CAPITOLO 14 ※ Colosseum. ※

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Più volte nei giorni a venire chiesi a Cristal dei propri genitori ma lei non raccontò mai nulla, ridacchiava nervosa o cambiava discorso. Fuggiva da quell'argomento o semplicemente fuggiva dai suoi stessi ricordi, o forse dai propri sentimenti. Eppure quella collana, il modo in cui la guardò non dava l'impressione che lei odiasse i genitori anche se il suo viso mostrava un cupo cipiglio. Non ci volle molto che la primavera lasciasse il suo posto all'estate e come in ogni estate il grande colosseum attraccó al porto fermando la propria nave che non era altro che un enorme stadio circolare sulle rive del regno. Quell'imbarcazione ospitava grandi guerrieri provenienti da ogni parte del mondo. All'interno della struttura ogni anno si organizzava uno spettacolo con vari combattimenti e con un premio speciale. Non appena Amanda mi riferì del loro arrivo mi precipitai per fare il saluto regale all'organizzatore Flavius non che nostro grande amico di famiglia. Come al solito quel vecchio brontolone dalla lunga barba bianca, cappello e bastone elegante si divertiva a sfogiare il suo grande sfarzo in abbigliamento.
«Flavius! Vecchio mio come stai?»
Lui mi vide e si avvicinò afferrandomi la mano.
«Gabriel! Cioè re Gabriel è un onore avervi qui.»
«Non essere così formale, mi conosci da quando ero solo un bambino.»
«Hai ragione. Q uest'anno ci sarà uno spettacolo grandioso, ho preparato un premio spettacolare della solita medaglia o coppa.»
«Di cosa si tratta?»
«Lo scoprirai il giorno del torneo, ma voglio presentarti una persona.»
Flavius fece cenno con la mano ad un uomo con varie bende sulle braccia e alle gambe ben legate. Camminava scalzo e con il petto scoperto sfogiando una capigliatura bionda abbastanza corta, ma ciò che era più sconcertante erano i suoi occhi di color nocciola di una freddezza glaciale. L'uomo si avvicinò mettendosi vicino a Flavius che alzò una mano mentre l'altra la tenne sul suo bastone ben decorato d'oro.
«Re Gabriel, lui è Ron viene dalle terre del deserto. È il miglior combattente che io conosca, parteciperà al torneo.»
«Lieto di far la vostra conoscenza Ron.»
Ad un tratto sentii urlare il mio nome e mi girai, sul tetto di una casa sedeva Cristal che alzò una mano salutandomi mentre mi sorrideva e con l'altra mano teneva una busta di carta. Mi avvicinai alla casa ed il vecchio Flavius insieme a Ron mi seguirono.
«Che ci fai qui?» Gli urlai posando una mano ad un fianco e sopirando rivolsi il mio sguardo in alto verso di lei. Lei lasciò cadere la busta che afferrai, erano mele... Flavius parlò ordinando a Ron di adar a prendere quella ragazza ma lo fermai.
«Non occorre.» Rialzai lo sguardo. «Cristal, vieni giù farai preoccupare le persone del porto se ti vedono lì sopra.»
«Uffa! D'accordo scendo.»
Mi fece la linguaccia mentre si metteva in piedi sulle tegole del tetto, si mosse arrivando al limite e si lasciò cadere portando le mani in alto. Scese a grande velocità e quando fu quasi alla fine la sua velocità rallentó e quasi ferma posò i piedi a terra delicatamente. Si scostó i lunghi capelli neri dal viso e prese una mela dalla busta addentandola.
«E voi chi siete?»
Le colpii la fronte con un colpetto e lei mise il broncio.
«Cristal, un po' di educazione.»
Lei sbuffó rivolgendo il suo sguardo a Ron.
«Loro sono Flavius il direttore del colosseum, resterà qui offrendo al regno uno spettacolo di combattimenti il cui vincitore riceverà un premio, mentre l'uomo accanto si chiama Ron ed è il miglior combattente. Mentre lei è Cristal e basta.»
Lei mi guardò con la coda dell'occhio, capì all'istante che dovesse tenere segreto il fatto che lei fosse una strega. Se i combattenti avessero saputo che lei era una strega non avrebbero perso tempo a chiederle di combattere o peggio ancora l'avarizia di Flavius nell'avere una strega tutta per se nel suo treatrino mobile lo avrebbe così colpito da commettere anche reati. Ron si rivolse a Cristal con gli occhi spalancati la cui fredezza scomparve:
«Come avete fatto a scendere da un'altezza simile? Siete anche voi una combattente?»
Lei rise portandosi una mano al capo.
«Una specie, sono abbastanza agile.»
«Siete favolosa...»
Lui le afferrò le mani stringendole tra le sue, intervenni prima che lei lo potesse ferire in qualche modo. Gli posai un braccio sulle spalle e la tirai congedandoci agli uomini. Quando passammo per il colosseum lei si fermò irrigendosi. Rivolse il suo sguardo all'immensa imbarcazione, poi di scatto rivolse lo sguardo a due marinai che portavano un grande scrigno.
«Cosa c'è?» Chiesi.
«Sento qualcosa Gabry, c'è qualcosa che non è di questo mondo.»
«Un demone?»
«No, è più come se fosse un oggetto... Questa sensazione non mi piace.»
Gli uomini che portavano lo scrigno notarono il nostro interesse al riguardo e lo coprirono con un pesante telo bianco. Il giorno seguente Amanda, Josué, io e Cristal ci recammo all'interno all'imbarcazione. Come re del regno non potevo non esser presente a quel particolare evento. Per l'occasione Flavius preparò un terrazzino privato per noi e per lui. Amanda sedette vicino a me mentre Cristal e Josué restarono dietro di noi, mentre Flavius si sedette accanto a me ma dalla parte opposta. Dal terrazzino si poteva vedere perfettamente l'enorme spazio coperto di sabbia dove si eseguivano i combattimenti mentre tutto in torno gli abitanti e i vari spettatori venuti a presenziare a quel particolare evento sedevano eccitati da poter vedere uno spettacolo emozionante. Una donna uscì dalla porta, indossava un lungo abito rosa decorato con piume bianche, alzò le braccia iniziando a parlare.
«Benvenuti a questo particolare evento! Siete pronti?! Oggi in questo luogo molti combattenti si sfideranno per ricevere un premio del tutto fuori dal comune!»
Altre due donne portarono su un carello lo scrigno che aprirono mostrando un blocco di vetro al cui interno su un cuscino rosso una coppia d'oro formata da un cavaliere e da una dama si abbracciavano in un passo di danza. Cristal si mosse sporgendosi più del dovuto per vedere meglio, Amanda ebbe la stessa reazione di stupore e si avvicinò a Cristal afferrandogli un braccio. Lei si voltò verso Flavius con i denti stretti ed uno sguardo carico di puro odio. Amanda si scusó e trascinó via Cristal dalla stanza prima che potesse fare qualcosa, mi alzai per seguirle e capire ma Josué mi fermò muovendo il capo in segno di non consenso. Mi risedetti rivoltante continuando a fissare quella statuetta d'oro, nella stanza entrò nuovamente Amanda con un sorriso sulle labbra risedendosi e guardando verso l'arena posò una mano sul mio braccio mostrandomi Cristal tranquilla che prendeva aria per calmarsi. E questo riuscì a calmare anche la mia preoccupazione. La donna nell'arena andò via insieme alle altre due dopo aver informato che il primo incontro comprendeva un tutti verso tutti con un particolare periodo di tempo. Chi sarebbe rimasto in piedi sarebbe passato al secondo round. Dopo poco nello spazio entrarono molte persone, uomini corazzati, uomini armati fino ai denti e uomini semplicemente senza niente da poter usare come arma a parte il loro corpo. Persino delle donne erano presenti, chi molto muscolosa chi con armi leggere ma la mia attenzione fu attratta da una donna in particolare. Lunghe gambe, abiti che le fasciavano perfettamente le curve del corpo senza esser provocante, lunghi capelli neri come le piume di un corvo... che diavolo ci faceva lì in mezzo Cristal! Mi alzai per far fermare il combattimento, si sarebbe ferita contro tutti quegli uomini, ma soprattutto avrebbero scoperto che lei era una strega! Amanda mi fermò afferrandomi il polso e per la prima volta vidi sul suo viso un'espressione fiera e tranquilla. Credeva in Cristal e la sosteneva al 100%, mi risedetti sospirando.
