Capitolo 38

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"Abbiamo solo un romanzo epistolare rimastoci di Jane Austen, qualcuno sà dirmi il nome?" alzo la mano alla vista degli sguardi persi dei miei compagni di classe, evitando che il cipiglio andato a formarsi sulla fronte della professoressa metti in atto una discussione

"Lady Susan" dico quando la professoressa mi dà il permesso di parlare

"Ottimo Evans, e sà dirmi perchè è un romanzo diverso rispetto agli altri scritti dalla Austen?" faccio mente locale ricordando il testo e annuisco

"Perchè la protagonista è cattiva, fà dell'egoismo" annuisce e sorride soddisfatta continuando la sue spiegazione

"Secchiona" il sussurro arriva dalla mia destra e faccio una linguaccia al ragazzo seduto vicino a me.

"Sei tu che ti applichi poco" alza le spalle

"Sfrutto le mie capacità per migliorare altri settori" mi fà un'occhiolino e le mie guancie avvampano al ricordo delle sue labbra sul mio collo, decido di non rispondere e mi concentro sulla lezione.

"Bene ragazzi, per la prossima volta voglio che prendiate una frase dal romanzo "Orgoglio e pregiudizio" e voglio che mi scriviate una spiegazione del perchè di questa vostra scelta, ovviamente molte frasi saranno identiche, ma spero che abbiate almeno la capacità di giustificare la vostra scelta in modo singolare" qualcuno parla da dietro a me e non mi stupisco che la frase sia venuta da Diana

"Ci sta dicendo di non copiare?"

"Esatto Diana, è quello che sto cercando di dire" la campanella suona interrompendo la lezione di letteratura e prendo gli appunti riponendoli accuratamente nello zaino e mi giro verso Dean

"Andiamo?" avvolge il suo braccio sulla mia spalla e usciamo insieme fuori dall'aula

"Tienitelo stretta finchè riesci, appena mollerai la presa correrà nuovamente tra le mie dolci labbra e non parlo di queste" la ragazza davanti a me si tocca le labbra passandosi poi la lingua sopra e facendomi un'occhiolino

"Lurida puttana" sto per scattare quando vengo trattenuta

"Diana, levati dal cazzo"

"Ma come tesoruccio, è la prima volta che te lo sento dire, di solito mi sproni a continuare ma ti compatisco..come si dice? Ah si! Rossa di capelli golosa di.." la rabbia si impossessa del mio corpo a quelle parole e la risata che le segue facendomi scattare senza rendermene conto, afferro i suoi capelli in un pugno sopra la testa e le faccio sbattere la schiena contro l'armadietto avvicinandomi al suo orecchio.

"Non mi conosci, non sai chi sono o cosa faccio nella mia vita, eppure mi giudichi solo perchè lui ha scelto me e non una ragazza che a quanto ho saputo è più o meno una banca del seme, sappi che puoi dirmi tutte le cose che vuoi ma a me non frega un cazzo delle tue parole.
Fatti un'esame di coscienza prima di darmi della zoccola" quando la lascio cammino svelta verso l'esterno, bisognosa di aria fresca

"Tu sei pazza" la sua voce stridula mi colpisce anche da quella distanza e mi costringo ad aumentare il passo dimenticandomi quasi del ragazzo che mi segue, mi fermo solo quando posso finalmente fumarmi una sigaretta ammirando le goccie d'acqua far luccicare l'erba verde.

"Perché lo hai fatto?" Dean è vicino a me e mi guarda quasi arrabbiato e ciò aumenta la mia rabbia che ancora deve sbollire, trasformandomi in un vulcano che erutta cattiverie

"Mi dispiace essermela presa con la tua puttanella, ma avevo le mie buone ragioni" non lo guardo più in faccia concentrandomi sul fumo che si disperde nell'aria gelida di quella mattinata, nella pioggia che scrosciava sui muri e batteva sull'asfalto e sull'odore di patate che proveniva dalla mensa poco lontana.

