CAPITOLO 17 ※ Misteriosa sorpresa. ※

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In un baleno arrivai alle macerie della casa di Cristal, appena misi un piede sulle macerie mi sentii stranamente confuso. Mi fermai mentre i miei occhi si annebbiarono, un senso di nausea mi avvolsi e chinandomi vomitai saliva. Quel luogo mi faceva sentire irrequieto, posai le mani a terra con il palmo aperto mentre ripensai alle immagini che la sua coscienza mi fece vedere. Quel luogo, quei resti erano parte del suo dolore ed in un certo senso erano entrati dentro di me. Mi feci forza e camminai attraverso le macerie guardando con attenzione qualsiasi cosa potesse essere un suo vecchio ricordo. Chiusi gli occhi e sospirai, cosa avrei ma potuto trovare non lo sapevo. Quando riaprii gli occhi una luce attirò la mia attenzione, mi girai e vidi il bosco. Ricordai che lei era vissuta in quel luogo e così mi incamminai alla ricerca della vecchia casa. Non ci volle molto che riuscii a trovare la capanna quasi del tutto distrutta, che da un momento all’altro poteva crollare. Mi avvicinai alla porta e notai un graffio, un profondo e largo graffio di artigli sul legno. L’aprii ed entrai guardando ciò che era al suo interno… il nulla. Non c’era più nulla in quel luogo, mi voltai verso un asse di legno caduta dal soffitto. Mi chinai toccandola era ormai marcia e polverosa ma comunque le mie mani la sollevarono e sotto l’asse trovai un pupazzo mezzo rotto con il tessuto che usciva da un gamba quasi del tutta staccata e da un orecchio. Il pupazzo a forma di coniglio sedeva in quell’angolo come se qualcuno l’avesse messo lì nella speranza che la proprietaria tornasse a prenderlo. Afferrai il pupazzo tra le mani e non appena lo feci vidi i ricordi di Cristal legati ad esso con gli occhi del pupazzo. Vidi la piccola Cristal che girava su se stessa stringendomi forte al petto o lei che mi dava la buona notte o lei che mi stringeva forte a se per cercare di soffocare il pianto mentre le mie braccia di pupazzo l’abbracciavano. La vidi giocare con me a prendere il te mentre cercavo di afferrare goffamente la tazza e lei rideva. La vidi seduta sulle scale ad ascoltare i genitori mentre mi stringeva al petto, la vidi raccogliermi tra le macerie mentre mi toglieva la polvere e portarmi via con se scusandosi di avermi abbandonato. La vidi ridere mentre il mio corpo ballava buffamente o la sgridava per esser seduta su un albero. Vidi trovarmi a terra mentre lei con un pianto disperato veniva presa da qualcuno portandola via ed infine vidi il mio corpo da pupazzo camminare tra il fango e sedermi a quell’angolo aspettando giorno dopo giorno pazientemente il suo ritorno, tanto da immobilizzarmi e tornare ad essere nuovamente un semplice pupazzo. Quando quei ricordi se ne andarono e ritornai ad essere me stesso i miei occhi erano ricolmi di lacrime, la mia voce bloccata in gola. Accarezzai il pupazzo e lo ringraziai per avermi fatto vedere tutto quello, era stato per tutto quel tempo ad aspettare la sua padrona. Sapevo bene che un pupazzo non poteva prendere vita, ma conoscendo Cristal sicuramente quel corpo era stato preso dall’anima di un demone. Un demone che aveva aspettato per anni il suo ritorno, che fin a quel momento stava continuando ad aspettare che lei ritornasse e sarebbe rimasto lì ad attendere finché non sarebbe ritornata anche se questo significasse aspettare per ancora molti, moltissimi anni. Ritornai alla casetta portando con me il pupazzo. Appena entrai venni accolto da una visione allarmante… delle persone erano sdraiate a terra o sedute mentre tenevano in mano forconi o armi mentre il capo villaggio e la moglie bloccavano la stanza di Cristal con i propri corpi. Un uomo strinse la mano intorno ad una spada e si lanciò contro i due, feci in tempo e bloccai la lama con la fodera della spada.