«Ma quella ragazza non è Cristal? Che sorpresa.» Disse Flavius e prima di poter aprire la bocca per replicare Amanda alzò il mento con nobile eleganza rispondendo.
«Certo, lei è una persona formidabile scometterei la vita su di lei. Vincerà ad ogni costo.»
Soridetti guardando la mia piccola sorellina che stava crescendo, ma la mia attenzione fu presto rapita dal suono di una campana che dava l'inizio allo scontro. Gli uomini come posseduti da un istinto animalesco iniziarono a colpirsi tra di loro, i più valorosi andarono contro gente del loro stesso calibro ma non tutti erano così. Molti uomini mirarono alle prede più semplici come uomini minuti e donne. Cristal non si mosse dal suo posto guardando gli uomini ferirsi come se lei fosse un'aspettatrice ravvicinata, ma quella tranquillità durò poco. Un uomo con grandi muscoli ed in mano un'asca si avvicinò alle sue spalle, strinsi forte il bracciolo della poltrona. Non potevo avvertirla! Non potevo fare nulla, mi era concesso solo guardare in silenzio e quel senso di impotenza mi stava devastando all'interno. L'uomo scagliò la sua pesante ascia verso di lei che fece un passo dal lato sinistro schivando agilmente il colpo che finì sul terreno alzando un polverone. L'uomo mosse l'ascia verso sinistra con la lama laterale, lei saltò in alto ed usando l'ascia come appoggiò si diede più slancio facendo un salto più alto, mentre era in aria si girò stendendo una gamba scese verso di lui colpendolo dritto in testa con il proprio piede. L'uomo sputó sangue dalla bocca cadendo a terra mentre lei posò i piedi al suolo delicatamente. Gli uomini che l'avevano puntata posizionarono le loro armi per colpire, aveva fatto capire che lei era all'altezza di combattere. In pochi secondi gli uomini crearono un gruppo collettivo, un alleanza temporanea per eliminarla dalla gara. La circondarono e lei sorrise portando le mani dietro la testa. Gli uomini infastiditi da quell'azione agirano sferrandosi verso di lei colpendola, ma i colpi fallirono del tutto lei li schivo abilmente uno ad uno con gli occhi chiusi. Quella era la Cristal che conoscevo bene, la Cristal sensa alcuna paura consapevole del proprio potenziale. Gli uomini si stancarono facilmente e quando lei lo capì aprì gli occhi e guardandoli uno ad uno si mosse iniziando a sferrare calci e pugni. Gli uomini caddero a terra svenuti e lei si spolveró le mani. Il primo round finì con un altro suono della campana. Gli scontri uno ad uno iniziarono e dopo molti scontri arrivò finalmente il turno di Cristal a cui sembrava esser tutto un gioco fin troppo facile per lei. Dopo tutto era così, combattere contro dei semplici essere umani non era paragonabile di certo ad uno scontro con i demoni. Calcolando pure che era vissuta esiliata nell'isola maledetta per ben quindici anni mentre io avevo quasi perso la vita in solo un'ora su di quella terra faceva capire che la sua di certo non era stato un allenamento con potenziale umano. La sua avversaria era una donna al quanto svestita che si avvicinò a lei con grande velocità appena entrata nel piazzale di sabbia. Si scagliò verso di lei con la mano a punta e sferró un colpo. Cristal se ne accorse troppo tardi e la donna riuscì a sfiorarla alla gamba procurandogli un taglietto. Cristal fece un salto in dietro guardando la donna che aveva lunghi capelli rossi e delle punte di ferro con delle lame alle dita. La donna si portó un dito passandolo sul labbro inferiore mentre si portava un braccio sotto il seno. Cristal si toccò la gamba asciugando la piccola goccia di sangue con un dito, rivolse il suo sguardo sulla sua avversaria e sorrise. La donna corse avvicinandosi a lei, sferró con le dita a punta un colpo che Cristal però evitó muovendo la testa di lato. Cristal le afferrò il braccio con la mano destra ed abbassandosi con le ginocchia la colpì allo stomaco con un pugno, la donna mosse l'altra mano in modo da colpirla sulla testa. Ma Cristal la lasciò e con una capriola si allontanò, mentre il colpo si infilò nel terreno. La donna si mise dritta tossendo leggermente mentre osservava Cristal con uno sguardo truce.
«Ammetto che sei molto forte ragazza.» Disse lei facendo una smorfia. Cristal invece sorrise portandosi le mani ai fianchi.
«Grazie.»
«Dove hai imparato ad evitare i colpi così abilmente? Saresti dovuta già morire.»
«Un po' qui, un po'di là. Mi definisco una persona molto agile.»
«Fin troppo, avanti balliamo.»
«Senti... non voglio farti del male, non ti conosco! Ma mi stai simpatica, non poi arrenderti?» Gli disse Cristal sorridendole.
«Non scherziamo!» Urlò invece la sua avversaria.
La donna si scagliò verso di lei a tutta velocità, ma questa volta lei non la schivó al contrario scomparve e quando comparve si trovò al fianco della donna colpendola con il gomito al fianco. La donna mosse la mano verso l'addome di lei, ma Cristal lo evitó dandosi slancio con i piedi ed alzandoli posò una mano sulla schiena dell'avversaria che la spinse verso il basso trovandosi dall'altra parte della donna che finì con la faccia a terra. Lei si alzò di scatto con la fronte ferita e sanguinante unì le mani sferrandole verso la testa di Cristal in modo da riuscire a rimettersi in piedi. Lei abbassandosi però evitó le mani e sferró di conseguenza un colpo al volto di lei con la gamba sinistra che volò verso un muro colpendolo con la schiena. La donna ferita si rimise in piedi ansimando mentre si puliva le labbra spaccate con una mano. La guardò con sguardo enigmatico e truce stare ferma senza dare alcun segno di stanchezza. Cristal si mise a camminare verso di lei, ma lei si mise dritta correndogli incontro. Cristal corse veloce e spostandosi da un lato, per evitale il suo colpo, l'afferró dal collo e la portò contro il muro guardala con il suo sguardo freddo. La donna chiuse gli occhi dallo spavento, Cristal alzò un pugno e colpì il muro accanto il suo viso che si crepó. La lasciò andare e la donna tremante cadde a terra, lo scontro era finito... Cristal era la vincitrice! Amanda si alzò inziando a saltare felice, mentre Flavius non credeva a ciò che aveva visto rimanendo con la bocca aperta.
«Incredibile vero?» Gli chiesi.
Lui si girò portandosi una mano alla barba iniziando ad accarezzarla.
«Molto... ma il suo prossimo incontro è contro Ron, mi dispiace per lei.»
Come previsto gli unici due che riuscirono ad arrivare in finale erano proprio Ron e Cristal. Lui entro nell'arena aspettando la sua avversaria che incurante entrò nell'arena fischiettando. Quando la vide i suoi occhi si illuminarono e le sue labbra si incurvarono, lei però alzò la mano in un semplice saluto alzando lo sguardo verso di me. Gli feci un lieve sorriso e lei abbassò lo sguardo ridacchiando, Ron sospirò:
«Mi dispiace doverti colpire non amo far del male alle donne, ma devo avere quella statua.»
«Perché devi averla?»
«Una donna ha promesso di pagarmi profumatamente se gliela porto.»
«Non puoi averla... quella statua deve essere mia ad ogni costo.»
