capitolo ventidue

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Il campus distava circa venti minuti dal centro di Londra, e Louis li impiegò tutti ad elencare ad Harry tutto ciò che avrebbe voluto vedere. Harry, da parte sua,  non ascoltò una parola, limitandosi ad osservarlo sorridere e a pensare che fosse la cosa più bella del mondo. Vedeva le sue labbra muoversi entusiaste e avrebbe voluto soltanto appoggiarvi le proprie. Lo irritava tantissimo non ricordare cosa avesse provato baciandolo la sera prima e tutto ciò che voleva era ripetere l'esperienza, ancora e ancora.
-Stai almeno ascoltando?-si imbronciò Louis, guardandolo male.
-Certo, nano.-mentì spudoratamente Harry, rivolgendogli un mezzo sorriso mentre parcheggiava in un parcheggio a pagamento non troppo distante dal centro.
-Dimmi dove vuoi andare prima e ti ci porto.-gli disse, afferrando quasi inconsciamente la sua mano. Louis arrossì al suo gesto.
-Così un bambino come te evita di perdersi.-si giustificò il riccio, stringendo quella piccola mano e sorridendo per il calore che gli trasmetteva.
Louis gonfiò le guance come un bambino.-Stronzo, io non mi perdo.-sbuffò, ma non tentò di sfilare la mano dalla sua.

Harry passò la giornata a farsi trascinare da un Louis entusiasta da una parte all'altra della città, gli offrì, nonostante le sue proteste, il pranzo e un gelato e non lasciò mai la sua piccola mano, né il più basso tentò mai di sottrarsi alla sua presa, beandosi del calore trasmessogli dal più grande. Ogni tanto si ritrovava a fissare le labbra di Harry, quasi sperando che il ragazzo lo baciasse di nuovo, questa volta da sobrio. Poi scuoteva la testa al pensiero e si lasciava distrarre dalle meraviglie della città, senza accorgersi dello sguardo di Harry costantemente su di lui.

-Andiamo, ti porto in un posto.-disse Harry ad un certo punto del pomeriggio, infilandosi in un vicolo più stretto e arrivando fino ad un enorme palazzo. Iniziò a salire le scale di emergenza trascinandosi dietro il più piccolo.
-Dove stiamo andando?-chiese quello.
-É un posto che ho scoperto girando per Londra con Zayn.-rispose vago Harry.
Arrivarono fino alla fine delle scale di emergenza e Harry salì su una sporgenza nell' edificio e da lì di issò sul tetto leggermente in pendenza. Louis lo fissò ad occhi sgranati.-Sei pazzo se pensi che io salga lassù.-
-Dammi la mano.-lo incitò Harry, tendendogli le sue.
-Ci uccideremo.-si lamentò il più piccolo. Harry però gli sorrise e fu un sorriso così sincero e aperto che Louis non poté fare altro se non sorridere a sua volta e tendergli le mani. Si stava lasciando travolgere completamente dal più grande, si stava affidando a lui, ma si ritrovò a pensare che non gli importava: era troppo tardi per tirarsi indietro. Se ne rese conto in quel momento: si stava lasciando coinvolgere da Harry. Quella constatazione lo lasciò spaesato e indifeso, mentre il più grande afferrava le sue mani e lo tirava su, stringendoselo contro il petto e lasciando che si stabilizzasse sul tetto. Louis sentiva il cuore martellargli nel petto e gli batteva così forte che aveva paura che Harry se ne accorgesse. Cazzo, il più grande gli piaceva. Si maledisse, perché non aveva mai provato nulla del genere e non aveva idea di come comportarsi. Come faceva a smettere di arrossire così spesso? Come poteva chiedere al suo cuore di finirla di fare tripli salti mortali ogni volta che il riccio gli sorrideva o che gli stringeva la mano?
-Tutto bene?-chiese incerto Harry, vedendolo assorto nei suoi pensieri.
Louis annuì leggermente e alzò lo sguardo. Quello che vide lo lasciò senza fiato: si vedeva il Tamigi che attraversava Londra come un serpente scintillante e il London Eye che si stagliava nel cielo. Louis si sporse, estasiato, e sarebbe caduto se Harry non lo avesse afferrato per i fianchi e non lo avesse tirato indietro con uno strattone.
-Sei impazzito, moccioso? Siamo su un tetto, non sul divano di casa.-esclamò stringendoselo contro.
Louis, prima ancora di accorgersene, abbracciò di slancio il più grande, lasciandolo basito.
-É il giorno più bello della mia vita!-sorrise.-Volevo vedere Londra da tantissimo tempo e questo posto é...wow!!!-
Harry lo abbracciò a sua volta, ridendo felice.-Sei proprio un moccioso.-commentò.
Louis si staccò da lui e si voltò nuovamente a guardare il paesaggio.-Prima non ero mai uscito da Doncaster, quindi per me tutto questo é...così incredibile!-
Harry incrociò i suoi occhi e sorrise lievemente.-Sei contento, vero? Ti sei divertito?-
-Tantissimo!-sorrise Louis.
-Allora merito un premio.-sussurrò Harry, prendendo il volto del più basso tra le mani e sporgendosi verso di lui fino a sfiorare le sue labbra con le proprie, lasciando Louis stupito, emozionato ma anche molto agitato.
-Se non ti allontani ora ti bacerò, e non potrai avercela con me.-soffiò sulle sue labbra il più grande. Louis esitò qualche secondo, poi rimase fermo dov'era e accennò un breve sorriso nervoso. Era solo il suo secondo bacio e non sapeva assolutamente cosa dovesse fare. Il primo era stato così improvviso che non aveva avuto il tempo di pensare a nulla, ma adesso aveva il timore di essere incapace e di deludere Harry. Il più grande, vedendo che non aveva intenzione di allontanarlo, sorrise e si sporse verso di lui fino a far combaciare le loro labbra. Le modellò sulle proprie, vezzeggiandole, mordicchiandole e saggiandone la consistenza con la lingua, sentendo sotto le sue mani le guance di Louis farsi sempre più calde per l'imbarazzo. Si concesse di guardarlo, mentre baciava le sue labbra morbidissime, e sorrise sulla sua bocca alla visione delle sue guance rosse, dei suoi occhi chiusi con forza e delle mani strette nervosamente a pugno che non sapevano dove andare a posarsi. Le afferrò con le sue e le portò a circondare il suo collo, impazzendo per il contatto di quelle mani piccole e morbide che ora vagavano timidamente sulla sua pelle, disegnando cerchi immaginari.
Dopo un tempo che parve infinito ad entrambi, Harry si staccò dal più piccolo e gli baciò una guancia arrossata, sorridendo per la confusione e l'agitazione nei suoi occhi.
-Va tutto bene, Lou.-disse dolcemente, facendolo rilassare tra le sue braccia. A quel punto aveva completamente dimenticato Zayn e la sua proposta, Liam e il desiderio di vendetta. Tutto ciò a cui riusciva a pensare erano Louis e le sue labbra, la sua pelle arrossata, il suo calore e il fatto che con nessun altro si era mai sentito così.

Questo capitolo é stato un parto T.T mi dispiace avervi fatto aspettare, spero vi piaccia...se vi va lasciate un commento per farmi sapere cosa ne pensate!

Ps ..non sono mai stata a Londra, quindi non me la sono sentita di descriverla nei dettagli, se qualche parte differisce dalla realtà fatemelo sapere e la correggerò!!!

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