche flacone di profumo, non soltanto la parte della sua stanza, ormai il caos di Juri aveva coinvolto anche la mia metà. Sbuffai, incazzato, stavo facendo i miei soliti piegamenti mattutini quando una sciarpa pelosa mi era piovuta addosso, cadendo dagli scaffali che Juri lasciava sempre aperti.

- Bastardo, se soltanto fosse più uomo ... Lo ridurrei a un colabrodo. - Tirai lontano il boa rosa dopo averlo studiato meticolosamente. Dove cazzo trovava il coraggio di andarsene in giro vestito come una battona daltonica?

Ad interrompere le mie domande esistenziali fu il trillare irritante del cellulare, lo presi ed automaticamente mi portai una mano sul volto. Juri. E per lo più mi aveva chiamato già altre tre volte, non capitava spesso che si accanisse in quel modo, forse era successo qualcosa ...

- Che diavolo vuoi? - Sbottai, sempre più irritato.

- Tyler ... – La sua voce era bassa, quasi sofferente - per favore, ho bisogno di aiuto. -

- Perché mai? Sei caduto in una pila di vestiti lasciati sul pavimento e adesso non riesci a emergerne? - Lo incalzai

- S-sono serio ... Ho avuto un incidente -

Un incidente? - E quindi? -

- Come e quindi??Sei il mio coinquilino, devi raggiungermi immediatamente, sto male! - Si lamentò quello

- Perché non chiami il pronto soccorso? – Era logico, che diavolo voleva che facessi io per lui?

- L'ho già fatto, è solo che mi sento svenire ... Ti prego, non lasciarmi solo ... E se morissi? -

Che cazzo! Mi trattenni con tutte le forze dal mandarlo al diavolo, in realtà non avevo molta scelta. Se l'avessi lasciato lì e gli fosse successa qualcosa sarei stato nella merda anch'io ... Dannazione, perché diavolo dovevano succedere tutte a me?

- Dove sei? -

- Vicino al Rooftop, il bar ... -

- E non c'è nessuno a cui puoi chiedere aiuto? -

Aveva staccato, cercai di non farmi prendere ulteriormente della rabbia, dopotutto erano soltanto le dieci del mattino. Scalciai la sua roba dal pavimento e velocemente raggiunsi la porta. Avevo preso l'auto e adesso stavo guidando tra le strade soleggiate intorno al campus, continuavo a non capire perché avesse chiamato me, conosceva un sacco di gente Juri, ma quanto diavolo era stressante ... Probabilmente nessuno aveva risposto alla sua telefonata. Parcheggiai non appena trovai posto, la strada era quella, ma tutto sembrava fin troppo tranquillo intorno, cominciavo a sentirmi un perfetto idiota ormai.

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