Il volto di lei si tese, era veramente molto arrabbiata, ma non conoscevo il motivo. L'uomo mise una gamba avanti in posizione di combattimento corpo a corpo, lei invece non si mosse dalla posizione dritta. Lui si lanciò all'attacco lei schivó il colpo afferrandogli il braccio si girò su se stessa facendo leva sulla spalla di lui che le afferrò il collo con il braccio alzandola per liberarsi. La girò e sollevandole le gambe la fece cadere su un suo ginocchio colpendola violentemente alla schiena. Lei rimase sensa fiato per il colpo, ma riuscii ad afferrare il collo di lui con le mani ed iniziò a girare da una parte con forza con l'intento di speszargli il collo. Lui la lasciò andare allontanandosi mentre lei china a terra tossí del sangue, Ron si avvicinò e la colpì allo stomaco con un calcio, poi le afferrò un braccio ed una gamba iniziando a girare velocemente su se stesso. Ad un tratto lasciò la presa di Cristal che volò via colpendo un muro che andó in frantumi creando un grande polverone. Mi alzai stringendo con forza la ringhiera del terrazzino, quando sentii ridere. La polvere che aveva avvolto Cristal si disperse mostrandola mentre rideva distesa sulle macerie. Si alzò e si pulí i vestiti, poi guardò Ron con i suoi occhi verdi spenti sengno che da quel momento in poi avrebbe fatto sul serio. Ron si mosse, ma lei fu piú veloce e gli arrivò dietro la schiena che colpì con un calcio, lui si girò di scatto con il braccio ed il pugno chiuso. Lei però lo fermò afferrandogli il braccio e con un sorriso glielo piegò dal lato opposto portadolo quasi alla rottura ma non lo fece, al contrario gli diede un colpo dietro la nuca costringendolo a cadere a terra. Ron si chinó con gli occhi spalancati mentre stringeva i denti e le mani afferrando la sabbia con rabbia. Prese della sabbia e girandosi la buttó in viso a Cristal che indietreggió. Lui si alzò per sferrare un pugno con tutta la sua forza ma il pugno fu fermato dal palmo di una mano di Cristal. Le sue dita ovvolsero il pugno di lui e girandosi lanciò a terra Ron che colpì il terreno con la schiena. Lei posò un piede sulla spalla di lui, vicino al collo e tenendo ben salda la presa sul braccio iniziò a tirare. Ron urló dal dolore muovendo le gambe ed il corpo. Alla fine con grande dispiacere per se stesso alzò in alto il braccio libero colpendo il terreno due volte con il palmo della mano... si arrendeva. Cristal aveva vinto! Lei sorrise e liberandolo gli allungò una mano contro aiutandolo a mettersi in piedi. La donna arrivò con lo scrigno e consegnò il premio a Cristal che prese mentre veniva circondata dalle grida uforiche degli spettatori eccitati da tanta emozione. Lei sollevò lo sguardo verso di me ed Amanda e spalancando gli occhi fece cadere il premio a terra iniziando a correre veloce verso di noi.
«GATTO!» Urlò lei, il signor gatto comparve in versione demoniaca ed usando la sua schiena come slancio arrivò sulla ringhiera del terrazzino. Lei si lanciò verso di noi e ci circondó di fumo mentre un demone con un pugno si scagliò verso di noi. Il suolo del terrazzino si ruppe ma il signor gatto ci afferrò portandoci sulla sabbia mentre Cristal cadeva a terra con il demone sopra di se. Scomparendo tra la nube di polvere alzata dalle macerie cadute, il demone somigliante ad una grande tigre deformata da stane zanne e da migliaia di occhi per tutto il capo si trovava su Cristal con le sue zanne infilate nella spalla di lei. Con un calcio lei lo fece volare via mentre le persone in panico iniziarono a correre in confusione, Cristal si alzò. Afferrai la lama, ma il demone fu attratto dal pianto di una bambina che tra la fuga era stata travolta dalla folla cadendo nell'arena separata dalla madre. Il demone si mosse veloce ma Cristal fu più veloce ed avvolgendo le sue mani di fiamme verdi colpì il demone allontanandolo dalla piccola. Ma il demone finí sulla statuetta schiacciandola al suolo. Lui cercò di avvicinarsi nuovamente, ma lei urló ed il demone si fermò di scatto come se si fosse paralizzato dalla paura. Cristal alzò gli occhi erano divenuti di un rosso vivo, stava per chiamare Xenor! Ma il sigillo non comparve sul suo petto, al contrario si mise le mani al capo inziando ad indietreggiare come se lottasse contro qualcosa. Il signor gatto portò la bambina vicino a noi per poi creare una barriera, intanto intorno a Cristal le fiamme iniziarono ad espandersi circondando ogni cosa. Un forte vento spazzó via la sabbia insieme a pezzi della stessa struttura. Amanda si posò con una mano alla barriera con le lacrime agli occhi mentre portava al petto l'altra mano atringendo tra le dita la collona di ametista. Le fiamme divennero sempre più forti mentre lei si ranicchiava su se stessa tenendosi le mani sul capo, le fiamme mangiarono e bruciarono letteralmente il demone. Ma anche quando egli scomparve, la furia di lei non si fermò. Dovevo fare qualcosa! Dovevo salvarla!

L'esiliataWhere stories live. Discover now