speciale 4

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Louis fece capolino nello spogliatoio, cercando con lo sguardo Harry, che però pareva essersi volatilizzato.
-Hai visto Harry?-chiese a Sam, un ragazzo che frequentava il corso di Harry e con cui ogni tanto parlava in attesa che il suo ragazzo avesse finito gli allenamenti.
-Mi pare di averlo visto uscire. Era con Dylan.-gli disse Sam, indicando l'uscita.
A Louis Dylan non piaceva affatto. Lo metteva sempre volutamente a disagio, e spesso aveva l'impressione che ci provasse con Harry, ma non aveva mai voluto lamentarsi con il suo ragazzo perchè non voleva dare l'impressione di essere geloso. Alle parole di Sam, tuttavia, non potè evitare la morsa che gli strinse il petto. Si costrinse ad abbozzare un sorriso in direzione dell'altro ragazzo e si diresse verso l'uscita, cercando di non apparire troppo teso.
Ormai in palestra lo conoscevano più o meno tutti, ed erano anche abbastanza gentili con lui, ma ancora aveva qualche difficoltà ad ambientarsi del tutto tra tutte quelle persone così diverse da lui, che si sentiva sempre un po' inferiore. Nessuno, in realtà, gli faceva pesare il fatto di essere mingherlino, ma si sentiva comunque un po' a disagio, soprattutto quando Dylan era nei paraggi e sembrava scrutarlo con quello sguardo di superiorità mista a disprezzo che lo facevano andare fuori di testa. E tuttavia davanti ad Harry era sempre tranquillo. Non aveva fatto una piega nemmeno quando quello stronzo di Dylan gli aveva detto :-Magari qualche volta dovresti venire ad allenarti. Sai, mi sembra che tu abbia preso peso.-. Louis avrebbe davvero voluto seppellire quel gran bastardo, ma Harry si era limitato ad ammiccare nella sua direzione e a dire qualcosa come :-Oh, ma noi a casa facciamo un sacco di esercizio fisico.-. A quel punto  la rabbia era completamente svanita, sostituita dal lieve imbarazzo e dal compiacimento che aveva provato vedendo lo sguardo di Dylan farsi più duro.
Louis salutò il gestore della palestra con un sorriso ed uscì dalla struttura, guardandosi in giro e stringendosi nel cappotto che contrastava il vento invernale.
Avvistò quasi subito Harry e Dylan, appoggiati alla macchina del primo, che ridevano di qualcosa che non era riuscito a captare, e sentì immediatamente una fitta al petto. Si ripetè che non doveva essere geloso, che Harry lo amava e che se non voleva che lo loro storia finisse presto non avrebbe dovuto fare la figura del fidanzatino appiccicoso, quindi si dondolò un po' sul posto e poi si avvicinò con calma ai due. Appena Harry lo vide, fece una faccia sorpresa e un po' colpevole e Louis, non sapendo come interpretare quell'espressione, si bloccò immediatamente e si limitò ad accennare un saluto, mentre nella sua mente già si formavano svariate ipotesi, una peggiore dell'altra, sul significato dello sguardo del suo ragazzo.
-Lou.-esordì Harry, ripresosi leggermente dall'iniziale smarrimento.-Cosa ci fai qui?-chiese, avvicinandosi per lasciargli un bacio sulla fronte.
-Oggi il mio turno è finito prima.-rispose Louis, la gola secca e i polmoni improvvisamente a corto di aria. Perchè gli sembrava che lui ed Harry fossero così distanti in quel momento? -E ho pensato che avremmo potuto pranzare insieme.-concluse.
-Oggi mi sembri un po' strano.-commentò Harry, leggermente preoccupato dal tono di voce un po' asettico del più piccolo.-Ti senti bene?-
Louis annuì brevemente, ricevendo un sorriso dal suo ragazzo.
-Allora per quella cosa ci vediamo domani.-disse Dylan all'improvviso, attirando l'attenzione di entrambi.
-Certo.-disse Harry, sorridendogli e salutandolo quando se ne andò. Louis, però, era rimasto bloccato alla frase di Dylan. Il giorno dopo era il giorno libero di Harry. Perchè doveva vedersi con lui? Cos'era "quella cosa"? Non ebbe il coraggio di esternare le sue domande e salì in macchina con Harry, cercando di prestare attenzione alle cose che gli diceva e di rispondere normalmente.
-Sicuro di sentirti bene, Lou?-gli chiese ancora il più grande. L'altro annuì debolmente e lo seguì in casa, sedendosi al tavolo della cucina a rimuginare all'infinito mentre Harry preparava il pranzo.

