Capitolo 23

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"Cosa vuoi mangiare?" non sono una brava padrona di casa, di solito non ho nessuno tra i piedi.
Si gratta un punto dietro al collo come sempre quando è imbarazzato e sorride.

"Posso prepararti io qualcosa?" rimango allibita dalla sua proposta, il grande Dean che vuole fare qualcosa per me?
"Non è così strano" mi rimbecca il mio cervello, ieri sera è stato davvero dolce, ricordo ancora la sua rabbia contro quel ragazzo, Ethan quando mi aveva definito la sua "puttanella" e poi la canzone e il ghiaccio.

"Si, aspetta che ti mostro dove ho l'occorrente per qualunque cosa tu voglia fare" gli mostro la dispensa e diverse altre cose, non so cosa abbia in mente di preparare ma spero che sia qualcosa che mi piace.
Prima di raggiungere il bagno per farmi una doccia mi giro a guardarlo.

"Dean?"

"Si, bambina?" era la prima volta che mi chiamava così, un brivido mi attraversa la spina dorsale e non posso fare a meno di sorridere.

"Perchè ti stai comportando così?"
il suo sguardo si fa quasi serio.

"Così come?" come? come un ragazzo a cui interessa, non vedo perchè dovrei interessargli, so che mi ha cantato una canzone il giorno prima e so che mi ha detto di volermi baciare, ma volevo un qualcosa in più, credevo ancora di essere solo una scopata per lui.

"Come se ti importasse di me"

"Perchè mi importa di te, bambina" un sorriso aleggia sulle sue labbra e come se i nostri sentimenti fossero legati, ne appare uno anche sul mio.

"Vado a fare la doccia, non combinare casini" alza le mani con fare innocente e si porta una mano al petto, all'altezza del cuore.

"Dubiti delle mie capacità culinarie?"

"Beeh" si porta vicino a me mettendomi una mano sulle labbra.

"Non dire nulla di cui potresti pentirti, ora và a fare la doccia, il Gordon Ramsey che è in me sta per mostrarsi in tutta la sua bravura" mi fa un occhiolino e io scappo in bagno per non scoppiare a ridergli in faccia.

Mi chiudo in bagno e mi spoglio dei miei abiti, apro l'acqua cercando di regolare la temperatura e mi posiziono sotto il getto caldo, sento i muscoli distendersi e le preoccupazioni svanire, qualcosa è cambiato nel mio animo, lo sento da qualche tempo solo che sta aumentando gradualmente.
Ho paura di aver capito cosa sia, sto iniziando a provare qualcosa per Dean, i miei sentimenti stanno iniziando a svegliarsi. È stato un processo graduale iniziato con Ania..tutto in me urla cambiamento e libertà, ma non sono sicura che il liberarmi da questo peso sia una cosa buona da fare.
Ho sprecato quasi un anno della mia vita a cercare di chiudermi dietro un muro e solo la prospettiva di farlo cadere mi spaventa.
Mi compiaccio poi del fatto di non aver avuto incubi quella sera, come se la vicinanza di Dean mi avesse annullato i dolori.
Esco dalla doccia e avvolgo il corpo in un asciugamano, cerco gli abiti in giro e niente, il pigiama lo avevo messo in lavatrice.
Fantastico!
Esco silenziosamente sperando che Dean si trovi ancora in cucina. Appena apro la porta me lo ritrovo davanti, con la mano a mezz'aria.

"Ero venuto a chiamarti, è tutto pronto" le sue iridi si aprono e contrariamente a quando è arrabbiato, diventano blu.
Io divento rossa e lui non accenna a distogliere lo sguardo.

"Ho dimenticato gli abiti in camera, stavo giusto andando" la mia voce traballa, mi racchiude al muro poggiando il suo corpo vicino al mio fianco.

"Corri in camera prima che non risponda più alla mia parte razionale" sento qualcosa di duro toccarmi il fianco abbasso lo sguardo, la sua erezione preme da dietro i jeans.
Il mio corpo tentenna, come se volesse vedere fin dove può spingersi quella situazione, ma anche io dò retta alla mia parte razionale e corro in camera chiudendomi la porta dietro la schiena.
Afferro le prime cose che mi capitano per mano e esco fuori, un odore invitante mi invade le narici e la mia pancia inizia a brontolare.

ResilienceWhere stories live. Discover now