Capitolo 8

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P.O.V MATT

Era arrivato il mio turno di salutare Emma per l'ultima volta. Come potevo farlo? Non riuscivo ad accettare che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui l'avrei vista. Non potevo accettarlo.
Senza forze mi trascinai verso la stanza di Emma, percorrendo il corridoio. La porta era chiusa. Rimasi a fissarla per un paio di minuti. Facendomi forza. Finalmente decisi di abbassare la maniglia ed entrai. Rispetto all'ultima volta che l'avevo vista era ancora più pallida e gracile. Ancora più spenta. E questa volta ero consapevole che non l'avrei mai più potuta vedere ridere.
Mi avvicinai con cautela al letto su cui era riposta. E la guardai attentamente, riflettendo su cosa le avrei potuto dire. C'erano così tante parole, non mi sarebbe bastata l'eternità.

- 'Piccola. Sei sempre bellissima lo sai?! Anche così.' Sorrisi leggermene al pensiero di lei che mi avrebbe guardato imbarazzata. 'Lo sei sempre stata per me, sempre stupenda e speciale. Non capita tutti i giorni di incontrare una ragazza così, come te. Ho avuto la fortuna di conoscerti e non ti abbandonerò mai. Tu sarei sempre viva dentro i miei ricordi. Come potrei scordarmi di quel sorriso? Non so se te l'ho mai detto, ma ogni volta che ti vedevo sorridere dentro di me si accendeva un fuoco. Non di passione, d'amore. Vederti sorridere era la cosa più bella del mondo. Mi si apriva il cuore ogni volta che lo facevi, mi sentivo in pace. E non mi interessava del resto del mondo, mi bastava vederti felice. Perché quando eri felice tu lo ero anche io. Non importava se stessi affrontando una situazione difficile, se avessi qualunque tipo di problema. No, non importava e sai perché?' La guardai e presi fiato pesantemente per non piangere, non volevo piangere davanti a lei, so che non le sarebbe piaciuto. 'Non mi interessava perché tu eri l'unica cosa bella che la vita mi aveva regalato. L'unica di cui davvero mi importava. Eri quella speranza, quella piccola luce dentro il buio della mia anima. Una forza sovrannaturale che mi aiutava ad affrontare ogni giorno, eri il motivo per cui mi alzavo la mattina.' La guardai ancora da più vicino e mi avvicinai al suo orecchio iniziando a sussurrarle dell'altro. 'Mi sei scoppiata dentro al cuore, come un arcobaleno dopo la tempesta. Sei il mio arcobaleno, meravigliosa così come sei sempre stata. Una donna con il cuore da bambina e il coraggio di un leone. La mia combattente, quella su cui chiunque avrebbe riposto una speranza. Eravamo gli esatti opposti: io ero quello "cattivo", il bastardo senza cuore. Ma tu...tu eri la creatura più bella e pura che avessi mai visto. Eri unica, rara e speciale. Vedevi il buono in ogni persona e sei riuscita a vederlo dentro il mio cuore nero pece. Mi hai salvato Emma Smith. E io non sono riuscito a proteggerti.' Iniziai a piangere. 'Merda...mi dispiace. Non doveva andare a finire così. I-io...mi sento perso senza di te. Senza la mia stella preferita.' Mi asciugai le lacrime e presi il cellulare. 'Guardaci...' Le mostrai la foto del nostro picnic al chiaro di luna. Per fortuna ne avevo alcune anche io, visto che del cellulare di Emma non si aveva traccia. '...siamo felici. Mi ricorderò di te sempre in questo modo, con un sorriso a duecento denti. Mi ricorderò dell'ultimo nostro giorno per tutta la vita. Il mio giorno più bello. Con te ho vissuto veramente, ho capito cos'è l'amore. Ed è proprio vero che la vita certe volte ti toglie quello che hai di più caro. Vorrei stringerti nelle braccia ancora una volta sola, avrei voluto dirti molto di più. Confessarti che il mio amore per te sarà eterno. Potranno passare i giorni, i mesi e gli anni. Ma tu sarai sempre dentro di me. Qui.' Mi toccai il petto mentre le mie lacrime mi avevo completamente inghiottito. 'Custodirò il ricordo di te per tutta la mia vita. Sei il mio cuore, e non credo di poter andare avanti senza. Abbi cura di splendere piccola stella luminosa. Ti amo.' Mi accasciai sul suo addome e uno straziante pianto si fece spazio nel mio viso. Uno strazio così forte, che non avrei potuto sopportare.
Le diedi un bacio sulle labbra e una mia lacrima finì sul suo viso.
La guardai per l'ultima volta e mi alzai da quella sedia. Andai in contro alla posta e abbassai la maniglia per uscire, quella sarebbe stata l'ultima, maledetta volta, che l'avrei vista.

- 'M-Matt...' Sentì pronunciare il mio nome e mi sembrò per un attimo provenisse da Emma. Ero diventato completamente pazzo. Sentivo la sua voce in ogni momento.

- 'T-t-ti a-amo...' Mi immobilizzai con la maniglia della porta abbassata. L'avevo ancora sentita. La sua voce. Non era possibile. Mi girai un attimo e la vidi con gli occhi socchiusi.

Balzai subito su di lei e le presi la mano.
- 'Sono diventato pazzo, sento addirittura la tua voce amore mio.' Risi istericamente e le mia mano venne stretta in una presa debole.

- 'N-no.' Aprì gli occhi. Era Emma. Era viva!Spalancai gli occhi e un sorriso enorme comparve sul mio viso.

[COMPLETATO](SEQUEL) Conflitti d'amore - "Niente è come sembra".Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora