capitolo tre

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-Letteratura?!-. Niall spalanco' gli occhi. Louis inarco un sopracciglio, confermandolo.-Che problema c'é?-chiese.
-Ecco...non é proprio un problema...non per tutti almeno. Il fatto é che é strano che uno del dipartimento di letteratura sia al terzo piano.-
-E perché mai?-
-Vedi, le cose nel dormitorio funzionano in un certo modo. Al piano terra ci sono quelli del dipartimento di letteratura, al primo quelli di giurisprudenza e storia dell' arte, al secondo biologia e medicina e all' ultimo quelli che fanno tutto e niente.-
-Cosa vorrebbe dire "quelli che fanno tutte e niente"?-lo interruppe Louis, accigliandosi.
-Sono quelli abbastanza ricchi da permettersi di pagare la retta e il dormitorio e di frequentare i corsi che hanno voglia di frequentare quando hanno voglia di frequentarli.-rispose lui scrollando le spalle.
-Solitamente quelli del dipartimento di letteratura si tengono ben lontani dall' ultimo piano, anche perché lì sono considerati gli sfigati per eccellenza...senza offesa eh. Quindi suppongo non ti sarà facile resistere più di tanto.-continuò.
-Non sarò io ad adeguarmi a loro. E poi non sopporto le persone che non fanno nulla e vivono sulle spalle dei genitori.-sentenzio' Louis.
Intanto avevano cominciato a camminare in direzione della struttura che ospitava i corsi e si divisero all' entrata, perché Niall era nel dipartimento di storia dell' arte.
Louis passo' la mattinata a seguire le lezioni con interesse (del resto la letteratura era la sua passione) e per l'ora di pranzo decise di passare dal piccolo supermarket interno al campus a comprare qualcosa con cui arrangiare un pranzo e una cena decenti per quel giorno. In seguito si sarebbe preoccupato di dividere il frigorifero in due parti, una per sé e una per Harry Styles (finalmente, grazie a Niall, aveva scoperto il suo nome, dato che lui non aveva avuto la gentilezza di dirglielo).
Doveva anche pensare a come affrontare la questione "bagno" e "pulizie nei luoghi comuni" ma per il momento si sarebbe fatto bastare il riuscire ricavare uno spazio per sé nel frigorifero.
Le lezioni pomeridiane non sarebbero iniziate prima delle quattro, così Louis decise di tornare al dormitorio e cucinare in santa pace quello che aveva acquistato.
Percorse a piedi i due chilometri che lo separavano dall' edificio e fu contento del fatto che non si fosse a messo a piovere, dato che le previsioni davano brutto tempo.
Salì le scale fino al terzo piano e, mentre stava percorrendo il corridoio fino alla 111, qualcuno lo fermò.
-Ehi, nuovo arrivato.-
Louis si girò e vide un ragazzo alto, molto bello, dai capelli neri e gli occhi scuri. Era vestito in modo simile al suo coinquilino e anche gli somigliava anche nell' atteggiamento.
-Come va con Harry?-sogghigno' quello, gettando un'occhiata ai vestiti di Louis e ridendo di lui con lo sguardo. Si vedevo dalla sua espressione che lo aveva appena bollato come sfigato.
-Sembra proprio uno stronzo.-disse Louis senza giri di parole, mantenendo un'espressione neutrale. L'altro ragazzo scoppiò a ridere e Louis notò la sua dentatura perfetta.
-É il mio migliore amico.-disse, ma non sembrava un rimprovero.
-Ok.-si limitò a dire Louis. Dentro di sé pensava "Ora mi ammazza e getta il mio cadavere dalla finestra. Bel lavoro Louis, davvero!"
-Mi chiamo Zayn.-disse poi il ragazzo belloccio.
-Io sono Louis.-
-Ci si vede in giro, Louis. Anche se ancora per poco, temo.-disse.
-Vedremo.-borbotto' l'altro, abbastanza stanco di sentirsi dire quanto poco sarebbe durato in quell'appartamento.

Quel giorno Louis frequentò le lezioni pomeridiane e poi se ne tornò al dormitorio. Si preparò la cena e poi si chiuse in camera a copiare in bella gli appunti che aveva preso quel giorno, il tutto senza vedere mai Harry.
Verso le 10,30 se ne andò a letto e si addormento' in fretta, stanco per la giornata.

Erano passate da poco le due di notte quando gli AC/DC sparati a tutto volume nella stanza accanto lo svegliarono di soprassalto. Passato l'attimo di smarrimento, si alzò come una furia e andò a bussare alla stanza del suo coinquilino, cercando di sovrastare con le sue urla la musica a palla.
-Harry!! Harry spegni quella musica, sono le due di notte!!-
Continuò a inveire contro la porta chiusa a chiave del suo coinquilino per almeno un quarto d'ora, poi per la frustrazione batte' un forte pugno sul legno, facendosi anche discretamente male, e tornò in camera, cercando di dormire nonostante il rumore.
Inutile dire che rimase sveglio tutta la notte.
Harry voleva essere picchiato a sangue, di questo era sicuro.

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