Chapter 16

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Non è l'ora di dormire ma dopo essermi andata a lavare ed essermi messa il pigiama mi impongo di andare a dormire, ho tutto preparato per il primo giorno nella nuova scuola.
Una volta a letto sento il telefono suonare e il nome di Ania illuminare lo schermo.

"Dimmi dolcezza" ormai le ho affibiato questo soprannome e sembra piacerle.

"Sono in ansia, ti rendi conto che dovrò rivederlo tutti i giorni? Il mio povero cuore" era più o meno lo stesso pensiero che avevo fatto su Dean, solo che non era il mio cuore ma il mio cervello a subirne le conseguenze. Vederlo tutti i giorni sarebbe stata una tortura mentale, ma so che dopo un poco sarebbe passato alla prossima vittima lasciandomi respirare.

"Quest'anno lo affronteremo insieme, tranquilla. Vedrà solo cosa si è perso negl'anni" Ride della mia affermazione, siamo a telefono da un pò e le sto dicendo che sono stanca quando se ne esce con un "A proposito"

"Si?" non mi sa di nulla di buono.

"Sei stata con mio fratello oggi, com' è stato?" com'è stato? Beh non male, mi sono veramente divertita, avevo spento completamente il cervello in sua compagnia, fino al momento in cui ha fatto il coglione. Decido di portare il discorso su un'altro punto così da non doverle rispondere.

"Mi ha aiutato in realtà.."
Dopo averle spiegato cosa era successo e datoci l'appuntamento per la mattina seguente, riattacchiamo e mi metto a letto addormentandomi quasi subito.
Mi sveglio alle 3, dopo quattro ore ma non capisco immediatamente il motivo del mio risveglio improvviso, non ho avuto incubi questo è certo.
Riappoggio la testa sul cuscino quando sento una bassa suoneria, ecco cosa era stato, il cellulare.
Lo cerco credendo di aver impostato male la sveglia quando vedo un numero sconosciuto..a quest'ora? Decido ugualmente di rispondere per evitare che riprovino a richiamarmi.

"Pronto?"

"Hey" sbuffo e mi siedo con la schiena appoggiata alla tastiera del letto.

"Sai che ore sono o non ti hanno imparato a leggere l'orario alle elementari?"

"Pensavo a te e non riuscivo a dormire" la voce di Dean è resa ancora più roca dal sonno e quelle parole mi fanno venire la pelle d'oca.

"Dean domani inizia la scuola e io ho sonno, posso andare a dormire?"

"Solo se mi prometti una cosa" credo che abbia passato il periodo in cui andava alle elementari se mi chiede queste cose come farebbero i bimbi.

"Cosa c'è?"

"Domattina posso venirti a prendere?" ancora con questa storia?

"Se accetto posso continuare a dormire?" sono stanca e solo il pensiero di stare qui a parlare a quest'ora mi fa venire mal di testa.

"Si"

"Ci vediamo per le 7.30 davanti casa mia, ma deve esserci anche Ania" non voglio stare solo in macchina con lui, non ne ho proprio voglia. Sopratutto il primo giorno in una scuola nuova, devo pur sempre conservare quel poco di ottimismo che ho e so che se ci trovassimo insieme, litigheremo, facendomi essere nervosa tutto il giorno.

"Va bene"

"Okay, buonanotte"

"Not.." non lo faccio finire di parlare bloccandolo

"Ah, questo non significa che ti abbia perdonato"

"Lo so" sospira

"Buonanotte Dean"

"Notte piccola" non mi lascia tempo di protestare del modo in cui mi ha chiamato che riattacca. Scuoto la testa non dandoci peso perchè sto iniziando a capire che è fatto così e in poco tempo mi riaddormento, sperando di non essere più disturbata.
La suona sveglia presto e mi alzo dal letto con qualche problema, sono sempre stata una persona mattiniera ma odiavo alzarmi immediatamente dal letto, avevo bisogno di mezz'ora di connessione con il mondo che mi circondava prima di capire realmente qualcosa. Quando vivevo ancora con mia madre doveva ripetermi le cose diverse volte prima che io capissi cosa stesse dicendo, anche se le mie risposte si limitavano a dei mugugni.
Preparo il solito cappuccino e scelgo di mangiare dei pancakes, mi sarei accontentata della cioccolata in mancanza dello sciroppo d'acero.
Dopo la colazione mi precipito in bagno per fare una doccia veloce e prepararmi, il trucco si limita a del mascara, i capelli li ho lasciati liberi.
Prendo dalla sedia gli abiti scelti la sera prima, un jeans, una maglietta a mezze maniche blu e un giacchetto di jeans.
Sto per prendere lo zaino quando sento un clacson suonare, il loro arrivo era stato già annunciato da un messaggio di Ania.
"Sei pronta? Stiamo arrivando" a cui mi ero limitata a rispondere con un
"sono nata pronta"

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