«Cosa state facendo?!»
«Lei non può stare qui! Quel mostro deve andare via!»
«Non chiamatela MOSTRO!» Urlai.
Gli uomini mi attaccarono e con abile scatto li colpii tutti con la fodera della spada mettendoli K.O. Ad un tratto sentii un urlo provenire dalla stanza di Cristal, la moglie del capo villaggio aprì di scatto la porta dietro la sua schiena. Una ragazza aveva colpito Cristal con un pugnale all’addome e lei a causa del dolore aprì gli occhi, ma non erano affatto quelli di Cristal. Erano completamente bianchi, il suo corpo si sollevò dal letto avvolgendosi in uno scudo verde. Il suo corpo si mise dritto mentre fluttuando un fumo nero comparve dai suoi piedi estraendo la lama dall’addome e chiudendo la ferita. Il pugnale cadde a terra, il fumo prese la forma di una mano ed andò verso la ragazza caduta a terra. Scattai in avanti fermando la mano con la lama della spada, un'altra mano di fumo domparve al fianco e muovendo la spada la tagliai. Posai la lama sulle spalle mentre dicevo alla ragazza di andare via. Sorrisi guardando Cristal mentre il fumo creava altre mani nere, quella che avevo d’avanti non era Cristal ma solo una reazione al dolore fisico. Lei stava usando l’incoscienza per eliminare la paura e in questo modo aveva attivato i suoi poteri, serviva svegliarla.
«Avanti bella addormentata è ora di svegliarsi.»
Il suo capo si chinò in avanti e le mani partirono verso di me, le schivai saltando mentre con la lama ne tagliai il più possibile. Ma era inutile tagliarle erano dure ma una volta tagliate tornavano ad essere solo fumo nero, la soluzione era quella di avvicinarmi a lei per svegliarla. Scattai verso di lei correndogli contro le mani cercarono di fermarmi, le schivai continuando a correre verso di lei ma quando fui abbastanza vicino una mano molto grande comparve d’avanti a me spingendomi lontano. Mi parai il viso con la spada mettendola davanti il mio corpo orizzontalmente tenendola ben salda con entrambe le mani. La mano nera mi spinse via anche se piantai pesantemente i piedi a terra creando un polverone, usai tutta la mia forza per contrastare quel colpo ma fu inutile e mi scaraventò al muro. Mi rimisi in piedi con il fiatone, le miei braccia tremavano per lo sforzo. Strinsi ancora di più la mano intorno alla spada e smisi di tremare quando lei urlò sputando sangue, mi lanciai nuovamente all’attacco. Non serviva essere forte, ma veloce! Corsi con tutto il fiato e schivando tutte le piccole mani nere arrivai nuovamente vicino a lei e l’enorme mano ricomparse. Sorrisi e saltai in alto evitandola, afferrai la spada con entrambe le mani e mi scaraventai contro la sua barriera ma quando la spada la colpì lo scudo verde che l’avvolgeva iniziò a creare delle scintille di contatto con la lama. Lo scudo creò delle specie di saette che mi colpirono graffiandomi il corpo in diversi punti provocandomi dei leggeri tagli. Urlai per darmi coraggio e spinsi ancora di più la spada nello scudo con tutta la mia forza. Fui avvolto dalle fiamme verdi ed il tetto fu distrutto iniziando a cadere per dare spazio alla pioggia.
«Avanti! Svegliati!» Urlai spingendo ancora di più la lama nello scudo mentre lei urlava dal dolore.
Il pupazzo che era nella mia tasca cadde a terra, ed una luce lo avvolse sollevandolo mentre la stoffa rientrava cucendosi e ritornando nuovo. Il pupazzo fu sollevato ad altezza del corpo di Cristal, dal petto di lui uscirono delle catene che avvolsero la mia spada iniziando a spingere la spada. La barriera si frantumò ed io caddi a terra. Le mani di lei si avvolsero di fiamme ed urlando le rivolse contro il pupazzo che lo colpirono formando un enorme polverone. Quando la polvere si disperse nell’aria al posto del pupazzo era comparso un enorme demone a forma di coniglio bianco avvolto dalle catene con un capello a cilindro sul capo, una falce nera nella mano, gli occhi rossi ed un ampio sorriso bianco da folle. Le catene che lo avvolgevano andarono contro Cristal legandogli i polsi e le gambe, lui si avvicinò e posó la sua falce intorno alla sua vite e con un colpo secco estrasse dal suo addome una fiammella rossa che afferrò e mangiò. La chiazza nera sull’addome di lei scomparve i suoi occhi si chiusero, le fiamme ed il fumo scomparvero e lei cadde lieve afferrata da un braccio del demone coniglio. Lei aprì gli occhi rivolgendogli il suoi occhi pieni di lacrime ed egli le toccò il viso con un dito mettendo il capo di lato mentre continuava a sorridere.
«Litius…» Mormorò lei mentre coprì il suo viso contro il suo pelo. Ad un tratto sentimmo una risata provenire da dietro un muro che andò in frantumi distruggendo la parete e mostrando una ragazzina con abiti eleganti e lunghi capelli bianchi con la frangetta più lunga da una parte che gli copriva un occhio mentre l'altro era di color azzurro. Lei sedeva sulla spalla di un uomo molto alto e robusto con in mano un enorme spadone ed un braccio di metallo.  L'uomo lanciò la pesante spada contro il demone coniglio che parò il colpo con la falce coprendo Cristal. La mise a terra e partì all’attacco scaraventando l’uomo e la donna fuori dalla stanza, Cristal si alzò da terra e cadde con le ginocchia subito dopo. Mi avvicinai e mi afferrò il braccio guardando preoccupata verso l’uscita. L’aiutai a mettersi in piedi e lei si incamminó lentamente fuori dalla stanza. Un ombra comparve d’avanti a lei ed afferrandola dalle spalle la portai al mio petto bloccando la lama dell’uomo nero con la mia spada. Lo spinsi forte ed egli si allontanò chinando la testa, dal pavimento ne uscirono molti altri che ci circondarono. Guardai Cristal il suo volto era pallido non era in grado di combattere in quello stato. Uno degli uomini neri attaccò verso di noi, lo fermai con la lama ma un altro partì all’attacco, dopo pochi passi venne scaraventato a terra da un calcio proveniente dall’alto.
«Ron?» Disse lei rimanendo con la bocca aperta.
« Heylá! Vi divertite senza di me? Eh.»
Poco dopo anche Amanda e Josuè comparirono in groppa ad un cavallo. Amanda si avvicinò a Cristal e l’afferrò prima che le sue gambe le cedettero nuovamente. Josuè si avvicinò sfoderando la sua spada, feci un passo verso di loro.
«Andate, ci penso io Cristal.»
«Ok, la lascio a te sorellina.»
«Vedo che avete dei problemini qui maestà.» Disse Josuè giardandosi in torno.
«Non so come avete fatto ad asaperlo, ma non è nulla che non possiamo sconfiggere.» Gli sorrisi e lui ricambiò il sorriso muovendo la spada.
Ron colpì il suo pugno contro il suo palmo e mettendosi in posizione d’attacco si scagliò contro i nemici atterrandoli uno dopo l’altro. Io e Josuè non rimanemmo indietro ci scagliammo contro gli uomini neri ma era tutto inutile, ogni volta che li uccidevamo ritornavano dal nulla. Al contrario i loro colpi molto spesso e volentieri ci colpirono più e più volte, dandoci più ferite e fatica di quanto calcolato. Mentre il demone coniglio combatteva contro l’uomo la ragazzina sedeva tenendosi un ombrello di pizzo sul capo. Sembrava proprio una bambolina di porcellana. Un uomo nero scappò dalla nostra posizione ed andò contro Amanda e Cristal, appena si avvicinò scomparve. Amanda l’aveva mandato via dopo aver alzato una mano, non sapevo come avesse fatto, ma notai il volto di Cristal diventare sempre più pallido. Imprecai a bassa voce e mi scagliai contro di loro uccidendone molti, la ragazza seduta rideva divertita da quello spettacolo. Capii che per mandare via gli uomini dovevo muovermi contro quella ragazza, sorrisi e guardai gli altri due che mi capirono a volo. Corsi verso gli uomini e prima che le loro lame entrassero nel mio corpo saltai in alto mentre Josué dietro la mia schiena li infilzó, Ron saltò e posandomi con i piedi sulla sua gamba mi diede lo slancio per attaccare la ragazzina. Andai contro di lei, ma l'uomo con la spadona comparve d'avanti a me e mi colpì allo stomaco scaraventandomi a terra. In pochissimo tempo si mosse molto veloce per essere un tipo della sua statura e colpì Ron e Josué mettendoli fuori gioco con solo un colpo. L'uomo alzò la sua spada su Cristal ed Amanda e la tirò verso il basso ma la spada colpì il braccio del demone coniglio che venne tagliata di netto. L'uomo colpì con la spada il petto del coniglio ed egli si crepó spezzandosi e svanendo nel nulla. Il suo corpo divenne nuovamente quello di un pupazzo di stoffa e cadde a terra. Cristal chinó la testa verso il basso ed Amanda la strinse forte al petto facendogli da scudo, mi alzai veloce ed corsi verso l'uomo con la spada alta ma mi afferrò dal collo alzandomi in aria. La mia spada cadde a terra e portai le mie mani al braccio che mi teneva sollevato cercando di farmi leva. La ragazzina mosse la mano e l'uomo rialzó la pesante spada per colpire nuovamente loro due. La lama scese verso il basso ma venne fermata da una mano di Cristal che stringendo la spada andò in frantumi. L'uomo mi lasciò andare ed indietreggió, fecendo quel movimento calpestó il pupazzo facendo urlare Cristal. Intorno a loro due si creò un vento molto forte che tagliò di netto la gamba dell'uomo che si chinó a terra. Cristal si mise in piedi ed alzó il suo volto, con gli occhi rossi strinse le mani a pugno che si avvolsero di fiamme fece un passo e scomparve per comparire d'avanti all'uomo. Gli tirò un pugno in faccia scaraventandolo contro la parete della casa, ma non fu contenta infatti si mosse nuovamente scomparendo e ricomparendo gli afferrò la testa da dietro e gli fece colpire il viso al muro strisciandolo fino a terra con forza. Cristal si mise dritta e girò il suo viso contro la ragazzina guardandola. Le sue mani erano spoche di sangue, il suo viso anche. La ragazzina si mise in piedi e dal terreno conparvero dei cadaveri che attaccarono Cristal. Lei strinse i pugni e si lanciò all'attacco colpendoli alla testa o staccandogli arti. Un cadavere l'afferrarono alle caviglie da sotto il terreno ed un gruppo si lanciò su di lei coprendola del tutto. Lei urlò e la palla di cadaveri iniziò a bruciare per poi scoppiare e ricoprirla di sangue. La ragazzina indietreggió nel vederla camminare verso di lei:
«Stai lontana mostro!»
Lei sentendo quelle parole si fermò, sorrise chinando la testa da un lato ed iniziò a ridere. I suoi occhi rossi iniziarono a piangere lacrime rosse, la ragazzina lanciò a terra l'ombrello e si tolse i guanti mostrando dei strani tatuaggi lungo le braccia e le mani che si illuminarono facendo comparire delle spade fatte di luce azzurra intorno a lei. Le lame andarono contro Cristal colpendola ed infilzandola in tutto il corpo, lei a causa dei colpi chinó la schieda portando il capo dietro ed il viso in alto. La ragazzina soridette:
«Non potrai mai liberarti dalle mie lame blocca demoni!»
Cristal ridette rimettendosi in piedi e guardando la ragazzina toccò le spade di luce che si frantumarono scomparendo. Il fumo nero l'avvolse entrando nelle ferite e rimarginadole.
«Ahahah, ti sembro per caso un demone?»
Cristal partì all'attacco e con un calcio colpì la ragazzina che si coprí con uno scudo di luce ma comunque venne scaraventata a terra. Mi alzai afferrando la spada e Ron mi venne vicino.
