Chapter 13

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Quando spengo quello che ho in mano l'ora è tarda, sono le 4 e il telefono non ha smesso di suonare da quando Dean ha lasciato la casa, il numero di Ania fa ri-illuminare il mio cellulare e rispondo fingendo di essermi appena svegliata, so che non dovrei mentirle ma fino ad ora non ho avuto il controllo necessario sul mio cervello per fare qualsiasi cosa.

"Pronto?" calco la voce per cercare di attuare la mia recita e ciò che ho fumato mi aiuta in buona parte.

"Alyssa! Come stai? Ti ho svegliato?"

"Si, che è successo?" so che vuole sapere dell'incontro con il fratello e mi dispiace che si sia preoccupata per me a tal punto di non andare a dormire ma non avevo voglia di parlare.

"Volevo solo sapere cosa è venuto a fare mio fratello lì.."

Cosa dovrei dirle? È venuto a fare il tipo geloso e subito dopo mi ha detto che vuole solo scoparmi?

"Nulla di che Ania, è solo venuto a mostrarsi per la persona che è, e onestamente non ne so nemmeno il motivo ma non mi interessa, ora puoi andare a dormire tranquilla, non è successo nulla"

"Menomale..mio fratello è tornato con una faccia sconvolta e credevo ti avesse fatto qualcosa"

Lui aveva la faccia sconvolta? Probabilmente si era reso conto che si era rovinato il piano da solo perchè da quel momento in poi non lo avrei guardato nemmeno per sbaglio.

"No dolcezza, tranquilla, ora và a dormire, ci sentiamo domattina"
Dopo un ultimo saluto chiudo la chiamata e vado a letto a dormire, la stanchezza si appropria della mia mente ma dopo poco mi risveglio.
È la solita routine dormo, incubo, mi sveglio.
Ma questa volta gli incubi non riguardano mio padre ma il mio ex ragazzo e il trattamento che mi ha riservato in passato, probabilmente la visita e le parole di Dean mi hanno riportato alla mente quei momenti e contro la mia volontà il mio cervello mi ci riporta facendomi rivivere tutte le azioni.

Sbuffo e mi alzo dal letto, sono le 10 di mattina e conto di aver dormito più o meno 6 ore. Domani inizia la scuola e con queste ore di sonno arretrato non so davvero come farò a seguire le lezioni..
Mi alzo dal letto e prendo il cellulare e mi accorgo di avere un messaggio, è da parte di Jos e lo apro curiosa. È di un minuto fa.

"Hei bella rossa, ti va di andare a fare colazione, mi va di farti vedere una cosa qui a New York" senza avere il tempo di rispondere ne arriva un altro

"riguarda la fotografia"

Accetto di buon grado il suo invito e insiste per venirmi a prendere a casa, decido di mettermi qualcosa di comodo, un jeans e una semplice maglietta bianca a tinta unita, lego i capelli in una coda alta e mi trucco leggermente, dal momento che mi sono appena svegliata non voglio sembrare uno zombie.
Sento il clacson suonare e mi precipito giù per le scale ma all'ultimo gradino inciampo e sbatto il ginocchio a terra.

Lo sapevo che prima o poi sarei caduta.

Mi alzo lentamente e constato che sento solo un lieve dolore ma non riesco a poggiare tutto il peso sul piede così zoppico un pò.
Cammino lentamente fuori e appena Jos mi vede aggrotta la fronte e scende dall'auto.

"Ti sei fatta male?" viene verso di me e mi sostiene dal fianco.

"Sono solo inciampata dalle scale, nulla di che tranquillo, devo stare più attenta"

Mi aiuta a salire in macchina e ci incamminiamo verso un bar, ogni volta che dobbiamo camminare mi affianca e mi aiuta a percorrere la strada, cerco di dirgli più volte che riesco a camminare da sola ma non vuole sentire scuse.
Entriamo in un bar e scegliamo di posizionarci in un posto sul fondo lontano dall'entrata.

