Capitolo 17

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Dopo aver pranzato Matt ed io parlammo di quanto fossimo sconvolti entrambi per quelle rivelazioni e pian piano iniziammo a collegare tutti i pezzi del puzzle. Allison probabilmente, anzi di sicuro, sapeva che ancora ci stavamo vedendo e quella volta a casa della mia domestica Jack le avrà riferito tutto quello di cui era a conoscenza. Non avrei mai potuto pensare ad una cosa simile. Jack ed Allison? Insieme? Non ci avrei creduto nemmeno se me lo avessero detto. Era così strana la vita. Con tutte le persone con cui andare a letto aveva scelto proprio lui. Ed era qui che giungemmo alla conclusione che ovviamente era tutto un diabolico, quanto studiato piano per arrivare a noi. Quella psicopatica ne sapeva una più del diavolo e noi eravamo sempre un passo indietro rispetto a lei. Jack forse era anche una vittima in tutta questa situazione, per lo meno io lo vedevo così. Anche se non gliel'avrei perdonata facilmente. Invece Matt diceva fosse tutto organizzato e non credeva ad una sola parola detta dal mio ex. Ma già per il solo fatto che si parlasse di Jack non riusciva proprio a sopportarlo, quindi figuriamoci credergli.

- 'Pronti?' Ci disse Jack sulla soglia di casa del mio attuale fidanzato.

- 'Si, imbecille.' Rispose lui, avvicinandosi alla macchina. 'Andiamo con la mia.'

- 'Potresti essere più gentile?' Gli sussurrai mentre Jack era qualche passo più avanti a noi.

- 'Mi chiedi troppo amore.' Sbuffai e lui mi baciò.

Durante il tragitto cercai di distrarmi in tutti i modi possibili ed inimmaginabili. Cercai di pensare a quanto fosse bella quella giornata, a quando sarei ritornata in azienda e addirittura cantando ogni singola canzone che passava alla radio. Ma niente, tutto riconduceva a quella notte e al timore che da lì a poco avrei avuto un confronto con Allison, un confronto che aspettavo da tempo ma che inevitabilmente mi faceva una paura cane.
Matt mi mise una mano sulla coscia. Lo sguardo puntato sulla strada. 'Tutto bene?'

- 'S-si.' Balbettai presa alla sprovvista. 'Siamo arrivati?'

- 'Ci siamo quasi.' Ci informò Jack. 'Ecco, dopo quel semaforo, gira a destra.'
Così fece e ci ritrovammo di fronte a dei palazzi. Matt parcheggiò la macchina e tutti e tre scendemmo da essa.
'Questo è il citofono.' Disse Jack. In quel preciso istante una donna aprì il portone e ci intrufolammo dentro l'edificio. Prendemmo l'ascensore che trasmetteva una di quelle melodie fastidiosissime, per l'attesa.

- 'Potresti smetterla? Disse Matt, rivolgendosi ovviamente a Jack che stava picchiettando il piede sul pavimento a ritmo di musica. Era sempre il solito gentile. Arrivammo finalmente al piano e Matt si catapultò immediatamente fuori, non lasciando passare di proposito prima Jack. Il suo era un tipico comportamento infantile, ma lo amavo lo stesso.

- 'Ci siamo.' Disse Jack. 'È questa la porta.' Si mise davanti.
- 'Pronta?' Mi guardò Matt. 'Se non lo sei c'è la filiamo.' Mi sorrise dolcemente. Poi intrecciò le nostre mani.
Presi nei polmoni più aria che potevo. 'Si.' Risposi stringendo più forte. Era confortante sapere che non dovevo affrontare tutto da sola. Quella stretta di mano, in quel momento, mi conferì abbastanza fiducia. Presi l'iniziativa e suonai il campanello. Un suono forte e stridulo. Trattenni il respiro, pronta a rivederla. Niente, non era successo niente. Suonammo di nuovo. Forse non era in casa in quel momento. Aspettammo altri secondi preziosi e ad un tratto la serratura scattò. Chiusi gli occhi per un'istante ancora, combattuta tra il darmela a gambe o prenderla direttamente dai capelli e farmi giustizia da sola.
Ma la ragazza che si mostrò davanti a noi, non era affatto Allison. Non le assomigliava lontanamente. Ci guardò con aria curiosa. 'Scusi, abbiamo sbagliato.' Le sorrisi.

- 'Conosce Allison Ford? È qui?' Disse Matt.

- 'E voi chi sareste?' Incrociò le braccia al petto. 'Sbirri?'

- 'No, no. Semplici amici.' Rispose Jack sorridendole per far sembrare il tutto più reale. 'È in casa?'