«Sono lieto di sapere che contro di me si è trattenuta.»
«E come se l'ha fatto, non ha usato neanche i suoi poteri. Non capisco non è mai stata così assetata di sangue...»
«L'ha avvolta la follia...» Disse Amanda mettendosi in piedi e stringendo la collana.
«Quella forma l'ho vista nel suo passato, lei ha permesso alla follia di usare il suo corpo. L'ha già fatto quando ha visto un gruppo di uomini uccidere un animale a calci, quegli uomini sono stati uccisi tutti.»
«Come la facciamo tornase in sé?» Chiesi.
«Non si può, non tornerà normale finché lei non avrà ucciso i suoi nemici. Al momento è come se lei stia dormendo.»
«Dobbiamo provarci.»
Strinsi la spada e andai contro Cristal che continuava a colpire la ragazzina rannicchiata dietro ad uno scudo. Alzai la spada e cercai di colpire Cristal, lei mi schivó.
«Cosa stai facendo...»
«Ora calmati Cristal!»
«Perché? Perché la proteggi!»
«Torna in te, noi vogliamo la Cristal si prima. Guardati sei impazzita...»
Lei alzò le mani e guardandole ricoperte di sangue si guardò in giro iniziando ad indietreggiare.
«Cosa... cosa ho fatto...»
Si lasciò cadere a terra tremante, mi avvicinai a lei e sentii qualcosa attraversarmi il petto.
«Che stupido...»
Guardai in basso e vidi una lama di luce attraversarmi il petto. Mi accasciai a terra mentre mi voltai verso la ragazzina che mi colpì con uno schiaffo al viso. Il mio corpo si sollevò scaraventandomi contro un muro e delle lame di fermarono gli arti, lei alzò una mano e una pioggia di lame andò verso Ron ed Amanda che esplosero appena colpirono il terreno provocando un enorme polverone. Quando la polvere si disperse Amanda e Ron erano distesi a terra:
«Maledetta!» Urlai.
La ragazzina sorrise e si avvicinò a Cristal che era chinata a terra, le afferrò i capelli e la sollevò.
«Guarda! Guarda come i tuoi amici sono morti, è tutta colpa tua! Se solo tu non esistessi non sarebbe successo tutto ciò.»
Gli occhi di Cristal si spalancarono, le sue labbra iniziarono a tremare. La ragazzina la lasció dai capelli e la colpì più e più volte con le proprie lame di luce. Lei urlò e si lasciò cadere a terra.
«Quella donna aveva ragione, non sei altro che una debole.»
«Lei non è una debole...» Disse Amanda mettendosi in piedi con fatica.
«Che scocciatura, non sei ancora morta.»
«Amanda! Va via!» Gli urlai, ma la ragazzina mi mandò contro un'altra lama. Poi rivolse la mano contro Amanda da dove comparve una spada di luce e la lanciò, ma la spada passando vicino Cristal fu fermata dalla sua mano. Cristal si alzò e si voltò contro la ragazzina:
«Non sottovalutarmi... Non ho ancora fatto sul serio.»
Cristal portò le mani vicino al suo petto ed il sigillo apparve, il buco nero si aprì sotto i suoi piedi diventando molto ampio. La ragazzina sorrise e dal terreno comparve un uomo nero che la colpì alla gola con la propria lama.
«Che stupida...»
Il buco nero si chiuse ed il sigillo sul petto scomparse. Cristal cadde a terra con gli occhi aperti e la bocca semi aperta. Amanda iniziò a gridare:
«Nooooo!!!!»
Non volevo credere che lei era morta. Il mio corpo si mosse liberandomi dalle lame e mi avvicinai con gli occhi spalancati alzandogli il busto. Il sangue colava dal suo collo fino a scivolare al braccio ed andare a terra mischiandosi con la pioggia. Chinai il capo sulla sua testa iniziando ad urlare mentre la stringevo a me. Il suo corpo era leggero, la sua pelle pallida e il corpo bagnato stava perdendo il suo calore. Cristal... lei era morta.

L'esiliataWhere stories live. Discover now