capitolo ventuno

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Harry, appena Louis scomparve oltre la soglia della sua camera, strinse i denti per il dolore lancinante provocatogli dal calcio di quel moccioso e imprecò a bassa voce. Si passò una mano tra i ricci disordinati e decise di farsi per prima cosa una doccia, di lavarsi i denti per togliersi dalla bocca il sentore di alcol, e di andare a parlare con Zayn di quello che era successo. Aveva pensato che Louis potesse essere vergine, ma addirittura che non avesse mai dato un bacio gli sembrava così...così fuori dal mondo.

Bussò alla porta di Zayn venti minuti più tardi e l'amico gli aprì con la faccia assonnata di chi si é svegliato da poco dopo aver fatto tardi la notte prima.
-Harry.-lo salutò, facendosi da parte per lasciarlo entrare.
Il riccio gli dette una pacca sulla spalla e si andò a sedere su suo divano.
-Allora?-chiese Zayn, intuendo subito che Harry fosse lì per un motivo ben preciso.
-Ho baciato Louis.-disse tutto d'un fiato Harry. Zayn si strinse nelle spalle, non capendo l'agitazione dell' amico.-E qual é il problema?-
-Il problema, Zayn, é che ero ubriaco e non mi ricordo nulla. E, cosa peggiore, era il suo primo bacio.-
A quel punto l'altro scoppiò a ridere.-Non ci credo, ti sei andato a scegliere proprio la verginella di turno eh?-disse tra le risate.-É incredibile che a diciannove anni e con quel faccino adorabile non abbia ancora combinato nulla.-
-In realtà ha appena diciassette anni. Non sarebbe neanche legale farmelo.-
-Diciassette? E che diavolo ci fa qui?-
-É un secchione tale da essersi diplomato con due anni di anticipo. Pazzesco, vero?-
Zayn annuì.-E comunque, d'accordo, era il suo primo bacio e, d'accordo, tu non te lo ricordi nemmeno perché eri partito per la tangente...ma ancora non vedo dove sia sorto il problema. É solo un bacio, no? Si suppone che tu lo debba sverginare.-
-Il problema é che a quanto pare per lui era una cosa importante e si é chiuso in camera dopo avermi dato un calcio nei coglioni.-sbottò Harry. Zayn a quel punto rise per almeno dieci minuti.
-Non riesco a capire se quel moccioso abbia fegato o sia solo terribilmente stupido.-commentò.-Però mi piace.-
-Inizio a dubitare della tua eterosessualità.-ringhiò Harry, sentendosi stranamente geloso del suo coinquilino.
-Non mi piace in quel senso. Intendo che lo trovo più interessante dei tuoi precedenti coinquilini.-
-Uhm.-bofonchiò Harry, non del tutto convinto.
-Comunque, mi stai dicendo che per quel bacio ora ce l'ha con te?-chiese divertito Zayn, stravaccandosi sul divano e controllando le notifiche sul cellulare.
-Esatto.-
-E...?-
-Sono qui per un consiglio, idiota. Si suppone che tu sia mio amico.-
-Oddio, così fa tanto club del cucito.-rise Zayn.-Comunque boh...portalo a pranzo fuori, fatti perdonare in qualche modo...scusati? Cosa cazzo vuoi che ne sappia, di solito non ho questi problemi.-
-Sei inutile, come mi aspettavo.-sentenziò Harry, sospirando affranto.

Harry tornò nell'appartamento 111 e bussò alla porta del suo coinquilino, deciso a scusarsi e a vedere di nuovo il suo sorriso...no okay questo era totalmente fuori dal suo personaggio. Deciso a portarselo a letto il prima possibile. Sì, andava decisamente meglio.
-Lou?-chiese, non ricevendo risposta. Aprì la porta e vide il più piccolo addormentato sul letto, rannicchiato in posizione fetale e con i capelli sparpagliati sul cuscino. Sorrise alla visione, perché Louis sembrava un piccolo angelo, e si avvicinò per scostargli i capelli dal viso, chinandosi poi per lasciargli un bacio dietro l'orecchio. Appena si rese conto che quei gesti così dolci non erano da lui, si riscosse e chiamò il coinquilino, che si girò dalla parte opposta e mugugnò qualcosa come "lasciami in pace, pervertito."
Harry scoppiò a ridere per l'appellativo e scosse una spalla di Louis. -Andiamo, Lou, stanotte puoi dormire quanto vuoi, adesso vieni con me.-
-Ma cosa vuoi? Lasciami stare.-borbottò Louis, seppellendo la faccia nel cuscino.-Non ti ho mica perdonato per quel bacio.-
Harry a quel punto se lo caricò su una spalla e lo trasportò fino alla porta di casa, nonostante le sue deboli proteste.
-Dove stiamo andando?-chiese Louis, agitandosi sulla sua spalla mentre scendevano le scale.
-Wohoo, Styles, stai sequestrando il piccolo Lou?-domandò Niall, vedendoli passare. Dal suo tono non si capiva se fosse più preoccupato o divertito.
-Sì, Horan. Ho intenzione di venderlo al mercato nero.-
-Cazzo dici, Harry? Mettimi giù! Niall, tirami giù da qui!!-protestava intanto Louis, ignorato da entrambi.
-Ti porto a fare un giro per Londra, per farmi perdonare, d'accordo?-chiese Harry, dopo aver scaricato Louis sul sedile posteriore della sua auto. Al più piccolo si illuminarono gli occhi. -Davvero?!-domandò, entusiasta. Era da quando aveva cominciato il college che voleva fare un giro per Londra, ma non aveva mai avuto tempo, tra una cosa e l'altra.
-Davvero micino.-sorrise Harry, e mise in moto.

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