Camila era tutto quello a cui Lauren poteva pensare e ogni minuto sveglia lo passava a ricordarla, il modo in cui il suo sorriso svegliava le farfalle nello stomaco di Lauren, il modo in cui le sue labbra, premute delicatamente contro le sue, le mandavano brividi lungo la schiena, il modo in cui le loro dita intrecciate la facevano sentire al sicuro e amata. Lauren era incapace di dimenticare Camila per anche solo un minuto, non poteva nemmeno avere un momento di beato sollievo perché tutto le ricordava le cose che avevano fatto insieme, dei posti in cui erano state o le esperienze che avevano condiviso.

Lauren aveva provato ad immergersi di nuovo nella scuola, aveva studiato per cercare di recuperare le materie ma, anche questo, le riportava alla memoria tutte le volte che erano rimaste sdraiate insieme una accanto all'altra sul suo letto, con gli occhi fissi sui rispettivi libri. Lauren non riusciva più a godersi una partita di softball, l'effetto delle endorfine rilasciate dall'esercizio fisico veniva schiacciato dall'oppressivo ricordo di quella volta che erano andate a provare al campo di allenamento tutte insieme.

Lauren aveva sempre pensato di capire la depressione di Camila. Pensava di aver capito cosa significasse, cosa si provasse, non era vero, non realmente, fino ad adesso. Quelle volte in cui Camila le aveva detto che si odiava; che preferiva essere morta piuttosto che dover affrontare un altro giorno, che alcune volte trovava difficile anche solo alzarsi dal letto, ora avevano molto più senso perché ,senza Camila, era esattamente così che Lauren si sentiva. Odiava se stessa per aver lasciato andare via Camila, per aver lasciato le cose com'erano, per non aver avuto l'occasione di salutarla come si deve. Si odiava quando dubitava della sua decisione perché, in fondo, sapeva che era stata la cosa giusta da fare, sapeva che Camila aveva bisogno di aiuto, aveva bisogno di essere da sola per riprendersi veramente da quel profondo impatto nella sua vita che l'incidente aveva causato.

In fondo Lauren sapeva che era stata la cosa giusta anche per lei; che stare con Camila quando era nel mezzo di un forte episodio di depressione dovuto a stress post-traumatico non era buono nemmeno per lei e iniziava ad avere effetti anche sulla sua sanità mentale, lentamente stava rompendo anche lei.

Lauren non ha mai pensato di suicidarsi; non ha mai pensato che morire sarebbe stata la soluzione per far cessare tutto il dolore che provava. Non le era mai passato per la mente, nemmeno una volta, la depressione che provava era nulla in confronto a quella di Camila, ma ancora molto reale. Non era complicato con il ricovero fisico, non era esacerbato da dei terrificanti flashback o orribili incubi come nella situazione di Camila. Lauren non doveva convivere con l'orrendo dolore causato da delle ferite come Camila, la sua agonia era puramente emotiva ma, la consapevolezza che aveva provato, una spiraglio nella mente Camila, alla fine le fece realizzare semplicemente quanto fosse stata forte la sua ragazza, si era chiesta come avesse fatto a resistere così tanto senza crollare mentalmente.

Stando a quello che le aveva detto Dinah, era esattamente questo quello che Camila aveva provato il primo giorno nel centro di riabilitazione quando, nel mezzo di un forte episodio di depressione, ha mostrato segni di un'acuta psicosi, lo staff poi l'aveva trovata in numerose occasioni seduta nella sua stanza a parlare tra sé e sé, ripetendo a qualcuno di 'stare zitta', le sue mani sopra la testa, con le ginocchia al petto mentre piangeva sentendo cose che non esistevano, avendo allucinazioni uditive che, il terapista, aveva successivamente scoperto, erano dispregiative verso se stessa, questo 'qualcuno' le diceva che era inutile, che si sarebbe dovuta uccidere, che sarebbe dovuta morire nell'incidente e doveva correggere questo errore del cosmo. Camila era diventata inoltre rapidamente paranoica, credeva che tutti erano fuori per prenderla, barricava la porta della stanza così che lo staff doveva sfondare la porta.

Alla fine, dopo un'iniezione con una dose di Haloperidol, Camila si era leggermente calmata, rimanendo però nel mezzo di una severa depressione e, portata a letto, ironicamente fu incapace di dormire e si rifiutò di parlare, di mangiare di fare tutto, trascurandosi.

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