"Non è la mia puttanella"

"Ah, no? Purtroppo aveva ragione, ogni volta che succedeva qualcosa tra di noi sei sempre scappato da lei, o sbaglio?" mi prende il mento tra le dita girandomi il volto e costringendomi a puntare i miei occhi nei suoi.

"Quello prima di ammettere che sono stato un coglione, non penso di poter trovare labbra così dolci" la battuta mi esce spontanea mentre parlo

"Quelle di sopra o quelle di sotto?" la sua risata mi riempe le orecchie

"Per ora mi accontento di queste" poggia la sua bocca sulla mia muovendosi lentamente come se volesse imprimere le parole nel mio cervello.

Più tardi sono seduta alla mensa aspettando l'arrivo dei "tre moschettieri", un ragazzo mi saluta da lontano e devo aguzzare la vista un paio di volte prima di riconoscere Seth, lo saluto a mia volta prima di girarmi verso qualcuno che di è seduto al mio tavolo.

"Devo spaccargli la faccia?"

"Come sei melodrammatico" Ania e Zac ci raggiungono prima che Dean potesse dire qualsiasi cosa.

"Mi ha solo salutato! È un mio amico"

"Un amico che vuole entrarti nelle mutandine" osservo i due fare discussione e come una spettatrice fingo di mangiare pop corn

"Sei troppo geloso, Alys ti sembra normale che non posso salutare un mio amico perchè a lui da fastidio?" indico suo fratello

"Voleva spaccare la faccia a Seth perchè l'ho salutato"

"Voi ragazzi dovete darvi un contegno" sembra una bimba quando si arrabbia, la sua vocina pacata si alza di qualche tono e si fa tutta rossa

"Seth Carver? Io invece ho problemi con il fratello Chris, peccato che Chris non sia gay" brontola Zac mentre scorre lo sguardo tra me e la sua ragazza che ora è imbronciata

"Seth è gay? Perché non me lo hai mai detto?" guardo Dean al mio fianco prima di alzare le spalle

"È divertente vederti arrabbiato" mi inizia a fare il solletico ripetendo "sei una stronza" dopo scuola mi dirigo con i due Ruiz verso casa loro, sua madre mi ha gentilmente invitato a casa sua dopo aver scoperto che ho dormito lì la sera prima e non ho potuto non accettare dato che aveva proposto una serata a base di pollo e patate.
Quel giorno le lezioni erano finite tardi e dopo aver fatto gli ultimi compiti, Ania esce per chiarire con il suo ragazzo rimanendomi solo con suo fratello.

"Abbiamo ben un ora prima dell'arrivo dei miei genitori, come sfruttiamo questo tempo?" porto un dito alle labbra pensando

"Guardiamo un film?" scuote la testa più volte ma si alza ugualmente per cercare un cd da una mensola e lo sento sussurrare "quanta bellezza sprecata" ci stendiamo entrambi sul letto impegnati a vedere un film che parla di guerra quando una domanda mi preme sulla punta della lingua.

"Pensi che riuscirò a superarlo?"

"Cosa?"

"Ciò da cui sto sfuggendo, la situazione con i miei genitori, non voglio arrivare al giorno in cui dovrò affrontarlo, ma non riesco nemmeno a rimanere in questo limbo"

"Hai superato di peggio, sei forte e supererai qualunque cosa sia e io ti starò vicino" lo guardo negl'occhi facendomi attirare come una calamita

"Sei un bel guaio tu, ragazzino. Mi fai dimenticare tutto solo guardandoti negl'occhi"

"Ed è una brutta cosa?" annuisco senza distogliere lo sguardo che improvvisamente sembra ardere di passione

"Si lo è, in questa vita non puoi dimenticare nulla, perchè se metti le cose all'angolo torneranno a colpirti più duramente di prima"

"Sarei un egoista a chiederti di baciarmi ora?"

"Probabile ma ci passerò sù perchè sto bramando di farlo da tutta la giornata" dico avvicinandomi seguendo i suoi movimenti

"Non negarti mai un piacere del genere, sarò sempre felice di assecondarlo" 

ResilienceWhere stories live. Discover now