Capitolo 28

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Arrivammo a casa di Matt. E lui si prese cura di me. Riempì la vasca e mi accarezzò con le mani, lavandomi ed insaponandomi dolcemente i capelli. Entrò nella vasca insieme a me e riuscì a scacciare i demoni che stavano ritornando a galla nella mia mente. Facemmo l'amore come non mai. Un miscuglio di dolcezza e dolore. Mai come in quel momento mi ero sentita unita all'uomo che oramai credevo parte di me. Disse di amarmi e poco dopo caddi nelle dolci braccia di Morfeo.

Un trambusto mi risvegliò. Ci impiegai alcuni secondi per capire che nell'appartamento si stava svolgendo una festa. Il primo pensiero che mi balenò in mente è che non poteva essere possibile. Come diavolo si poteva organizzare un party dopo quello che era successo? Eppure appena vidi tutta quella che infestava casa mi sbagliai. La festa c'era eccome e sembrava iniziata da un bel po'. Era mezzanotte passata e non conoscevo nessuno degli invitati. Matt non si vedeva in nessun posto. Storsi il naso quando vidi l'enorme quantità di bottiglie vuote che erano sparse per tutta casa.
"Vuoi bere?" Mi disse un tizio che poi osservandomi meglio capì che dovevo essermi appena svegliata. Aveva ancora indosso il pigiama. "Ti sei fatta una bella scopata eh?!" Lo spinsi via e avanzai. C'erano alcune ragazze mezze nude che ballavano sopra il tavolo. Altri continuavano a bere indisturbati. Altri ancora si stavano fumando una canna. Una donna con i capelli corti e con tutta la mercé in vista si avvicinò a me. "Sai dov'è Matt?"
La guardai male. "Per quale motivo vorresti saperlo?"
"Ehi, stai calmina. Mi piacerebbe beccarlo solo in qualche letto." Mi schiacciò l'occhio. "Non c'è bisogno che mi spieghi, giusto?!"
"Matt è il mio ragazzo. Sei pregata di andarti a fare un giro altrove!"
Lei mi guardò confusa. "Non sapevo avesse una ragazza."
"Beh, è così. Quindi smamma prima che sia io a cacciarti fuori da qui con un calcio in culo!"
Lei mi sorrise. "Me ne vado, me ne vado. Tanto tutta la droga è già finita." Dopo che se ne fu andata mi resi conto che era strafatta.
Finalmente trovai Matt. Era ubriaco perso, e senza maglietta. "Amore, finalmente ti sei svegliata!"
"Che diamine succede?"
"Non essere così aggressiva. Una festicciola per divertirci un po'!"
Mi abbracciai il petto. "Non mi piace, Matt."
"Su, amore. Questi sono amici miei. Fai un po' di amicizia, ci vediamo dopo." Nemmeno il tempo di replicare che già era scappato chissà dove.
Per i successivi venti minuti girovagai a vuoto dentro casa, cercando davvero di fare amicizia con qualcuno. Ma nessuno sembrava interessato a me, erano più interessati a drogarsi, ubriacarsi o entrambe le cose. Nella mia testa si accese una lampadina quando vidi sul tavolino un paio di persone farsi una striscia di coca. Non doveva girare quella roba in casa di Matt. Iniziai a spalancare tutte le porte sperando di trovarlo, solo lui poteva cacciare quella gentaglia da casa. Io avevo provato a farli andare via, ma con scarsi risultati. Finalmente aprì la porta giusta e tutto il mondo sembrò crollare. Matt si era voltato verso di me, il viso spento, lo sguardo vuoto. In mano teneva una cannuccia tagliata a metà di color nero. Sul tavolino trasparente di vetro c'erano quattro strisce di cocaina. Ognuna per ogni persona presente in quella stanza, compreso Matt. L'avevo beccato proprio prima di commettere il fattaccio. Sembrò non rendersi conto della gravità della situazione. Si alzò e mi venne in contro sorridendomi. "Mi hai trovato. Sorpresa!" Indicò il tavolino. "Ce n'è anche per te, se vuoi." Gli altri erano in disparte, facendo finta di farsi gli affari loro.
Gli tirai uno schiaffo. "Sei impazzito! Non puoi farlo! Non ti permetterò di provare di nuovo questa merda!"
Matt si mise a ridere e la sua risata mi fece accapponare la pelle. Non era più il Matt che conoscevo. Era una persona diversa, buia e persa nell'oscurità. Gli presi la mano. "Ti prego... vieni con me. Andiamo a dormire. Balliamo. Qualunque cosa, ma non questo." Sembrò rifletterci su. "Per favore, Matt. Io ti amo."
"Quella è la porta, Emma. Non vorrai mica lasciar la casa incustodita. Io ho da fare." Aprì la bocca per replicare, ma lui mi precedette. "Non fare la maleducata. Lasciami divertire in santa pace." L'avevo visto tornare sul divano e ridere con i suoi amici come se niente fosse. Si sporse verso il tavolino e prima di fare quello che aveva in mente si girò verso di me. "Che diavolo! Ho detto di andare via!" Era incazzato e io feci come mi aveva detto. Me ne andai.

Dopo essermi cambiata e aver preso l'essenziale uscì dall'appartamento. Fregandomene persino di prendere vestiti di ricambio o la valigia stessa. Feci fermare un taxi e frugai nella pochette per trovare il portafoglio. C'era un cartoncino anomalo in fondo; lo presi e capì che quello era il biglietto da visita di Paul. Senza nemmeno rendermene conto digitai il numero e mi pentì solamente quando fu lui in persona a rispondere.
"Uhm... ho sbagliato numero, scusi."
Rimase in ascolto. "Oddio, Emma. Giusto?"
Merda. Mi aveva riconosciuto. "Perché ho il tuo biglietto da visita?"
"L'ho fatto scivolare nella tua pochette quella sera della festa, quando eravamo in bagno. Qual buon vento ti porta da me?"
"Ho sbagliato a chiamarti."
"Dai, Emma. Se mi hai chiamato un motivo ci sarà, non farti pregare."
"Devo essere proprio disperata per averti chiamata..."
"Sto bevendo un drink. Ti va di parlarne? Sono alla 52esima. Il nome del pub è Red Bob."
"Che nome di merda." Paul iniziò a ridere e così anche io. "Ordina una doppia vodka. Secca, ovviamente."
"Agli ordini."
Diedi l'indicazione al tassista. Arrivai a destinazione e pagai la corsa. Non ci avevo pensato nemmeno per un attimo che stavo realmente andando da lui. Dovevo aver perso la testa definitivamente.
Paul mi venne incontro. "Emma."
"Ehi." Andammo verso il tavolo dov'era seduto. "Mi sono proprio bevuta il cervello, se sono qui con te."
"Lo penso anche io! Allora, come mai mi hai chiamato? Non posso non pensare al peggio."
"Tu e Matt vi conoscete bene, giusto?"
"Fin troppo, credimi."
Il cameriere si avvicinò con le nostre ordinazioni e non esitai a scolarmi tutto il bicchierino. "Vacci piano."
"Come se te ne fregasse qualcosa."
"Perché mi chiedi di Matt? Deduco che è successo qualcosa tra voi."
"Come vi conoscete?"
"Diretta eh?! Beh, sei pronta? Ti assicuro che quello che starò per dirti stravolgerà tutto. Sei sicura di volerlo sapere?"
"Mai stata più sicura di qualcosa in vita mia."

[COMPLETATO](SEQUEL) Conflitti d'amore - "Niente è come sembra".Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora