capitolo ventotto

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Louis afferrò un braccio di Harry, tirandolo verso di sé.-Lascia perdere.-sussurrò in un soffio.
Harry non lo ascoltò, si liberò della sua stretta e si avvicinò ai due ragazzi.
-Allora, stronzi, avete ancora voglia di rompere il cazzo?-ghignò, incrociando le braccia al petto.
Quelli scoppiarono a ridere, e Ryan si avvicinò a Harry fino a sfiorare il suo petto. Harry era più alto di lui di almeno dieci centimetri e lo guardava dall' alto in basso. Ryan fece per sferrare un pugno contro Harry, ma quello bloccò il suo colpo con una mano e gli strinse il polso talmente forte che probabilmente il giorno dopo avrebbe avuto un livido. Quello mugolò di dolore e si sottrasse alla sua stretta.
-Andiamo. Sono sicuro che tu possa fare di meglio.-sogghignò Harry, spingendolo indietro.
-Harry basta!-gridò Louis, quando Ryan finì a terra.
-Quali cazzo sono i tuoi problemi, Louis?!-reagì il riccio, guardandolo furente.-Questa feccia ti ha tormentato per anni.-
-Lo so, Harry. Lo so. Ma questo non vuol dire che tu ti debba mettere nei guai per questo.-
Harry sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
-E poi non ho bisogno di essere sempre difeso.-continuò Louis.
-Ma certo!-disse Harry.-Quei lividi ne sono la dimostrazione lampante!-continuò, e sarebbe ancora andato avanti se un colpo di Ryan, dato alle sue spalle, non lo avesse spinto a terra, facendolo imprecare sonoramente.
-Adesso sono incazzato.-ringhiò, alzandosi con l'aiuto di Louis e scagliandosi contro i due. Colpì Ryan con un pugno alla mascella, che lo spedì a terra.
-Ti prego.-sussurrò Louis.-Andiamo via.-
Harry sospirò, annuendo.-Va bene, Lou. Ora andiamo via.-
Poi si voltò verso Ryan, che si era rialzato sostenuto da Brian, e sputò sul terreno vicino a lui.
-Se sento parlare di nuovo di voi, se vi azzardate anche solo a sfiorare Louis con le vostre luride mani, vengo qui e vi spezzo tutte le ossa.-
Si chinò su di loro e li fulminò con lo sguardo.-Sono stato chiaro?-
Entrambi annuirono, mentre Ryan si massaggiava la parte lesa. Harry sorrise freddamente, poi afferrò una mano di Louis e, con un ultimo sguardo truce in direzione dei due bulli, si incamminò verso casa, ancora nervoso. In poco tempo, però, il calore della piccola mano del più basso sciolse tutti i suoi nervi, facendolo sentire incredibilmente bene.
Quando entrarono in casa, Louis fece per andare in salotto, ma Harry non gli permise di separarsi da lui, circondandogli il collo con le braccia.-Prima che quei due stronzi mi interrompessero, mi stavo scusando. E non lo faccio spesso.-disse.
-Dovrei sentirmi fortunato?-chiese Louis, abbozzando un mezzo sorriso.
-Mmh, sì.-sorrise Harry, chinandosi per baciargli la fronte. Poi sospirò, tornando serio.-Liam non mi piace...e ho reagito male. Non avrei dovuto trattarti come un oggetto o...insomma, mi dispiace.-
-Va bene. Se ammetti di essere geloso.-ammiccò Louis.
-Geloso? Ma per favore.-sbuffò Harry, scuotendo la testa.
-Ah no? Allora perché ti sei arrabbiato quando ho detto che avrei pranzato con Liam?-
-Perché Liam non mi piace.-
-A me piace.-sorrise Louis.
-Cosa vorrebbe dire?-ringhiò Harry, stringendo i denti. A quel punto Louis scoppiò a ridere e lasciò un bacio delicato sul volto del riccio.-Sto scherzando.-rise.
-Stronzo.-commentò Harry, accennando un sorriso.-D'accordo, sono geloso. Avrei voluto pranzare con te e il fatto che Payne fosse arrivato prima mi ha irritato.-
Louis annuì, soddisfatto.-Vorrà dire che ceneremo insieme.-propose.
-Mmh, va bene, ma questa volta ordiniamo la pizza.-
-Ci sto.-
Ordinarono la pizza e si sedettero sul divano ad aspettare che arrivasse. Louis fece per aprire uno dei libri che aveva lasciato sul tavolino in salotto ma Harry glielo rubò di mano e lo lanciò dall' altra parte della stanza.
-Perché diavolo lo hai fatto?!-sbraitò il più piccolo.
-Non ci provare, micino.-ghignò. Si sporse verso di lui e appoggiò le labbra al suo orecchio.-Ho intenzione di farti dimenticare il tempo che hai passato con Payne.-sussurrò, baciandogli il lobo dell' orecchio e sentendolo irrigidirsi leggermente al suo tocco. Passò a baciargli uno zigomo, poi finalmente appoggiò le labbra sulle sue e si fece strada nella sua bocca con la lingua, intrecciandola a quella del più piccolo. Continuando a baciarlo, lo fece distendere sotto di sé e intrecciò una mano con la sua, mentre con l'altra accarezzava il suo corpo minuto. Louis, titubante, portò la mano libera a stringere i ricci di Harry, mugolando nel bacio.
Il più grande si staccò da lui e gli baciò il collo, cominciando a torturare un punto sensibile con la lingua e con dei piccoli morsi, finché non poté ammirare con una certa soddisfazione un marchio rosso che gli sarebbe rimasto per un po'. Louis, sotto di lui, ansimava leggermente, gli occhi socchiusi e le guance arrossate.
-Sei bellissimo, Lou.-mormorò Harry sulla sua pelle, scendendo a baciargli la clavicola e portando una mano sotto il suo maglione, a sfiorare la pelle lattea e morbida del suo addome piatto.
-Non sparare cazzate.-si lamentò Louis, coprendosi il viso con le mani per l'imbarazzo.
-Lo sei davvero, moccioso. Non hai proprio fiducia in te stesso.-
-Sono intelligente.-si vantò il più piccolo, accennando un mezzo sorriso che si tramutò in un lieve gemito quando Harry sfiorò i suoi capezzoli.
-E anche piuttosto sensibile.-ghignò il riccio, beandosi del suono della sua voce.
-Idiota! Non dire cose tanto imbarazzanti.-arrossì Louis, premendo una mano sul petto di Harry, che rise e tornò a baciarlo profondamente, zittendo ogni protesta.
A quel punto, naturalmente, suonò il campanello.
Harry si alzò con un sonoro sbuffo, poi scrollò le spalle e tornò a baciare Louis, che però si oppose con una risata.-Le pizze.-gli fece notare, per poi sgusciare via dalla sua presa e scattare verso la porta prima che Harry lo riafferrasse e non lo lasciasse più andare.
Quando aprì la porta spalancò gli occhi. -Niall?-
-Ehi amico!-sorrise l'irlandese. Poi scorgendo Harry sul divano, accennò un saluto.
-Fai il fattorino?-chiese Louis, stupito.
-Già. Mi pagano e mi lasciano portare a casa la pizza che avanza, non é fantastico?-esclamò Niall, con gli occhi che luccicavano. Louis rise, annuendo. A quel punto Harry si alzò dal divano e passò un braccio intorno alle spalle di Louis, guardando truce il biondo.-D'accordo, tutto molto emozionante, Horan.-commentò e, dopo che ebbero pagato entrambi, Niall se ne andò con un grande sorriso, strizzando l'occhio a Louis e ricevendo una porta sbattuta in faccia da Harry. Quando la porta fu chiusa, Louis scoppiò a ridere.-Geloso?-chiese.
-Sì, moccioso, problemi?-borbottò, trascinandolo con sé sul divano. Louis sorrise dolcemente e lo baciò su una guancia.
-Così non va bene, Lou. Voglio un bacio vero.-ghignò Harry, portandolo a sedersi sulle sue gambe.
Louis arrossì e si sporse a lasciargli un bacetto sulle labbra, che il più grande si affrettò ad approfondire. E il campanello suonò di nuovo.
-Chi cazzo é adesso?-ringhiò Harry, balzando giù dal divano per aprire la porta. Niall lo fissava sorridendo dalla soglia.-Hai dimenticato la mancia, Styles.-ghignò. E niente gli tolse la porta sbattuta nuovamente sulla faccia.

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