capitolo cinquanta

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Il signor Payne non sapeva se essere contento di quel pranzo di Natale decisamente fuori dal normale. Non sapeva se essere contento di rivedere Harry Styles, quel borioso pezzo di merda che aveva rotto un braccio a suo figlio, nè se era entusiasta di conoscere quel tipo, Zayn, che non sembrava proprio quello che si definisce un "bravo ragazzo". E soprattutto, non sapeva se aveva voglia di sopportare Niall che rubava il cibo dai piatti di chi gli stava vicino. La cosa buona di tutta quella faccenda era che quest'anno magari avrebbe potuto convincere quel tipo nuovo, Zayn, o quella buon'anima di Louis a sedersi vicino all'irlandese ed evitare in tal modo di essere privato del cibo che aveva nel piatto appena distoglieva lo sguardo. Perchè seriamente, Niall ormai era di famiglia e lo sguardo truce alla "signor Payne", come lo definiva da bambino quella peste irlandese, non aveva più effetto.
Con il ghigno malvagio di chi sta per scarrozzare ad un altro il proprio posto a tavola si avvicinò a Zayn, di cui non aveva ben capito il cognome, e quando questo, che se ne era rimasto abbastanza in disparte dopo il suo "approccio" con Liam, lo vide venire verso di lui, non potè fare altro che impallidire e cercare lo sguardo di Harry. Trovò solo quello malvagio di Niall, che sembrava dire "beccati questa, cazzone".
-Zayn, giusto?-domandò il signor Payne. Lui si irrigidì, accennando un cenno affermativo del capo. Liam gli aveva raccontato qualcosa? Doveva cercare di fare bella figura? Zayn non sapeva cosa pensare, e si limitò a rimanere in silenzio, un po' sulla difensiva. Lo sguardo di Niall non lo aveva rassicurato nemmeno un po'.
-Sei all'università con Liam?-chiese.
-No.-rispose quello.-Cioè, si ma non frequento.-si corresse.-Eravamo nello stesso dormitorio un paio di anni fa.-
-Capisco, temo di non ricordarmi di...-fece per dire, ma venne prontamente interrotto dal figlio, che lo chiamò un po' agitato, chiedendogli di aiutarlo ad apparecchiare.
Liam, vedendo suo padre parlare con Zayn, aveva perso qualcosa come dieci anni di vita, temendo che il moro potesse dire qualcosa di strano a suo padre. E per strano intendeva qualcosa come "voglio portarmi a letto suo figlio. Sa, come ho fatto più o meno due anni fa."
Osservò suo padre, ormai rassegnato a sorbirsi il posto vicino a Niall, raggiungerlo e non gli sembrò che lo guardasse nel modo particolare in cui si guarda un figlio dopo essere venuto a conoscenza delle sue esperienze sessuali, quindi potè tirare un sospiro di sollievo, mandando uno sguardo in tralice a Zayn e beccandolo a fissarlo. La cosa strana fu che non lo guardava con il suo solito sorriso strafottente e malizioso. C'era qualcosa di diverso nei suoi occhi. Per un attimo gli parve di scorgere un lieve sorriso -un sorriso vero- ma scosse immediatamente la testa, tentando di non dare peso al fatto che un suo solo sorriso potesse fargli aumentare i battiti cardiaci in quel modo.
-Hai bisogno di aiuto?-lo riscosse Louis, guardandolo dal basso del suo metro e settantacinque {nb me: grazie @maddy-fida per il chiarimento sull'altezza}
e sorridendogli. Liam scosse la testa.-Ho quasi finito, Lou. E comunque sto schiavizzando mio padre.-rispose, dandogli un buffetto sul viso. A quel gesto sentì provenire una specie di sbuffo seccato da parte di Harry e per dispetto si abbassò per lasciare una carezza sul capo del più piccolo, sghignazzando nella direzione del riccio quando questo alzò gli occhi al cielo, borbottando tra sè e sè. Quello di cui non si accorse fu lo sguardo penetrante di Zayn, che osservava attentamente ogni suo movimento e ribolliva di rabbia. Liam era innamorato di Louis? O provava ancora qualcosa per lui? Non poteva fare a meno di chiederselo,  ma sapeva che se non avesse parlato chiaramente al diretto interessato, mettendosi in gioco e tenendosi pronto anche a una risposta che sarebbe potuta non piacergli, non avrebbe mai risolto i suoi dubbi.
