capitolo nove

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-Ti insegnerò a difenderti.-
Harry non aveva idea del perché lo avesse detto, né certamente era nei suoi piani per far sloggiare il suo coinquilino. Semplicemente, non riusciva a sopportare le persone che non reagivano. Lui era sempre stato forte, invulnerabile, incazzato col mondo e rispettato da tutti, quindi non gli piaceva vedere gli altri che le prendevano senza fare nulla. Non che fosse mai stato un paladino degli emarginati, anzi la maggior parte delle volte rideva di loro insieme agli altri, ma vedere Louis a terra, per qualche motivo che ancora non capiva, gli aveva fatto rivoltare lo stomaco e fatto venire voglia di ammazzare di botte Kevin. Vedere il suo corpicino esile che tremava sotto i colpi di quel gigante gli aveva suscitato un senso di protezione mai provato prima e doveva ammettere di essere un po' spaventato da ciò che stava iniziando a provare. Che Louis fosse bello, era evidente, così come il fatto che il suo abbigliamento da sfigato facesse venir voglia di coccolarlo o che il broncio adorabile che metteva su ogni tanto facesse venir voglia di tirargli le guance e fargli mille dispetti infantili solo per vederlo ancora e...oh maledizione stava divagando.
-Come?-chiese Louis allibito.
-Hai capito moccioso.-rincarò Harry e, sebbene all' esterno sembrasse spavaldo e sicuro di sé, nella sua testa c'era
un'infinità di pensieri che facevano a cazzotti tra loro.
-Non eri tu a volermi fuori di qui il prima possibile?-domandò dubbioso Louis.
-Infatti é così. Ma diciamo che questa é una parentesi...ti insegnerò a reagire e poi ognuno per la sua strada.-
-Guarda che non intendo andarmene.-
Harry sorrise.-Questo lo vedremo in seguito. Ma per ora ti concedo un armistizio, nano. Così da non dover avere il tuo bel visino sulla coscienza.-
-Non ho un bel visino.-si imbronciò Louis, arrossendo.
-Allora, ci stai?-chiese Harry, tendendogli una mano, reprimendo la parte di sé che diceva "Idiota, tu non vuoi un coinquilino! E certo non vuoi insegnargli a fare a botte"
"Non gli insegno a fare a botte...é la nobile pratica del kick boxing"replicò Harry alla vocina nella sua testa, che per tutta risposta sbuffò e se ne tornò nel suo angolino, non senza prima avergli ricordato cosa era successo l'ultima volta che aveva provato ad affezionarsi al suo coinquilino.
"E infatti non mi affezionerò."tagliò corto Harry.
-E durante questo periodo non mi tedierai con gesti stupidi quali tenere la musica accesa tutta la notte e chiudermi fuori di casa?-
-Lo prometto.-sorrise Harry.
-D'accordo allora. Accetto.-

Se Harry non aveva idea del perché avesse accettato, Louis non era ancora sicuro che non si trattasse di un nuovo modo per cercare di farlo andare via. Magari il giorno dopo Harry lo avrebbe pestato a sangue...chissà. In realtà preferiva di gran lunga non pensarci e seppellire la testa nel libro di mitologia, così da scacciare tutti i pensieri contrastanti che faceva sul suo coinquilino. A volte sentiva il desiderio che lui gli prestasse totale attenzione, che gli desse del nano o del moccioso e che gli tirasse le guance. Gli piaceva la sensazione delle sue mani nodose, da cui sporgeva qualche callo, che lo toccavano. Gli facevano venire voglia di sporgersi verso di lui e pretendere di più. Poi ricordava a sé stesso che era lì per studiare, non per farsi confondere le idee dal suo stupido coinquilino.
Dopo l'inaspettata piega che aveva preso la conversazione con Harry, decise di andare a farsi una doccia calda.
Quando uscì dalla doccia con solo un asciugamano intorno alla vita, osservò allo specchio il suo ventre magro, senza accenno di addominali, sulla cui pelle bianca spiccavano i segni dei calci, che presto sarebbero diventati lividi. Sbuffò e ci passò una mano sopra, facendo una smorfia di dolore.
-Ti ha colpito parecchio forte.-lo fece sobbalzare la voce di Harry alle sue spalle.
-Che diavolo ci fai qui? Almeno in bagno ci dovrebbe essere diritto alla privacy!-lo apostrofò, cercando un accappatoio per coprirsi meglio. Si vergognava del suo fisico esile, a confronto con quello scolpito del suo coinquilino. Harry osservò divertito i suoi tentativi di coprirsi come meglio poteva con un grande asciugamano e scrollò le spalle.-Dovevo pisciare.-disse con nonchalance, iniziando a sbottonarsi i pantaloni. Louis diventò color porpora e lasciò velocemente il bagno. Dal corridoio sentì la risata di Harry, e pensò che fosse davvero meravigliosa.

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