Capitolo 26

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Dean's pov
Salutai Lily che vidi entrare dalla porta e ci scambiammo due parole, sempre incentrate su Alyssa. Erano pochi i cambiamenti avvenuti in quei 5 giorni, il suo volto sembrava aver preso il suo colorito naturale e qualcosa mi diceva che era anche un pò più cosciente in quel momento.
Lily si avvicina e le prende la mano.

"Ciao bambina mia" le sento dire, poi il caos.
Il corpo di Alyssa viene scosso come se fosse a contatto con qualcosa di elettrico, l'aggeggio che le monitora il cuore sembra impazzito, i bip si susseguono senza pausa e dopo un'attimo di smarrimento iniziale inizio a premere il pulsante che indica le chiamate di emergenza, due medici si affrettano nella stanza e la mia voce esce alta cercando di spiegare l'accaduto.
Le iniettano qualcosa nel braccio-un calmante- mi dicono e ci invitano ad uscire per farla riposare. Mi devono quasi trascinare, dopo aver visto il suo corpo minuto contorcersi sul letto il mio corpo è smosso da un forte tremolio come se un filo invisibole ci unisse. Ho voglia di scaricare la rabbia che sto accumulando. Rabbia che nasconde la paura, quella di non rivederla più in piedi.
Escono dalla stanza trascinandosi dietro un lettino con lei sopra.

"Dove la portate?" il solito dottore mi affianca e continuando a camminare mi spiega cosa stanno facendo.

"Dobbiamo farle una tac, nelle ultime i suoi parametri celebrali si stavano stabilizzando, dopo ciò che è successo non so cosa sia accaduto, potrebbe essere regredita o rimanere neutro. Lo scopriremo solo in questo modo." annuisco e sotto loro richiesta ritorno indietro.
Ritorno nella solita sala d'attesa e in preda ad un impeto di rabbia prendo a pugni il muro davanti ai miei occhi.
"merda merda merda" sono queste le parole che accompagnano ogni mio pugno, sento la pelle sulle nocche tirare e rompersi.
Qualcuno mi avvolge le braccia dietro la schiena e mi giro per ricambiare l' abbraccio. Appoggio la testa su quella di mia sorella che mi accarezza ritmicamente la schiena, come faceva quando eravamo piccoli e mi arrabbiavo dopo essere sgridato.
Mi rispecchio nel suo volto, le occhiaie e il viso pallido dovute alle scarse ore di sonno sono le stesse che abbelliscono il mio volto.

"Non hai dormito nemmeno stanotte?" scuote la testa.

"Solo un pò" si siede e batte le mani sulla sedia accanto alla sua per invitarmi a sedere.

"Zac ha chiamato, voleva sapere se c'erano novità, gli ho detto che gli avrei fatto sapere" annuisco e gli spiego ciò che è successo. Lily stava parlando con un medico non lontano da lì, si era girata a salutarci prima di andarsene.
In questi 5 giorni l'ho conosciuta, fa breve visite appena si libera dal lavoro e sembra voler molto bene alla figlia, ma è molto legata al suo lavoro, quasi come fosse la sua famiglia. Ho visto varie volte un sentimento di colpa nei suoi occhi ma non mi sono mai soffermata a chiedere.
Ania viene regolarmente, tutti i giorni e resta qualche ora. Zac viene appena può, quasi sempre per supportarmi o consolare mia sorella e Jos viene quando si libera dal lavoro.
Non lo sopporto, so che prova qualcosa per Alyssa, ma in questo caso sto chiudendo un'occhio, la sofferenza è già alta.
Anche Diana è venuta una volta, ma l'ho cacciata, faccio tutto per non vederla a scuola così da non commettere qualche idiozia. Le affibio la colpa di avermi chiamato quel giorno e a me quella di aver accettato.
Ania mi passa una mano davanti al volto.

"Mi stai ascoltando?" scuoto la testa

"No scusa, ripeti"

"Ho detto che puoi andare a casa a cambiarti o farti una doccia, rimango io qui" scuoto nuovamente la testa.

"Voglio sapere il risultato della tac" mi guarda con il suo sguardo apprensivo, come farebbe nostra madre e io nego compulsivamente con la testa.

"Sei tornato pochissimo a casa e per 10 minuti ogni volta, giusto il tempo di prendere le cose pulite e di farti una doccia e.."

ResilienceWhere stories live. Discover now