Chi l'avrebbe mai detto che avremmo collaborato tutti e tre in una situazione del genere? Nessuno sano di mente. Di sicuro. Sarebbe stata da incorniciare questa scena: il mio ex e il mio attuale fidanzato insieme, uno di fianco a l'altro che mettono l'odio da parte per aiutarmi. Ed io in mezzo a loro. Situazione a dir poco imbarazzante, e la cosa peggiore era che mi ci stavo pure abituando alle continue sorprese della vita. Per non parlare dello scherzo del destino, fin troppo crudele con noi. Nelle nostre vite precedenti dovevamo essere stati di sicuro delle cattive persone, e ora il karma ci stava rivoltando tutto contro. Vomitando tutto contro, questa era la parola che calzava a pennello con la situazione.

- 'Beh no, a dir la verità se n'è andata via.' Ci disse la tizia con i tatuaggi. 'Forse da tre settimane, o due.' Proprio il tempo che era passato dall'incidente. Guarda un po' la casualità.

- 'Sapresti dirci dove?' Gli chiese Matt che, a quanto notai dall'espressione della ragazza di fronte a noi, non era adatto a questo genere di cose. Più che un'amico sembrava per l'appunto uno "sbirro". Il tono di voce che aveva usato era lo stesso che usò il detective Morris con noi.

- 'Non la vediamo da molto tempo.' Intervenni mostrando un'espressione affranta sul volto. Certe volte stupivo persino me stessa di quanto fossi riuscita ad imparare a fingere così bene.

- 'Non posso aiutarvi gran che.'

- 'Anche il minimo particolare potrebbe farlo.' Le sorrise di nuovo Jack, facendola cadere metaforicamente ai suoi piedi. Gli pendeva dalle labbra.

- 'Mi ha detto che sarebbe ritornata a casa, che non stava più bene qui ed aveva finito il lavoro che doveva svolgere.' Strinsi la mandibola, sapevo a che "lavoro" si riferisse: uccidermi, per la precisione. Sentì un nodo in gola. 'Andava piuttosto di fretta, ora che ci penso.'

- 'Davvero? Strano non ci abbia detto niente, e nemmeno di avere una coinquilina così bella.' Le sorrise di nuovo; il pesce stava abboccando all'amo. 'Altre informazioni che puoi darci?' Conoscevo quel tono di voce, sensuale quanto basta per far innamorare qualunque ragazza gli capitasse a tiro.

Diventò tutta rossa. Strano visto l'aria da dura che sembrava avere, eppure il carisma di Jack colpiva ancora. 'Ha fatto la valigia in dieci minuti. Quella sera era uscita presto e a rincasato parecchio tardi.'

- 'Sapresti dirci a che ora di preciso?' Le chiese Matt e lei sembrò ammutolirsi. Guardai di traverso Jack e con un movimento impercettibile della testa gli indicai la ragazza, per incitarlo a parlare. Visto che rispondeva solo a lui.

- 'Ci saresti di grande aiuto...come hai detto di chiamarti?' Bella mossa!

- 'Oh...emh, sono Nina.' Jack le tese la mano.

- 'Piacere tutto mio.' Non c'era più una ragazza di fronte a noi, ma un peperone.

- 'Sarà tornata verso le 3-4 del mattino, ha fatto in fretta e furia le valigie e non ha nemmeno voluto aspettare che sorgesse il sole. Se n'è andata immediatamente, ed era anche parecchio agitata. Non l'avevo mai vista così.' Soppesò quello che stava per dirci. 'Poteva essere una stronza a volte...' Ovvero sempre. 'Però mi stava simpatica, non era male.' No affatto, mi trattenni dal ribattere tutto e ridergli in faccia. Avrei destato troppi sospetti. 'Invece quella sera era particolarmente strana, come se stesse scappando da qualcosa o qualcuno.' Si, dalla polizia appunto. 'Non ho altro da dirvi, credo.' Lei sorrise, a Jack.

- 'Grazie mille del tuo aiuto Nina.' Jack frugò nella tasca. 'Questo è il mio numero, chiamami se hai sue notizie.' Colpo basso e allo stesso tempo geniale. Abbastanza da farmi credere che forse ci stava provando sul serio. E se fosse stato realmente così ne ero sollevata. Non lo amavo più e forse stava iniziando ad andare avanti. Vedere insieme Matt e me poteva averlo convinto. 'Però ti prego, non dirle che la cerchiamo. Vorremmo farle una sorpresa okay?' Mossa furba e fondamentale. L'ultima cosa che avremmo voluto era perdere le tracce di Allison.

Nina si attorcigliò una ciocca nera sul dito. 'Certamente Jack, grazie.' Disse civettuola. La conversazione oramai era bilaterale, Matt ed io non esistevano più. Salutammo la coinquilina di Allison e ci dirigemmo a casa di Matt.

[COMPLETATO](SEQUEL) Conflitti d'amore - "Niente è come sembra".Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora