capitolo ventisette

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Louis quel lunedì aveva lezione solo la mattina, e tornò nell' appartamento 111 per pranzo, attendendo le tre, ora a cui avrebbe dovuto andare alla libreria a lavorare. Lasciò la cartella e i libri che teneva in mano sul tavolo della cucina e si guardò in giro, cercando Harry con lo sguardo. Non vedendolo in giro, immaginò che fosse in palestra e sospirò, un po' deluso dal non poterlo vedere. Mentre stava scrutando il frigo in cerca di qualcosa di commestibile, il suo telefono squillò.
-Ciao Liam.-rispose, sorridendo.
Ehi Louis, ti va di mangiare insieme? Dopo ti accompagno io in libreria, così non te la fai a piedi con questo freddo.
-Certo, va bene, grazie mille allora!! Dove ci vediamo?-
Ti raggiungo al dormitorio, d'accordo?
-Va bene. Ti aspetto giù.-
A dopo.
-A dopo!-

Harry rientrò dalla palestra verso l'una e mezza, a dir poco incazzato a causa di Mark, che lo aveva costretto a battersi contro un novellino incapace, con cui non aveva potuto scaricare la rabbia repressa che covava dall' ultimo incontro con Zayn. Quando vide Liam nell' atrio del dormitorio, sentì una forte irritazione. Quando poi lo vide parlare con Louis e sfiorargli la guancia, probabilmente chiedendogli cosa gli fosse successo al viso, che presentava un occhio nero e un grande cerotto sullo zigomo, la sua rabbia esplose letteralmente.
-Che cazzo ci fai qui?-lo aggredì, afferrando il braccio di Louis in un gesto quasi protettivo e scostandolo.
-Sono venuto a prendere Louis per pranzare insieme.-rispose Liam senzo scomporsi.
-Col cazzo. Lui é occupato.-
Louis lo guardò stupito, cercando il suo sguardo per capire cosa avesse.
-Senti, Harry. Capisco che tu non mi sopporti, ma non decidere anche per lui. É libero di frequentarmi.-
-Non farmi incazzare ulteriormente, perché oggi non é giornata.-sbuffò Harry, tirando il braccio di Louis per trascinarlo verso le scale. Il più piccolo si oppose.-Ho detto a Liam che avrei pranzato con lui.-protestò.
-No, vieni con me.-ringhiò Harry a mezza voce.
Liam afferrò a sua volta una mano di Louis e lo sospinse verso di sé.-Harry stai diventando ridicolo.-
-Non dirmi cosa é ridicolo, Payne. Lascialo, dovresti sapere che odio quando toccano le mie cose.-
A quel punto intervenne Louis, strattonando il braccio e liberandosi dalla presa di Harry.-Non sono un oggetto.-sputò, guardandolo ferito. Sono solo uno dei tuoi innumerevoli giocattoli? Diceva il suo sguardo, ed Harry si rese immediatamente conto dell' errore, ma non ebbe tempo di dire nulla, perché Louis trascinò via Liam e scomparvero in fretta oltre il portone. Harry sbuffò e si passò una mano tra i ricci, imprecando sonoramente.

