capitolo 11

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MATT

" Fra me e Scott non c'è niente"

"Non avrei mai voluto lasciarti"

Smettila! Urlai dentro la mia testa e cancellai con violenza quei pensieri, non potevo permettermeli, non mi sarei lasciato coinvolgere ed imbrogliare di nuovo. Forse era vero, forse ormai con Dylan era finita, ma niente gli avrebbe più dato il diritto di avvicinarsi, di farmi del male. Mi strinsi nelle spalle, era una giornata soleggiata eppure mi sentivo gelare, non potevo andare avanti così, ero sopravvissuto un intero anno senza sapere niente, potevo farlo ancora. Potevo fare finta che lui non esistesse, anche se era complicato, temevo ogni incontro, il solo vedere la sua dannata faccia mi sfiniva, quegli occhi così ... disperati. Perché?

- Matt!!! – mi sentii chiamare.

Sollevai la testa, grato che qualcuno mi salvasse da quei pensieri e notai la figura di JJ corrermi in contro e sdraiarsi sul prato accanto a me, mi sorrise.

- Ciao – mormorai.

- Come stai Matt? – quella domanda diretta mi spiazzo un momento, si vedeva così tanto?

- Io ... sto bene tutto ok, credo – cercai di apparire più normale possibile.

Quello si rabbuiò – Mi dispiace ... - sussurrò – insomma per l'altro giorno ... non dovevo arrabbiarmi così e lasciarti da solo. Stai passando un momento di merda e non mi sono comportato da amico –

Si lanciò su di me e mi abbracciò forte, se c'era una cosa che avevo imparato di JJ era che a prescindere da qualunque cosa accadesse o facesse gli amici erano importanti per lui. Erano sempre al primo posto e JJ li difendeva ed affiancava con tenacia, aveva fatto tanto per me quando ero arrivato alla Berkeley. Ero distrutto, affogato in un magma di dolore da cui non credevo di poter mai riemergere e se lo avevo fatto era solo perché JJ mi era stato vicino. Occuparmi di lui, uscire, stare dietro ai numerosi incidenti legati alla sua vita fin troppo movimentata, tutto quel caos aveva tenuto i miei demoni lontani.

- Non scusarti – risposi – è anche colpa mia, sono scostante ultimamente –

- Hai litigato anche con Juri? –

Pensai un attimo al volto del mio amico e alla sua instancabile forza di vivere – Non credo si possa litigare davvero con Juri –

Quello parve più sereno adesso, il pensiero che potessi isolarmi di nuovo lo preoccupava e preoccupava anche me, non volevo crollare, non potevo permettermelo.

- Ehi, ti stavo cercando – la voce scura e profonda raggiunse entrambi con un tono annoiato.

Non potei fare a meno di osservare la schiena del mio amico drizzarsi ed i suoi occhi proiettarsi ammaliati verso la figura di Ren che stava in piedi a poca distanza da noi. Ci osservava con i suoi occhi scuri e le mani in tasca, non mi sembrava possibili poter aver paura di una persona eppure in presenza di Ren non potevo fare a meno di caricarmi di una sorta di aura inquietante. Lui era il migliore amico di JJ ma a mio avviso era tutto tranne quello, era il responsabile della condizione di quel ragazzo. JJ era una persona buona e gentile, incontrare Ren lo stava lentamente consumando.

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