Il giorno dopo Harry uscì presto la mattina, dicendogli solo che doveva incontrarsi con Dylan per questioni di lavoro e che sarebbe stato via fino a sera. Louis avrebbe davvero voluto chiedergli dove andava, perchè proprio con Dylan e perchè proprio nel suo giorno libero, ma ancora una volta stette in silenzio e si limitò a lasciare un lieve bacio sulle labbra del suo ragazzo. Appena la porta di casa si chiuse dietro il più grande, Louis sentì il suo cuore dolere, ma decise di non darci importanza.
Invitò Liam a trascorrere del tempo con lui e gli parlò, sebbene con qualche riserva, della situazione.
-E non gli hai chiesto dove andava?-sbottò Liam.
-Non volevo sembrare invadente o...geloso.-mormorò Louis. Liam scosse la testa, esasperato.-È il tuo ragazzo, non gli saresti sembrato invadente. E sono sicuro che non gli dispiacerebbe se tu ti dimostrassi un po' geloso, di tanto in tanto.-
Ne discusse ancora con Liam, e quando l'amico andò via si ritrovò a riflettere sulle sue parole. Non voleva che Harry gli scivolasse via dalle dita, non voleva avere dubbi su di loro e, soprattutto, ne aveva le palle piene di Dylan e degli sguardi maliziosi che lanciava al suo ragazzo.
Harry rientrò verso l'ora di cena e trovò Louis seduto sul divano, che neanche si era accorto del suo ingresso, tanto era assorto nelle sue riflessioni.
-Ehi.-gli sussurrò, chinandosi su di lui e baciandogli un orecchio, amando il modo in cui sussultò per la sorpresa e si girò di scatto verso di lui. Quando si rese conto che Louis aveva gli occhi un po' lucidi si preoccupò immediatamente e gli prese il viso tra le mani.-Cosa c'è che non va? Hai di nuovo visto quel film con il cane che muore?-chiese, ansioso. Louis abbozzò un sorriso, ricordando la volta in cui Harry lo aveva ritrovato in lacrime davanti alla tv.
-Ieri non stavo davvero bene.-esordì. Lo sguardo di Harry si fece attento.-Ti fa male da qualche parte? Qualcuno ti ha fatto qualcosa?-chiese subito.
-No...io...sono geloso.-pigolò Louis, abbassando lo sguardo come se avesse confessato un tremendo delitto. Harry rimase interdetto e poi non potè fare a meno di scoppiare a ridere, attirandosi uno sguardo adirato e confuso da parte di Lou.
-Geloso? Di chi? Di Dylan?-
Louis gonfiò le guance come un bambino.-Ti guarda sempre in quel modo...così...ci sta spudoratamente provando con te e oggi sei stato tutto il giorno con lui anche se era il tuo giorno libero e...-Louis buttò fuori tutto quello che aveva provato in quei due giorni e poi la sua voce si spense, dopo aver realizzato che aveva involontariamente parlato troppo. Fece per scusarsi ma si sentì stringere dalle braccia di Harry, che lo attirarono in un abbraccio che lo sollevò dal divano.
-Ti amo.-disse solo Harry, e il più piccolo non sentì più nulla. Il nodo che gli aveva stretto lo stomaco per tutto il giorno svanì all'improvviso e si ritrovò a ricambiare l'abbraccio.
-Mi avevi detto che la libreria del padre di Liam avrebbe chiuso per un paio di giorni, la prossima settimana, e ho chiesto a Mark di poter avere un paio di giorni di ferie per stare con te. Ho pensato che saremmo potuti andare nella baita in montagna della mia famiglia.-disse. Louis, ancora stretto nell'abbraccio, lo ascoltava attentamente.-Mark mi ha dato il permesso, ma in cambio ha voluto che lavorassi con Dylan sia ieri che oggi e che lo aiutassi con i nuovi allievi. Per questo oggi sono dovuto andare in palestra con lui.-spiegò.-E ti giuro che non mi è mai sembrato che Dylan ci provasse con me, ma semmai che ti desse un po' troppe attenzioni. Ti provoca sempre e quando lo fa vorrei solo spaccargli la faccia, perchè ha sempre quello sguardo ambiguo che mi irrita un sacco.-concluse Harry, stringendo più forte il più piccolo.-Mi dispiace averti dato l'impressione sbagliata, ma non potevo parlartene perchè volevo che fosse una sorpresa.-
-Per questo ieri quando mi hai visto avevi quello sguardo colpevole?-chiese Louis.
Harry rise.-Era così evidente?-
-Un po'.-rise a sua volta Louis, poi sciolse l'abbraccio per guardare negli occhi il suo ragazzo.-Scusami per essere stato geloso e possessivo...non voglio che pensi che io sia uno di quei fidanzati oppressivi.-mormorò. Harry scosse la testa.-Non l'ho mai pensato. E amo questo lato di te.-ammise. Louis arrossì leggermente e si lasciò trascinare nel bacio che seguì le parole del suo ragazzo.
-Allora.-sussurrò Harry quando si separarono.-Ci vieni in montagna con me?-
Louis sorrise, sporgendosi per baciarlo lievemente.-Verrei ovunque con te.-rispose, allacciandogli le braccia al collo e lasciandosi baciare di nuovo, mai sazio delle labbra dell'altro.

Sono una persona orribile, lo so 😵 mi dispiace tantissimo non aver aggiornato per così tanto tempo, ma con l'inizio della scuola sono stata stressatissima e ancora faccio fatica ad abituarmi ai ritmi di questo secondo quadrimestre...con tutti i professori che ti stressano per l'esame e accumulano voti su voti e pagine e pagine da studiare e...okay fine dello sfogo, scusate. Comunque spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo!! ❤❤

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