Liam guidò in silenzio fino alla libreria, rispettando il mutismo in cui si era chiuso il più piccolo.
-Mio padre abita sopra la libreria. Sono sicuro che nel frigo ci sia almeno qualcosa di commestibile.-gli disse, dandogli una lieve pacca sulla spalla e conducendolo su per una scala che partiva da dietro il bancone della libreria. Entrarono in una piccola mansarda accogliente e Liam li fece accomodare al tavolo della cucina, cominciando subito a frugare nel frigo.
-Dei sandwich vanno bene?-chiese. Louis annuì lievemente, tenendo il capo basso.
Liam tirò fuori il necessario dal frigo e lo appoggiò sul tavolo, cominciando a farcire il pane.
-Mi dispiace Louis...per quello che é successo. Non avreste litigato se ti avessi lasciato andare con lui.-
-Non dire stupidaggini, Liam. Non so cosa gli sia preso, ma non ho intenzione di diventare il suo cagnolino.-sbottò Louis. Poi il suo sguardo si incupì.-Pensi che per lui io sia solo questo? Solo un giocattolo usa e getta?-chiese, alzando su Liam gli occhi leggermente lucidi. L'amico si affrettò ad abbracciarlo.-Non lo so, Louis. Come ti ho già detto, di lui non mi fido, ma penso che in quel momento fosse solo arrabbiato.-
-Ma arrabbiato per cosa?!-sbottò Louis.
-Perché eri con me. E come ti ho detto, non abbiamo un gran bel rapporto.-gli spiegò Liam.
Louis sospirò, addentando il sandwich che Liam gli aveva preparato.
-Forse hai ragione...ma non voglio essere trattato così, né essere definito un oggetto di sua proprietà. -
Liam sorrise e lo abbracciò di nuovo.-Lo so, la tua rabbia é comprensibile.-
-Non é...rabbia...non lo so...anche rabbia forse. Ma più che altro mi fa sentire male.-
Liam gli rivolse un sorriso rassicurante e gli disse di smettere di pensare sempre troppo, di farsi mille complessi e di farsi assalire dalle insicurezze.
-É difficile.-ammise Louis, che era sempre stato abituato ad essere usato e gettato via, deriso e trattato come uno zerbino da tutti eccetto sua madre e sua sorella Charlotte.
-Sono sicuro che Harry verrà a scusarsi e a spiegarti il perché del suo comportamento. Probabilmente era nervoso già da prima ed io ho solo alimentato la sua irritazione.-
-Forse.-concordò Louis, e per tutto il turno non fece che pensare ad Harry, come gli accadeva troppo spesso, da un po' di tempo a quella parte.

Louis uscì dalla libreria alle otto di sera, e quando Liam si offrì di accompagnarlo rifiutò, desiderando fare una passeggiata fino a casa, nonostante il pensiero di incontrare di nuovo Ryan e Brian lo turbasse.
Si incamminò per la strada che portava al campus e quasi subito si sentì afferrare il polso. Si immobilizzò, terrorizzato, ma poi si sentì abbracciare da dietro da due braccia forti che conosceva bene e tirò un sospiro di sollievo.
-Mi hai fatto prendere un infarto, Harry!-esclamò il più piccolo, cercando di divincolarsi debolmente dalla sua stretta.
-Non volevo dire che sei un oggetto, oggi. Non lo penso, e non volevo nemmeno trattarti male, ma ero arrabbiato e vederti con Liam mi ha... Tu mi piaci un sacco, Louis.-
Louis sorrise lievemente e fece per rispondere, ma venne interrotto da delle risate e da delle voci che purtroppo conosceva bene.
-Ma guarda, allora sei anche frocio, Tomlinson?-lo derise Ryan. Louis si irrigidì nell' abbraccio del più grande, che squadrò truce il bastardo che aveva osato interromperlo.-Che cazzo vuoi?-ringhiò.
-Sei tornato qui con il tuo fidanzatino affinché pestassimo anche lui?-risero.
-Lasciateci in pace.-disse Louis.
Harry squadrò truce i due ragazzi.-Siete stati voi due bastardi a fargli del male?-
Gli altri due risero di gusto.-Certo, come abbiamo fatto per gli anni del liceo.-disse Brian, accennando un sorrisetto malvagio e ammiccando verso Louis, che strinse la mano di Harry.
-Inoltre io ti devo un calcio sul naso, frocetto.-ghignò Brian.
A quel punto Harry lasciò Louis, posandogli un bacio sulla fronte e ghignando a sua volta.-Avevo proprio bisogno di sfogare la rabbia.-disse con un sorrisetto, scrocchiando le dita con soddisfazione.

Oddio non ci credo sto pubblicando all'una e mezza di notte XD scusate se ci saranno errori, sto morendo di sonno e non ho ricontrollato...
Cosa ne pensate del capitolo comunque? E soprattutto: secondo voi Louis dovrebbe permettere ad Harry di picchiare quei bastardi o no? Sono super indecisa su questa cosa e sto sclerando T.T

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