"È un bel posto, vengo spesso qui, devi provare i pancakes allo sciroppo d'acero, sono buonissimi!" fingo di pensarci anche se adoro i pancakes e alla fine annuisco divertita

"Vada per i pancakes" sorrido e lui batte le mani

Arriva il cameriere e ordino i pancakes e un cappuccino con cannella.

"La cannella?" mi chiede stranito

"È squisita, veramente! Se fossi una persona che divide il cibo te ne darei un pò" ride alla mie espressione convinta e quando arrivano le ordinazioni mangiamo con gusto

"Oh Dio è possibile che un angelo si sia reincarnato in questi pancakes? Sono sublimi per il mio palato, soffici.." chiudo gli occhi per assaporarli meglio e quando li riapro vedo qualcosa che non mi fà piacere.

Dean e Zac sono a qualche tavolo di distanza da noi e stanno discutendo di qualcosa, il primo ha le mani tra i capelli e sbatte la mano aperta sul tavolo facendomi sobbalzare anche da quella distanza.

"Jos possiamo andare?" segue il mio sguardo e annuisce senza farmi domande.

Facciamo un piccolo battibecco su chi debba pagare e alla fine vince lui dirigendosi verso la cassa mentre io rimango lì, guardo in quella direzione accertandomi che non mi vedano ma inaspettatamente gli occhi di Zac si posano nei miei e subito dopo anche quelli di Dean, mi pietrifico sulla sedia ma fortunatamente arriva Jos e andiamo via.

Per uscire dobbiamo passare davanti quel tavolo e il ragazzo vicino a me mi prende per il fianco aiutandomi a camminare velocemente verso l'uscita.

Una volta fuori tiro un sospiro di sollievo e Jos mi guarda.

"Un tuo amico?" annuisco non sapendo come definire la situazione nè la mia reazioni

"Abbiamo avuto una discussione e non avevo vogloa di vederlo, scusa se ti ho trascinato qui fuori"

"Tranquilla non c'è problema, andiamo dai devo farti vedere quella cosa"

"Devo ancora capire cos'è ma dato che mi hai aiutato a scappare non farò domande, giuro" ridiamo di gusto della mia fuga zoppicante mentre camminiavo verso la macchina.

Mentre sto per aprire la portiera sento la sua voce richiamarmi.

"Credo che al tuo amico non sia piaciuta la tua fuga" lo guardo aggrottando le sopracciglia in uno sguardo confuso e lui mi indica un punto dietro la mia testa.
Mi giro e vedo Dean guardarsi intorno, per poi vedermi e venire a passo svelto verso di noi.

Sospiro frustata e aspetto che l'uragano si abbatta su di me.
Si ferma a pochi passi da me e dopo aver guardato il ragazzo dietro di me mi rivolge la parola.

"Cosa ti sei fatta?" mi guarda quasi..preoccupato?

"A cosa ti riferisci?"

"Stavi zoppicando, cosa ti sei fatta?"

"Nulla che ti interessi, suppongo" gli sorrido e lui mi guarda frustrato

"Dobbiamo parlare" riposa il suo sguardo su Jos per poi guardarmi di nuovo ma questa volta i suoi occhi sono più scuri e la sua mascella contratta.

"No, non credo"

"Si Alys dobbiamo parlare" drigrigna i denti e mi punta con il suo sguardo carico di rabbia.

Ma chi si crede di essere?

"Non l'hai sentita? Non vuole parlare" la risposta viene da Jos e non so se essergli grata o meno del suo intervento.

"Chi è lui? Il tuo ragazzo?"

"Sono qui da 4 giorni, non ho la tua stessa capacità di trovarmi fidanzate o meglio, scopate" mi guarda ma non ribatte, il suo sguardo è intenso ma non mi faccio intimidire e restiamo a guardarci fino a quando riprendo la parola.

"Ora se posso, ho di meglio da fare che stare qui, buona giornata" così dicendo apro la portiera ma il mio braccio viene tirato e Dean si avvicina pericolosamente al mio viso, si ferma all'altezza del mio orecchio e sussurra un "ci vediamo presto" per poi girarsi e andarsene.

Spazio autrice
Che ne pensate di una possibile "complicità" tra Jos e Alyssa?

Sara

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