Pranzarono in relativa tranquillità, con qualcuno (il padre di Liam) che si lamentava della brutta abitudine di Niall di mangiare anche la roba degli altri e Louis ed Harry che davano il voltastomaco per quanto erano schifosamente innamorati. Ogni tanto Harry si chinava sul più piccolo e gli lasciava un bacio all'angolo della bocca, oppure gli puliva le labbra con un fazzoletto, quando lo zucchero a velo del dolce che aveva preparato Liam gli rimaneva attaccato alle labbra. E davvero, da una parte Zayn avrebbe voluto vomitare per quelle scene da diabete e avrebbe voluto scuotere il riccio gridandogli qualcosa come "tu non sei Harry, restituiscimi il mio migliore amico", dall'altra lo invidiava, perchè sembrava così felice mentre guardava Louis sorridere che avrebbe voluto capire come ci si sentiva. Ogni tanto guardava Liam di sottecchi, si soffermava sui suoi occhi, il suo sorriso, la barba appena accennata (dio, due anni prima non era così) e le sue dita che si muovevano veloci quando parlava, gesticolando contro Niall che aveva bevuto dal suo bicchiere, giustificandosi dicendo che "siamo amici da una vita, fratello. Ciò che è tuo è mio".
Dopo il pranzo il signor Payne si ritirò nella camera degli ospiti, affermando che avrebbe fatto un pisolino, e Louis, Niall e Zayn si ritrovarono sul divano del salotto, mentre Harry aiutava Liam a ridare un aspetto umano alla cucina. Il riccio si era offerto volontario, da una parte perchè voleva parlare con Liam -parlarci davvero, questa volta- dall'altra perchè Louis lo aveva guardato con quel suo sguardo speranzoso, ansioso di vederlo chiarire con il suo amico. E lì Harry aveva capitolato.
-Ti devo delle scuse.-aveva esordito, mentre asciugava i piatti che Liam gli passava dopo averli lavati. Il più piccolo si fermò un attimo, leggermente indeciso su cosa dire, poi gli passò un altro piatto e scosse la testa.-No, dispiace anche a me. Di tutto. Non avrei voluto che finisse così.-
-Avrei dovuto ascoltarti.-ribadì Harry.
-Non so se io lo avrei fatto, al tuo posto. L'unica cosa importante è che tu ora ti prenda cura di Louis.-sorrise, voltandosi per guardarlo negli occhi. Harry aggrottò le sopracciglia.-Ci sto provando. Non sono tanto sicuro di come ci si debba comportare.-ammise.
Liam scrollò le spalle.-Finchè Louis è felice va bene.-commentò. Harry lo fissò a lungo, riflettendo sulle implicazioni delle sue parole.-Ci tieni molto a lui.-borbottò. Liam ghignò.-Sei geloso.-gli fece notare.
-Sì.-ammise tranquillamente Harry, piccato.-Sei...lui ti piace?-chiese, stringendo i denti.
-Calma, non mi piace come intendi tu.-rise Liam.-Ispira istinto materno.-confessò, ridacchiando.
Harry abbozzò a sua volta un sorriso.-Bene.-disse.
-Bene.-annuì Liam.

Nell'altra stanza la situazione stava diventando strana. Louis se ne stava seduto sul divano, ansioso, e stava facendo tremare tutto a forza di muovere ritmicamente la gamba, agitato. E, seriamente, Zayn stava per spingerlo giù. Niall invece, seduto sul tappeto, fissava male Zayn, che a sua volta gli rivolgeva occhiate truci. Louis invece nemmeno si accorgeva degli scambi di sguardi tra i due, troppo concentrato a fissare la cucina.
Alla fine Zayn sbuffò e si alzò in piedi di scatto.-Finto biondo.-esordì, richiamando l'attenzione degli altri due.-Dobbiamo parlare un attimo.-disse, sospirando forte. Niall lo fissò confuso e stupito, ma si alzò e, sotto lo sguardo confuso di Louis, si allontanò con il più grande.

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